Nella preparazione di questo Blog, mi sono imposto di utilizzare un « format » composto da un testo di una lunghezza non più di una pagina, da un titolo che riassume il tema centrale e due o tre argomentazioni dimostrative principali. Così, nell’ultimo post sulla discontinuità della trasmissione culturale tra generazioni, ho evitato di accennare all’iniziativa che da qualche mese si sta sviluppando in Italia anche per far fronte a questo problema centrale della nostra civiltà: già un blog di una pagina rischia di tracimare l’attuale capacità ricettiva generalmente abituale.
La fondazione in questione è quella dei Nonni 2.0.
Da quando mia moglie ed io, verso il mese di giugno, siam venuti a conoscenza dell’iniziativa promossa da vecchi cristiani conosciuti di Comunione e Liberazione a Milano, abbiamo subito aderito con entusiasmo. Mia moglie ha anche partecipato attivamente alla riunione preparatoria svoltasi in agosto a Rimini presso il Meeting dell’amicizia… Tra i primi soci italiani, Orietta, la mia metà, era la sola residente all’estero. Per il momento… Ciò che ci aveva subito convinti del fondamento dell’associazione, era stata una relazione-manifesto redatta magistralmente da Eugenia Scabini, una professoressa universitaria ben reputata già agli inizi degli anni ’60 a Milano, tra le primissime del movimento di C.L. e tra le collaboratrici più vicine a don Giussani.
Nonna Eugenia ha mirabilmente messo a tema il problema che sta devenendo il cuore di Nonni 2.0.
La secolarizzazione, che ha invaso la nostra cultura e la nostra struttura sociale dopo la seconda guerra mondiale, ha portato alla devastazione, da parte del nichilismo, che ha sconvolto i contenuti e le modalità di funzionamento di tutto il nostro universo esistenziale. Particolarmente quello della famiglia. La funzione autoritativa e direttiva dei genitori è stata manomessa alla base: la televisione, la scuola, tutti i mezzi di comunicazione e le strutture del lavoro con i suoi impegni e i suoi vincoli, hanno preso il sopravvento al punto che tutta l’educazione della famiglia è stata ideologicamente spostata al di fuori del suo baricentro. In breve, i genitori sono stati deposseduti delle loro funzioni naturali nell’educazione culturale e spirituale dei bambini e giovani. Lo Stato, la scuola statalista e tutti gli organismi laicisti della società dello spettacolo si arrogano il diritto di « educare » l’uomo moderno così trasformato in modernista.
Il ruolo di saldatura dei Nonni, diventa così cruciale.
a – Innanzitutto, i nonni sono strutturalmente membri della famiglia pronti in ogni momento ad intervenire per prevenire e saldare anche la più piccola incrinatura.
b – Poi, con la sapienza propria della loro lunga esperienza, sono i portatori di una visione intrinsecamente strategica che persegue sempre la salvezza delle relazioni di cui sono i primi testimoni.
c – E, infine, i nonni incarnano per definizione la vocazione stessa della famiglia in quanto sono spesso pentiti di aver troppo lasciato fare al nichilismo militante nell’appropriazione del destino degli uomini contemporanei.
Ma soprattutto, come lo ricorda la Scabini, i nonni, con la loro impersonificazione del rapporto tra «generandi e generati» riportato continuamente tutti i membri della famiglia alla loro condizione essenziale e centrata: quella della loro creaturalità prima di essere creatori disarticolati, detti autosufficient e increduli.
Un’attenzione particolare è dedicata alla scritturz, all’illustrazione e all’edizione di libri per l’infanzia attualmente attaccata dalle pubblicazioni aggressive delle ideologie distruttive del gender, da parte dei militanti del LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender).
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