Il problema centrale, sempre più da cinque secoli ignorato, è quello oggi ancora e sempre religioso. Insormontabile nel suo rimosso e forsennato limite oggettivo: d’incapacità a intervenire in un campo “illimitato”, con forze inevitabilmente “limitate e subordinate”
Non solo la Chiesa anche cattolica è oggi in massima crisi, ma pure la scienza lo è per essenza; la quale si suppone l’abbia pure sostituita… Anzi si tratta di una consapevolezza solo neo-scientista che ora giunge a surrogare tranquillamente, con una sorta di assolutizzazione idolatra sempre della stessa scienza: come se essa fosse già giunta a tutto conoscere. Mentre si è solo arrivati ad un livello ancora molto modesto, ovviamente. Uno paragonabile all’età in cui la pietra filosofale, che avrebbe permesso di produrre oro, sarebbe stata considerata alla stregua della scienza già compiuta e padroneggiata… Daniel Husson, un vero scienziato attuale dell’Università di Strasburgo, ha appena pubblicato un libro “Climat de la confusion”, ricchissimo di esempi demistificanti le molte false certezze abituali del nuovo “pensiero unico”, in cui è dimostrata questa semplice e anche intuitiva tesi. Solo un piccolo esempio dell’umile e itelligente ricercatore francese: il famoso “riscaldamento del pianeta” sarebbe una gigantesca favoletta metropolitana, nel suo senso generale. Anche se lo si sapeva da molte fonti scientifiche e da parecchio tempo… Ma la cosa stupefacente è che la temperatura, ad esempio, del Mediterraneo è risultata molto superiore a quella dell’Atlantico e ancora di più a quella del Pacifico: onde per cui gli effetti delle alluvioni per trombe d’acque continue (come quelle europee: in Francia, Germania, Spagna o Italia) non possono essere che “localistiche”… E pure valutabili diversamente, in quanto l’anidride carbonica, tanto vituperata, è invece fondamentalmente positiva e anche di sopravvivenza per le vegetazioni. Molta modestia, nell’attitudine rispetto alla verità scientifica, dovrebbe essere messa al primo posto nelle preoccupazioni dei cosiddetti ecologisti per essere minimamente credibili e ripagati da tanto crescente disprezzo elettorale, non solo nel Vecchio Continente… La consapevolezza di non poter facilmente manipolare la Verità del Creato domina sempre più nell’opinione internazionale. Il problema è eminentemente religioso, complessivo dell’umiltà umana rispetto alla globalità della Creazione. Per cui le sue creature dovrebbero essere aderenti alla loro condizione di subordinati. In costante ricerca della liberante Verità. Sia globale, dunque religiosa, che particolare, riguardante la vera climatologia… Prendendo atto, conseguentemente, dei limiti ben umani in rapporto all’intuitiva intelligenza necessaria per penetrare il Mistero necessariamente divino della Totalità eterna. Tutta o quasi da scoprire!
A Baku, sembra che il problema non sfiori nessuno degli almeno non tutti i convenuti.
I massimi produttori, del motivo erroneo e antiscientifico messo a causa del “globale riscaldamento”, sono così gli stessi per cui, in quanto “inquinatori”, non erano aderenti alla strategia cosmica e…comica: per far fronte al fatale disordine climatico
Come ripeteva il grande francese Pasteur, che si era iniettato lui stesso il primo antibiotico– nell’inventarlo veramente – della storia, cambiandola anche radicalmente – :“Poca scienza allontana da Dio ma molta Lo avvicina sempre”. La supeficialità ignorante dello scientismo arrogante comtemporaneo sta così precipitando il nostro mondo nella paradossale scemenza ateista della saccenteria totalitaria. Che ancora coltiva idolatricamente la maggioranza della classe politica mondiale e mondialista. Mille e mille volte, invece, la vera ed unica intelligenza umana si è identificata e testimoniata supremamente nella storia. Già con la Rivelazione cristiana, come con la capacità di gerarchizzare nel solo e vero autentico modo… religioso: cioè complessivo e mai escludente l’ordine verticale. In importanza graduale, rilevante rispetto all’autorevolezza innanzitutto naturale e ontologica… Cosa viene prima ed essenziale nel mondo? Capirlo subito, questa è la vera intelligenza creativa, dalla ovvia Creazione (rimossa)!
Altrimenti diventa fatalmente la cosiddetta “cultura” della conoscenza, del “pensiero detto acuto o speculativo mentale, nel senso intellettualistico. Che inevitabilmente esclude quello semplice e profondamente sapiente pure dell’analfabeta contadino emblematico. Il quale celebra la sua esistenza – se utilizza la sua autentica Libertà vera e intellettiva – nell’armonia del Cosmo e quindi del Logos. La scemenza umana è infatti cominciata paradossalmente con l’affermazione del detto falsamente filosofico del (non a caso) francese Cartesio: “Cogito ergo sum” (Penso quindi sono). Tutto, veramente tutto, l’essenza dell’essenziale fatto così dipendere non dall’Essere della realtà del Creato illimitato, ma dal soggettivismo del pensiero umanoide e sempre limitatissimo di ciascuno: per quanto “geniale”! Non la Legge quindi del Dio trinitario, ma i anche molti regolamenti legislativi, finalmente pure costituzionali, fatti e rifatti fino a dar vita alla teleologia della finalista e relativista “grande scemenza”: inevitabilmente masochista!
Così tutti i più grandi Paesi del mondo – quelli cioè che… “inquinerebbero di più” – non sono nemmeno presenti all’ennesima vana COOP, infruttuosa se non per i danni mostruosi contro la Verità e la ricchezza inutilmente sperperate e disperse, letteralmente “al vento”!
Incalcolabili miliardi di ricchezza sono già stati comunque dilapidati in una economia mondiale neo-capitalista ed elitariamente ingiusta: senza ovviamente nessun risultato!
Non a caso Papa Leone XIII, nel suo Pontificato, aveva dedicato tutta la sua opera di ben nove encicliche sociali della grande sintesi di tutta la storia del Cristianesimo e del Magistero cattolico nella propria Chiesa romana. La rivoluzione industriale già si era compiuta nella sua ultima e molto rifondante fase tecnologica, quando si era anche resa indispensabile la voce armoniosa del Cattolicesimo sociale che già aveva condotto l’umanità. Ormai già filosoficamente gnostica, allo straordinario risultato proprio dell’onnicomprensiva Tecnica. E che tutta la civiltà ormai stava rivendicando come indebitamente propria. Mentre essa si confermava nel delitto più mostruoso della storia: quello di aver separato, intenzionalmente “per sempre”, con le teorizzazioni degli economisti soprattutto anglosassoni e rivoluzionari francesi, il Lavoro dal suo Capitale! Rendendo così il primo più spaventoso ed efferato obbrobrio economico oltreché poltico della modernità: quello che avrebbe prodotto pure l’approfondimento delle filosofie già moderniste. Allo stesso tempo assolutiste, alla base delle due ideologie simmetriche che ancora devastano totalitariamente la nostra economia contemporanea. Non a caso la rivoluzione francese aveva abolito, ghigliottinando il suo re, le gilde medievali che avevano assicurato – per più di millecinquecento anni – la vera sostanza della anch’essa strumentale democrazia, con i suoi “corpi intermedi” professionali e naturali. La testa monarchica non era stata ovviamente rimpiazzata. Altrettanto le stesse organizzazioni, naturalmente e intrinsecamente costitutive della “in divenire” sempre più fantomatica democrazia, anche se legittima. Quella ormai oggi diventata totalmente e completamente totalitaria. Anche esplicitamente, come in Francia e in Germania e, naturalmente, in Europa con l’Unione Europea. Logicamente ed evidentemente, le strutture politiche si trasformano in tiranniche a causa dell’ideologia perversa che già era stata loro infusa nella concezione mostruosa dell’oganizzazione dicotomica del Lavoro mostruosamente separata dal Capitale. E che aveva puntualmente prodotto il suo falso antagonista nel comunismo marxista (desunto direttamente dall’ultimo hegelismo filosofico contenente ambedue le polarità originarie antagoniste della cosiddetta dialettica nuovamente politicista: la “tesi, antitesi e sintesi” hegeliana). E che Papa Leone XIII aveva ampiamente, con tutte le sue encicliche fra cui la più famosa “Rerum novarum”, descritta e criticata radicalmente. Ora totalmente dimenticata e pure rimossa dall’attuale Chiesa protestatizzante e ormai, dopo più di undici anni di Pontificato anche chiaramente eretico, totalmente scismatica “all’interno della Chiesa”!
Nel frattempo è stata rifiutata implicitamente la sola soluzione eterna, anche economica, trovata dal Distributismo sulla base della Dottrina Sociale della Chiesa di Papa Leone XIII
Già subito, prima delle grande Guerra mondiale del 1914, e sulla base della divina enciclica leoniana, la coppia inglese concepì il Distributismo. Essa era formata da Ilary Belloc, britannico di nazionalità anglo-francese e amico di sempre del più grande scrittore mondiale cattolico (forse di tutti i tempi moderni), Gilbert Keith Chesterton. Teoria politica ed economica cattolica certamente non nuova di contenuti, diffusa soprattutto negli Stati anglosassoni e coadiuvata dal monaco irlandese McNabb, loro direttore spirituale anch’egli distributista. Il quale, – nonostante l’infausta denominazione della nuova teoria organica, non solo osteggiava apertamente il radicale statalismo già innaturale, ma costituisce tuttora l’unica visione per cui si afferma che non esistono molti capitalisti, ma sempre molto e troppo pochi: la diffusione massima della “proprietà privata” e dei vari “mezzi di produzione” (le imprese!) può salvare, attraverso il Distributismo, tutto il mondo!
Una teoria, questa del Distributismo rimasta parecchio disattesa o comunque sconosciuta, completamente all’opposto del “Liberalismo democratico” e del “Social-comunismo”. Fatalmente conseguente, questo secondo, anche se ora fallito miseramente e spontaneamente di fronte al mondo intero nel 1989-91. Le due ideologie, anglo-sassone la prima per il pensiero detto pragmatico, e per il secondo della più esplicita e avanzata rivoluzione, francese e insurrezionale, entrambi equiparate sebbene nello stesso totalitarismo politico finalistico comune, alla base dei partiti socialisteggianti e sempre violenti nella loro rivoluzione costante e forsennata, diventata metodologica nella continuità…
Già nei primi anni ottanta del secolo scorso, si è verificato il crollo ideologico del comunismo in Cina, sistematicamente però apparente anche come metodolgia operativa, diventando molto parzialmente capitalista in modo dittatorialmente politicista e sempre di prevalente “Stato assoluto”. Lo stesso ripudio, quasi immediato, nell’impero russo, con la stessa ideologia hegeliana, ha condotto alla nuova ideologia, molto più moderata e pure “religiosa” (ortodossae non cattolica, naturalmente), sostanzialmente modernista nonostante non trans-umanista come, sostanzialmente, in tutto l’Occidente. Anche se esso risulta gravemente minato dal suo declino interno già visibile sia negli Stati Uniti (ed a ragione di fondo, ovviamente, della stessa vittoria clamorosa di Trump nelle ultime elezioni politiche di quest’inizio novembre 2024. Quasi lo stesso risultato, solo politico, nell’Europa dell’UE, uscita malconcia dalle ultime elezioni di metà 2024. Come già promesso, riprenderò particolarmente sia sul piano religioso che politico-economico, e sia sul versante occidentale che su quello americano del nord e sull’altro europeo, ben distinto da quello particolarmente politicista e modernista l’attuale perfida Unione Europea. Naturalmente ritornerò, anche spesso, sul Distributismo!
Nel frattempo siamo tutti invitati a pregare molto di più per l’illuminazione dello Spirito Santo.
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