L’ontologia dei dimenticati “princìpi non-negoziabili” – anche dalla stassa Chiesa cattolica – è sistematicamente surrogata da altri caposaldi, ovviamente dogmatici e idolatrici
Evidentemente, non è più molto noto che i vuoti in natura vengano sempre riempiti da surrogati artificiosi, fatalmente costruiti di fatto ad hoc. Anche spesso da fortuiti interventi falsificanti di fondo, solo antropologici o umanoidi. La “non-negoziabilità” dei princìpi, per esempio politici, è infatti intrinseca alla loro realtà: vale a dire alla pura Verità ontologica, naturale, della loro valida esistenza. Quindi naturale nell’irrimpiazzabile necessità non derogabile, che un cosiddetto effetto di azione fattuale disponga veramente e senza scampo. Ossia di un princìpio che lo possa supportare come causa giustificativa. A difetto del quale, l’azione intrinsecamente indispensabile e propria, nel qualcaso sempre della politica, diventa acefala della sua motivazione semplicemente causale: quindi irrazionale e praticamente nella deriva del probabile e più che possibile dell’inevitabile “politicismo”, solo razionalista. Quindi abitualmente inaccettabile. La politica non dispone infatti al suo interno – si dovrebbe sempre sapere – del principio morale che possa sostenere la sua pratica e costante applicazione.
È l’etica del “Bene comune”, in effetti, a poter sostenere, dall’esterno ovviamente, l’azione inevitabilmente politica in tutta la sua banale quotidianità. Ma tale causa, di cui si abusa continuamente in un utilizzo linguistico diventato scontato e insignificante, determina tutta la deriva politicista di deviazione aberrante, attuale e generalizzata.
La polarizzazione politicista, dunque, non può che manifestarsi nella sua più ottusa e irriducibile rivalità, oltreché irremovibile e sempre nemica. Dall’ostinatezza, per esempio, americana tra repubblicani e “democratici”, oppure tra la cosiddetta “estrema destra” (sempre così falsamente stigmatizzata) e le altre forze del detto “arco costituzionale” francese, tedesco o italiano (quando non ungherese, belga o di altri sempre più ancora sventurati Paesi).
Si manifesta così la pervicacità assurda cui è giunta la lotta politica mondialista attuale. Fino all’idiozia folle dell’assurdo masochismo antinazionalistico.
Il realismo razionale costatativo è alla base della sola distinzione tra Ragione e Fede. Anzi è proprio da essa che la loro autonomia (non indipendente!) è garantita e stimolata
La risalita nella ricerca delle causalità concatenate nella perdita voluta della motivazioni razionali per le azioni politiche, porta fatalmente e inevitabilmente al divorzio rispetto alla Ragione nei confronti dell’eterna Fede: già consumato nella cultura contemporanea del modernismo immanentista. Fino alla negazione clamorosa della stessa Creazione.
Sostituita dalle chiacchiere impertinenti, illogiche (!) e irrazionali del cosiddetto Bing-bang: privo strutturalmente del minuto secondo suo precedente…! Tutta la prosopopea arrogante del modernismo filosofico che si concepisce come la panacea delle verità, però negate e surrogate dal suo relativismo dai mille volti, si sprofonda sempre inutilmente in modo vergognoso. Nella semplice illogicità, indispensabilmente umana, della negazione gratuita dell’imprenscindibile Creazione divina. Ossia del classico “ovviamente ” che i Greci antichi precristiani davano anche per scontato. Banalmente, potremmo dire, non solo da un punto di vista della pura logica giustificazione: solida e umana quanto tutta la civiltà di cui abbiamo avuto e abbiamo prova.
Creazione necessariamente sopra naturale, infinitamente dimostrata nella storia dalle testimonianze insospettabili e quantitativamente oceaniche, oltreché inoppugnabili d’intuitività. Pagate pure con il martirio anche tra i più feroci… Il realismo razionale ne è alla base dell’unica e sola Vera Parola di Salvezza eterna, perché già contemporanea e incarnata, nella stessa Storia. A cominciare dai due Testamenti e dalle descrizioni sempre sante delle Sacre Scritture. Che non fanno altro che eternizzare, nel culto della Liturgia sacramentale della Cattolicità, il sacrificio cristiano rinnovato ad ogni Messa. Naturalmente, solo cristiano-cattolica. Nell’essenziale e irrinunciabile Verità evangelica, del resto pure già Rivelata. Ossia, nella fondazione stessa della Chiesa apostolica e romana, associata divinamente alla sua Magisterialità petrina permanente. Ma non incondizionatamente.
La vocazionalità naturale dei fattori umani del Cattolicesimo tende oggettivamente all’ordine unitario. Ma l’immanentismo di sinistra (come pure quello di destra, ridotto) nega la Verità eterna insita nella Creazione: donde le guerre politiciste e pure…nucleari
Il male – si sa – non è altro che assenza del Bene, come ripetono i teologi fin da prima della Scolastica medievale. Quella proprio a fondamento della stessa Creazione, già comprovata e legittimata razionalmente, quindi trascendente! La spiritualità dell’uomo, che lo rende il solo sovrano dell’universo totalmente sottomesso al Dio Creatore e Trinitario, precisa conseguentemente che la Ragione, nella sua autonomia funzionale, si sottoponga volontariamente alla Fede, con riconoscimento costante e, naturalmente, dogmatico alla realtà. Dalla stessa Creazione. Prima e ultima nella continuità dell’esistenza, imperniata sull’ordine armonioso, tutto da approfondire attraverso la ricerca perenne del pensiero umano, guidata e assicurata dalla Sapienza della Chiesa cattolica e petrina. Istituita, a sua volta, da Cristo stesso. Tutta la saggezza esistenziale umana non è altro che la sempre iniziale capacità di discerninemimento, propria della Fede cristiana e apostolica. Che il Cattolicesimo romano e fedele ci conduce alla sua essenziale ed eterna conoscenza mistica.
La vera sapienza terraquea ne è sempre la diretta derivazione, inevitabilmente producente le tendenze naturali riassunte e intepretate divinamente, pure sul piano politico. Con i soi concetti di destra e di sinistra che la Sapienza cristiana ha sintetizzato nella Dottrina sociale della Chiesa cattolica. Questa sempre si compie completamente dalla stessa Rivelazione e con l’insegnamento costante ecclesiale, naturalmente mistico e tradizionale della Chiesa.
In quanto la Dottrina non può che essere unitaria e unica, come sintesi univoca nella governabilità continua, omnicomprensiva e sintetica della realtà umana. Purtroppo, l’opinionismo corrente e massificato detesta anche la parola “Dottrina” alla base del Cristianesimo che l’ha cambiata rispetto all’ebraismo antico, ritrovandone le radici!
Rivelandone le varie trasformazioni peccaminose delle popolazioni, scaturite tutte dopo la dispersione divinamente voluta con la distruzione già della Torre di Babele. Attraverso, le tre forme specifiche della governabilità: la regalità monarchica, aristocratica o democratica.
Tutte forme queste, strettamente strumentali e, in quanto tali, anche indifferenti rispetto alla loro validità applicativa. A condizione però che siano sottoposte al detto principio superiore, mai disponibile nella stessa strumentalità in questione.
La crisi attuale mondiale e mondialista dipende dunque dall’aver posto all’ostracismo delle socialità civili, progressivamente da un mezzo millennio, non già l’uno o l’altro strumento governativo, ma l’eternae trascendente “Regalità di Cristo Re” sull’universo. Quindi pure su tutta la politica. Papa Pio XI aveva giust’appunto nel 1925 istituito la festa del Cristo vero e unico Sovrano, festeggiato in questa domenica 27 ottobre (nel rito tridendino della Messa di sempre). A fondamento dell’operatività Sua razionale. Non contabilizzando nemmeno, ovviamente, l’attuale “teologia del Popolo” eretica del Papa attuale! La quale, invece, ha continuato a sostanziarsi scervellatamente a partire dagli schemi acefali e sanguinari della rivoluzione antropocentrica francese (senza saperlo?, ma fa lo stesso). Rimodellandola, solo dal punto di vista della sua violenza apparentemente più truculenta (della simbolica e agghiacciante ghigliottina). Ma ugualmente ancora più schiavistica, nella democrazia attuale totalitaria, tirannica e volontaria fino alla spontaneità.
L’ordine universale stabilisce l’Autorità della Fede sulla Ragione, malgrado la contro-verità tacciata all’opposto, in modo conformista e detto“filosofico”, però acefalo nel laicismo e nel modernismo. Cioè nella falsificazione del sensitivismo creaturale solamente umano
La tiepidezza abituale della vecchia Fede cattolica è stata così sostituita completamente dall’eresia endemica dell’attuale modernismo: cioè dal processismo della “prassi sinodale” oggi della Chiesa. Assurdamente opposta al post-antropologismo classico perfino aristotelico e religioso tomista. Il laicismo mondialista, sinonimo dell’aggettivo stravolto falsificatoriamente “laico”, è diventato così la regola normalizzata e quotidianamente normalizzante del nostro universo anche ecclesiale. Provvisoriamente impazzito secondo la tradizionale Dottrina cattolica, vittima prima dello scetticismo abituale del clero e dei fedeli razionalisti. L’inizio patologico di siffatta malattia, inoculata massimamente dall’ultimo passaggio devastatore di Freud (e consimili perversi psicotici) fino agli attuali completamente massificati immanentisti, è questo segnato dall’oggettivizzazione dell’incubo umano soprannominato “subconscio sessualistico”. Decretato superiore… a tutto, naturalmente all’insaputa dell’uomo!
La follia si è così appropropriata anche delle casalinghe dette “disperate” e degli umili operai volontariamente, alla fin fine, incolti e subordinati nella loro totalità infernale. Ipostatizzata, ovvero fissata con saldarure, all’interno della “lotta di classe”, marxista e rimasta idolatrata. Neanche la tradizionale e antica pia Fede popolare di sempre, insegnata ed esperienziale intuitiva, è stata così salvata. Quindi, si è realizzato il compimento del disastro, anche se mai privo totalmente della Speranza razionale, annunciata dalla Rivelazione e confermata dal Vero Magistero ecclesiale: per l’eterna Creatura umana.
Pure la frutta è stata ormai totalmente inghiottita nel pranzo cosmico falso-edonista. L’irrazionalità è stata ormai assunta idolatricamente come… razionalità ipocritamente e ambiguamente vocazionale. Piuttosto che come semplicemente orribile razionalismo, nella totale perdizione. Quella che ha sostituito con le cosiddette Costituzioni, alla base delle leggi civili strutturalmente totalitarie dei vari Paesi, la Legge eterna di Dio. In cui la Creaturalità umana è presa a paradigma supremo e salvifico, dalla medesima Creazione.
Esattamente ora all’opposto di quanto asserito dall’ONU e dall’Unione Europea.
Mai la depravazione “praxista” del significato semantico-originale, rispetto alla non-negozionabilità dei princìpi, è stata già completa nella “consapevolezza” di massa
Paradossalmente, il Cattolicesimo, accusato e condannato dal falso modernismo filosofico di dogmatismo irrazionale, costituisce attualmente il solo baluardo restante e residuo alla Ragione, generalmente di fatto negata! Quella veramente razionale, per essere difesa nel caos creato dall’irrazionalismo del pensiero soggettivo e immanente. E preponderante su tutta la realtà. Ecco dunque alle porte l’era del trans-umanesimo arcobalenizzante, mistificato dalla grande e irrinunciabile apertura al preannunciato super-ominismo, da più di un secolo, che Nietzsche aveva escogitato – nella sua follia personale “profetica” iniziata a Torino – come “Morte di Dio”, già in via di massificazione generalizzata.
Il danno peggiore è così dato dal fatto – come anche in ogni ideologia mondana e razionalista – della versione sempre detta “moderata e sminuita” del pensiero originalmente, purtroppo già perverso e vocazionalmente dannato, nella sua ribellione rivoluzionaria. Si pensi, per esempio, al fallimento del comunismo già tutto preannunciato (ben più di mezzo secolo prima) dalla rosea social-democrazia e dal socialismo menscevico: alla fondazione della Quarta Internazionale dopo la fatidica e vendicativa Terza, leninista e stalinista…
Ecco così presentata la versione immanentista dell’ex-modernismo filosofico e… ora completamente “cattolico”, sangallista e ora bergogliano pure sinodale. Preghiamo.
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