Mai o molto raramente, due cattolici rigorosi e talentuosi al più alto livello sono associati in una missione così divina da primeggiare nella storia come garanzia dell’ortodossia dottrinale più santa
La crisi ecclesiale del cattolicesimo dei nostri giorni è forse la più grave della storia. Però la chiarezza, la pertinenza e la profondità critica sul piano teologico sono oggi assicurate, oltre che dal sempre massimamente previdente Spirito Santo, al più alto livello ed in modo puntuale nella sua necessità non solamente fattuale, dall’organismo denominato Osservatorio Internazionale van Thuân: esso è presposto all’uopo nella stessa Chiesa (info@vanthuanobservatory.org) e definisce, col suo occhio vigile, oltre che spiegare in maniera esplicita, per tutti comprensibilimente, i problemi e le deviazioni incorse. O le pericolose eterodossie, pure incipienti, che stravolgono o minacciano e sviano, a volte gravemente, l’eterna vita della Chiesa. E questo nella fase storica in cui la Sposa di Cristo si trova a dover guidare il suo popolo (di Dio) nel molto difficile discernimento del credere personale e del da farsi sociale, che si profilano di fronte al cristiano contemporaneo. Siccome la detta crisi dell’Ecclesia è giunta, sia all’esterno che all’interno della sua vita ai livelli massimi della sua stessa esistenza escatologica, il lavoro quotidiano di analisi teologica svolto dall’Osservatorio risulta preziosissmo.
In quanto è, per l’appunto, il sociale, ovvero anche il politico con la sua esistenza comune e pubblica, a determinare la captazione rigorosa dalla sorgente della Fede. E della sua destinazione quotidiana nel labirinto divenuto della catechesi oggi cattolica. Questa missione è tanto più pregevole ed essenziale in quanto le eresie storiche sono ora molto attive in modo concentrato e trasformistico, nel nostro contesto storico. Le deviazioni dottrinarie – si sa – una volta che sono sate lanciate, anche molti secoli fa, riappaiono mescolate fra loro (anche dopo le loro sconfitte) ed in modo anche straniante al punto che la confusione regna ovunque: nel più alto prelato, come nella più piccola comunità ecclesiale o nel singolo comportamento personale.
Non solamente col Bollettino van Thuân, ma con parecchi libri di Crepaldi e di Fontana (Stefano): sostenuti dal glorioso quotidiano online La Bussola, col suo valoroso direttore Riccardo Cascioli
Una ricchezza unica risulta evidente con cui detto quotidiano si è associato a questa missione diventata storica soprattutto dopo l’enciclica Centesimus annuus, pubblicata nel centenario della Rerum novarum del Papa Leone XIII, e detta “madre” della Dottrina Sociale della Chiesa.
Come pure dopo la pubblicazione da parte del Vaticano in molte lingue de Il Compendio della stessa DSC nel 2005. Il servizio pedagogico dell’Osservatorio è completato anche da preziosi corsi online di teologia sociale per corrispondenza realizzati sapientemente e direttamente dal presidente e grande teologo Crepaldi. Numerosi articoli e condeferenze dello Stefano Fontana si aggiungono in complemento su tutto il territorio nazionale. L’importanza primaria di tutta questa missione sociale è data particolamrmente dall’attuale necessità di riconferire ai cattolici il minimo ruolo politico piuttosto che la vergognosa “irrilevanza” da tutti denunciata dopo la rinuncia all’esistenza dei partiti (demo)cristiani in Europa. E sostenuta anche dal clero. Ma ora richiesta nel suo ristabilimento, sebbene non unanime rispetto alla forma ancora non ufficialmente definita. La mia personale doppia opzione, l’ho più volte dichiarata anche in questo Blog: siccome il problema cruciale per la Chiesa è quello oggi della sua “identità”, bisogna che ogni fedele appartenga, innanzitutto ecclesialmente, a quella oggi definita, per esempio, l’“Opzione Benedetto”. Vale a dire la militanza in una delle innumerevoli (piccole o grandi) comunità religiose nel mondo incentrate su un possibile monastero o convento monacale (come nel mio caso specifico), cristocentrico e fondato sulla Adorazione eucaristica; e, secondariamente, a sostegno politico dell’unico e solo partito laico di riferimento cristiano, certamente identitario e rigorosamente rispettoso della DSC. Con l’esclusione, tuttavia, dei partiti borghesi, fatalmente più o meno laicisti, avaloriali e molto cristianamente eccentrici presenti sui mercati del pensiero alquanto unico. In altri termini, io sono a favore, in Italia, dell’ancora parecchio ingiustamente negletto partito molto rigoroso Popolo della Famiglia!
Voglio qui segnalare due libri di Stefano Fontana di neanche 100 e 200 pagine, pubblicati negli ultimi due anni, su “Rahner” e sulla “Chiesa gnostica”: due capolavori divulgativi ma rigorosissimi…
Chi volesse oggi avere uno sguardo almeno essenziale e completo d’insieme sulla crisi della Chiesa (e del mondo) nell’ultimo mezzo secolo e più, non può esimersi dal lasciarsi trascinare nell’affascinante e precisissima lettura di questi due volumetti molto concettuali. Due piccoli indispensabili gioielli “gemelli”, editi dall’Editrice Fede & Cultura, sui temi centrali costituenti i risvolti quotidiani delle tendenze eterodosse, che ancora stanno martoriando la Chiesa nella nostra epoca.
Avrebbe potuto essere anche un solo libro costituito dalle critiche alle premesse ideologiche (certamente non strettamente teologiche) dello pseudo-dottrinario gesuita tedesco, Karl Rahner, poi confluite nella seconda pubblicazione dedicata alla “secolarizzazione” gnostica de ”l’antica eresia e la disgregazione della fede” (è così che recita il sottotitolo del secondo libro).
E questo sia per i contenuti, che per lo stile della scrittura minuziosa, dettagliata ma chiaramente sintetica di questo autore, che si potrebbe definire il più grande polemista cattolico laico dei nostri giorni! Una lettura dunque coinvolgente e piacevolissima in quanto piena di verità constatative denominate e descritte in modo memorabile con un linguaggio dell’estattezza meditata, molto meditata: non a caso nell’Osservatorio! Almeno mezzo secolo di profonda critica alla teologia modernista, relativista e nichilista prodotta e molto seguìta, vogliosamente dalla gran maggioranza dei cattolici residuali delle ultime due generazioni e, ovviamente, dai loro prelati maggioritari e maggiormente secolarizzati. Praticamente come massoni-onusiani, almeno di fatto, in luogo di cristocentrici evangelicamente ed ecclesialmente attivi. I riferimenti comparativi dei due libretti, in ogni caso, riportano ai precedenti e presupposti principi logico-formali, filosofici e teologici della grande Tradizione ecclesiale e magistrale (perlopiù, nei nostri giorni, tradita).
L’orizzonte di Verità e di Misericordia congiunte è così sempre sotto gli occhi delle analisi folgoranti e nette con cui il laico Fontana mette in luce le tendenze autonomiste, narcisiste e irreligiose dei casuistici e sentimentaloidi del cattolicesimo contemporaneo.
Tutti i grandi temi sottoposti dalla gnosi di secolarizzazione del mondo e dal “pastoralismo” dei prelati della “Nuova Chiesa”, molto rahneriana, sono trattati nella certezza del sacro giudizio
E non lasciati nel limbo delle sterili argomentazioni intellettualistiche. Quasi innumerevoli sono questi temi ma tutti inquadrati e ricondotti nelle loro categorie di degradazione. Le quali abitualmente vengono confinate nell’ermeneutica infinita della inutilità infeconda. Del male cioè strutturale della gnosi e, soprattutto, della neo-gnosi centrata sul riduzionismo, del “dimenticare”, ma anche del “dimenticare di dimenticare”. Fino alla separazione abituale perfino nel cristianesimo della “misericordia separata dalla verità”, dal “Cristo Creatore” disgiunto dal “Cristo Salvatore”, con pure “l’abbandono della legge naturale”!
Così vengono trattati tutti i grandi problemi derivati direttamente dalle scelte pseudo-edoniste interne anche al cattolicesimo come la denatalità programmata, la legalizzazione dell’aborto anche come diritto (!), la sostituzione di popoli e civiltà con la messa in pratica dell’emigrazione massificata… Fino al perseguimento congiunto delle religioni in una sorta di sintesi sincretica onusiana come norma di “ecumenismo”, fatalmente anticristiano e gnostico.
Tutti questi temi e molti altri sono visti sempre sotto la luce veritativa ed eterna del messaggio unico salvifico del cristianesimo che non cede nemmeno lontanamente alle lusinghe del mondo: del resto in declino irreversibile e auto-distruttivo. Quelle stesse lusinghe che sono state esaminate e giudicate compiutamente nel primo libro citato sulla e contro la cosiddetta teologia di Rahner.
Ah se i cattolici anche critici e comunitari, potessero leggere e metabolizzare questi due libretti! Naturalmente includendo quelli “de sinistra” detti progressisti, pure se creduti forse definitivamente perduti alla vera religiosità a causa dell’orrore del loro modernismo. Tutte le divisioni o quasi che ora ancora paralizzano la cristianità potrebbero – perché non sperare? – essere rapidamente risolte o avviate ad essere appianate sotto l’egida della vera e sempre più tralasciata Autorità ecclesiale, ora tanto mancante!
Semplicemente facendo tesoro dell’insegnamento supremo già impartito dalla Fede di migliaia di anni del Magistero ecclesiale.
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