La notoria esterofilia italica è ora giunta pure all’esplicito masochismo “patriottico”. È bastato che – in molti Paesi soprattutto con le ultime elezioni politiche in Europa e negli Stati Uniti – la critica globale anti-sistema “democratico” si manifestasse solidamente per far tutto precipitare nell’assurdo. E questo sia nella sinistra marxista (da anni), e sia con una critica anche contro la destra già integrata nel sistema occidentale, quindi della stessa radice filosofica hegeliana. Il tutto, affinché essa sia diventata pure spettacolarmente… anti-nazionale, come in Francia e in Germania. Siffatta perversione ora in Italia si sta evidenziando in una mondiale opposizione ormai di tendenza sempre endemica e irriducibile nel mondo intero: in una catastrofe incipiente…

Due concezioni antagoniste, entrambi tratte dall filosofia di Hegel, si stanno scontrando in modo inconciliabile nel mondo. Ambedue riconducibili alla visione “dialettica” hegeliana, produttrice degli sventurati politici attuali statalisti, sia di destra che di sinistra
Il più grande pensatore moderno al mondo, soprattutto famoso per le sue basi teoretiche fondanti la politica politicista quotidiana (nei diversissimi Paesi di tutti continenti, anche senza saperlo), è senza alcun dubbio il tedesco Hegel. Il quale, con la sua molto speculativa quanto falsa “dialettica” metodologica propria della “rivoluzione francese”, finalizzata alle fondamenta dello “Stato assoluto”, ha soggiogato di fatto e totalmente da decenni pure tutte le popolazioni: di destra come di sinistra. I marxisti comunisteggianti lo avevano confessato ed esplicitato già subito nel diciannovesimo secolo, mentre i cosiddetti ”liberali” lo avevano stabilito, anche implicitamente e profeticamente, da due secoli prima, con tutti i filosofi detti “economici”, principalmente anglosassoni. Appartenenti così, quasi totalmente, alla stessa radice di pensiero, con le due concezioni ideologiche, cioè derivanti da una sola visione erronea sempre chiamata “gnostica”, esse si oppongono, irriducibilmente oggi, all’interno di una sola tragica fazione. Quella del citato filosofo “idealista” dell’orribile “dialettica” dualistica con “sintesi” incorporata finale e intelligentona. Dove la sola differenza é quella della maggiore e grave pericolosità a sinistra rispetto sempre alla concezione totalitaria di destra. La quale, fin dall’origine, aveva decretato l’ostracismo alla Trinità cattolica della civiltà cristiana, esclusa totalmente dalle “società civili” mortalmente moderniste. Nuova visione immanentista questa, dominata dal pensiero moderno dell’uomo, nuovamente soggettivista e relativista: con il” Cogito ergo sum”, del pur cattolicheggiante francese Cartesio. Questi passò così dall’Essere come oggetto dlla conoscenza all’individualista e mai fondato filosoficamente pensiero!

Il problema ora reso sempre più palese – sebbene ancora molto nell’ignoto pure ignorante – è quello antropologicamente del pensiero, non solo sociale. Per cui, anche se si ammette l’esistenza di Dio, Lo si concepisce “dormiente” e tragicamente lontano… anti-Cristiano
I primi filosofi moderni, alla base degl’iniziali scismi protestanti luterani e anglicani, erano tutti ancora integralmente “cattolici” di tradizione medievale. Ma già preda di uno scontato e condannato pensiero tutto solo antropologico e anti-creazionista. Presto, molto presto, siffatta visione (del resto molto antica, detta anche pagana, anche se non politeista) si rivelò generalmente atea o addirittura agnostica: cancellando e rimuovendo così tutte le implicazioni, anche solo logiche e ultime, dell’inevitale e conseguenziale Creazione: dal nulla e necessariamente divina… Di un Dio così inevitabilmente e perennemente addormentato, oltreché indifferente alle sorti della Sua Creazione: compresa quella centrale dell’uomo-Adamo (con Eva). Oppure che addirittura, si sia pervenuti a immaginare, come con gli antichi Greci, una cosiddetta “esistenza eterna oggettiva” dell’universo “iperuranico” anche umano, come quella ripescata dalla cosiddetta modernità dopo l’evidente Verità dell’Incarnazione cristiana. Giungendo a negare la natura amorevole della Creazione e della Rivelazione plurimillenarie. Le quali, già dalla loro concezione, non potevano non essere che anchitettate “a immagine del Creatore stesso”, in modo ovviamente eterno. L’opposto cioè del (nuovo e antico) pensiero molto perverso e solo antropologico, esclusivamente materialista e umano, o meglio, umanoide. Per cui tutto sarebbe sottoposto al divenire falso-indispensabile di ogni cosa. Come se l’immancabile sviluppo trasformativo della “realtà immanente” non possa fare altro che svolgersi in modo esclusivamente“progressivo” e linearmente. Mentre tutto, veramente Tutto, è storicisticamente sotto gli occhi di tutti come una sempre possibile “progressione” (o…con infinite variazioni regressive): fino alla generale e fatale morte. Quella del resto che gli scienziati moderni hanno sempre chiamato “entropia”. In quanto non solo l’uomo nasce e muore, ma tutta la realtà giudicata provvisoria, si presenta immancabilmente in apparente metamorfosi cosmetica. Senza accorgersi della differenza – ad essere filosoficamente generosi – tra forse l’apparenza del contingente e la sostanza concretissima dell’essenza.

Tutti i valori si sono evaporati, sia a destra col modernismo religioso attuale, che a sinistra, con l’apparente trasformismo sempre neo-gnostico: dopo il rigetto del Comunismo (ben fallito di fronte al mondo). Nella catastrofe totale idolatricamente politicista e massonica
L’umiliazione cosmica dopo il  mondiale fallimento comunista, nel 1989-91, ha dapprima ringalluzzito l’apparente opposto “liberalismo capitalista” occidentale (in realtà solo appena diverso). Ma rapidamente, si è verificato il ben noto fenomeno sia nella nuova Russia che in Cina, totalmente indotto dalla scemenza egocentrica altrettanto insita nell’Occidente. Il quale ha ingenerato la stessa esteriorità simmetrica, o apparentemente tale, del BRICS: russo, cinese, indiano e sempre più internazionale. Fino a superare attualmente, in pochi anni, più della metà del PIL mondiale (!), oltretutto in piena espansione (comunque già significativamente rallentata). Il tutto in una crisi sempre più evidente, sul piano non solo economico di tutto il mondo restante detto occidentale. E in particolar modo dell’Europa come continente madre. Che, nonostante l’appositamente progettato “rimedio” delle numerose sue guerre, definite dal Papa “la terza guerra mondiale a pezzi”, hanno già cambiato radicamente il volto del pianeta Terra. Con pure i numerosi conflitti degli ultimi trent’anni, che hanno distrutto in modo veloce anche tutti i principi valoriali della civiltà multimillenaria giudeo-cristiana. Non si può quindi più parlare di una sola cultura occidentale. Ormai tutta la civiltà terraquea planetaria è, in apparenza, irrimediabilmente dicotomizzata in modo ogni giorno più grave dall’imperante e multiforme gnosticismo, appena sfiorato o verniciato dal deismo innocuo, separato o ingenuo. Dalle conseguenze pratiche materialiste, sempre più sorprendentemente inimmaginabili ma gravi. Rispetto agli scenari così abitualmente consueti che nemmeno ricordano il passato prossimo. Nelle stesse ideologie ormai classiche che si trasformano con una velocità la quale può essere valutata realisticamente alta, solo se si considera che, dopo l’ostracismo totale cui si è relegata la Fede cristiana (direttrice e preponderante sul mondo intero), tutto è ormai consentito. Secondo la profetica frase di Dostoievsky, “Senza Dio tutto è permesso”.
La politica, naturalmente, è stata la prima con la morale, a depravarsi in politicista, evidentemente senza princìpi. In quanto l’eliminazione della Vera religiosità (principalmente non a caso cattolica) è stata realizzata senza l’ovvia sostituzione dei suoi fondamenti morali, peraltro sempre naturalmente mancanti. A causa del fatto che la politica, semplicemente, non ne dispone ontologicamente mai: per tutta l’eternità!
Come contnua a ripeterlo fedelmente l’Osservatorio della Dottrina Sociale della Chiesa.

L’esterofilia si è trasformata in caos ideologico, mettendo sempre più in luce il solo valore assoluto della rimasta purtroppo sconosciuta, Dottrina Sociale di Papa Leone XIII
Successo quindi attuale della Dottina Sociale della Chiesa? Assolutamente no, il contrario! Anche Leone XIII, il fondatore della moderna dottrina sociale cattolica, non solo è stato dimenticato, ma peggio rimosso completamente. Il modernismo addirittura trans-antropologico, della  nuova religione attuale, detta “sinodale cattolica” di Papa Francesco, è entrata in funzione con i soliti tre passi avanti seguiti immediatamente dal ricorrente e rassicurante passo indietro “tradizionale”. Verso comunque il modernista politicismo rivoluzionario nell’ateismo oggettivo della “prassi”, però apparentemente o pretesamente “cattolica”: senza però alcuna cristocentricità. A capo della sua a lungo agognata “Nuova Chiesa”, sempre più voluta strategicamente inutile e dichiarata tale, del resto, dal suo teologo universalmente osannato (si fa per dire!) da Papa san Paolo VI e da quasi tutto il VaTicano II militante! L’attuale esterofilia non ha così nulla a che fare con quella degli anni ’50-’60 che è rimasta famosa, positivamente, per il perseguimento almeno del “boom economico” che ha cercato di strappare lo Stivale dai suoi alquanto retaggi massonici e nazi-fascisti italiani oltreché risorgimentali. Così dopo che è terminato il compimento del suo orribile processo storico gramsciano, di “egemonia culturale” della sinistra sempre totalitaria, il Paese si è identificato nell’Europa. Malgrado la vittoria della destra altrettanto egemonizzata ideologicamente, anche se in modo meno irrimediabile, ancora totalizzata nella medesima ideologia socialisteggiante e iperstatalista.
Si è così avuto in Italia l’inizio dello scontro frontale, ammortizzato sapientemente tra la destra politica maggioritaria e la sinistrosa delle magistraturali solite toghe rosse residue e ancora pretzndutamente numerose del “deep State” (Stato profondo): sul problema consueto della divisione dei tre Poteri. Problema specificamente sui migranti in Albania e della surreale condanna richiesta e fallita nell’Unione Europea contro l’Italia (!) dagli stessi mostruosi italioti parlamentari sinistrosi!

La totale rimozione forsennata della nozione di Dottrina cattolica, da parte del modernismo (da settant’anni), nella Chiesa romana e nei movimenti ecclesiali dei laici
Proprio come accaduto in Francia e in Germania, dove la falsa sorprendente vittoria delle destre europee (denigrate abusivamente sempre di “estrema destra”) è stata esclusa dal poltere politico con un consorzio estremamente paralizzante composto da tutti gli altri partiti giudicati invece accettabili. Oggi sempre regnanti prevalentemente in tutto l’Occidente, almeno nel potere politico molto depravato fino al totalitario volontaristico scelto “democraticamente”. Anche se, in aggiunta, sottoposto alla critica per cui tutto l’universo ritiene oggi di essere sull’orlo di una trasformazione anche tratumatica. In occasione delle elezioni storiche, inizio novembre prossimo, negli Stati Uniti. E alla vigilia terrificante di un possibile conflitto ultimo nucleare! In sovrappiù, la Chiesa cattolica attuale detta “sinodale” di Papa Franceso, nel suo tentativo maggioritariamente condiviso (dal suo clero e dai movimenti laicali più o meno modernisti da almeno una sessantina d’anni), non riconosce più la plurimillenaria dottrina pubblica del Cattolicesimo. Del resto quasi tutti i movimenti laicali e la maggioranza del clero hanno rimosso nell’ignoranza la nozione stessa di Dottrina cattolica oltreché dI Dottrina Sociale: seppellendole o identificandole con i concetti sociologici del mondo detti “umanisti”!
La DSC, come la generale dottrina della Chiesa romana, si sta protestatizzando rapidamente da mezzo millennio con l’entrata nella sua ultima fase immanentista della funzione rivoluzionaria di degenerazione finale. Tragica per tutti: salvo che per i petrini, sempre meno rari, ora sempre preganti nella contro-rivoluzione della Tradizione, propria della Regalità sociale del Cristo nella storia.

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