Si è giunti in Belgio ad avere – in piena dimensione surreale – quasi uno statale per ogni lavoratore del privato. In Italia, si assiste da molti anni allo scandalo dei “furbetti del cartellino” che si sottraggono abusivamente al sedicente lavoro statale! Perché?

Tabù e bocche cucite dal Mare del nord fino al Canale di Sicilia: nessuno parla, soprattutto nei media, del fatto che il settore pubblico è incredibilmente eccedentario da decenni. I politici dei paesi europei e i sindacati lo nascondono anche attivamente. I paesi dell’UE hanno accumulato nell’ultimo mezzo secolo posti pubblici detti di lavoro (assistenziali), in una orgia di impieghi fittizi, diventati sempre più inutili e pure dannosi. La pletora gigantesca è pervenuta ad essere talmente grave, con conseguenze economiche di grande devastazione sociale, che il solo paragone possibile è, paradossalmente, quello della riduzione radicale e contraria dei lavoratori reali del settore  privato. Il progresso tecnonologico, soprattutto informatico, e la razionalizzazione organizzativa delle procedure tecniche hanno portato a rendere essenziali ed estremamente ridotti i posti di lavoro nel settore industriale e dei servizi. Lo stesso fenomeno s’è naturalmente prodotto in agricoltura. Il solo settore tradizionale in costante espansione da una cinquantina d’anni è quello statale e statalista, sebbene la ben conseguente crisi economica abbia leggermente rallentato – va da sé – questa tendenza scervellata.
L’aumento vertiginoso della tassazione sul gobbone della popolazioni attive dipende, naturalmente, da questa sovrabbondanza scandalosa e vergognosa registrata in tutti i paesi d’Europa. Così anche le dichiarazioni di certi politici (rari e generalmente detti spregiativamente di destra o populisti) rimangono praticamente inefficaci: il costo dei salari e dei privilegi degli statali sono praticamente incompressibili e sempre più colossali!

Gli Stati, soprattutto europei, sono stati obbligati a indebitarsi progressivamente per far fronte alle loro spese diventate nel frattempo oceaniche. In realtà, questi debiti, ormai senza alcuna speranza di poter essere rimborsati regolarmente, aumentano implacabilmente dappertutto in una misura più o meno importante e disonorante. E questo nella reale ed egoista spensieratezza delle popolazioni che, continuando a voler vivere al di sopra dei loro mezzi, hanno praticamente deciso che il costo del loro edonismo, sostanzialmente e progressivamente straccione, dovrà essere pagato antidemocraticamente e in maniera infamante dalle future generazioni: la cosa è già in atto per i lavoratori attuali e per una gran parte dei giovani, anche senza lavoro. E senza futuro.
Certo, il delitto ancora più grave di queste due ultime generazioni (fra cui la nostra!) è quello dell’assurda denatalità malthusiana e massificata per avere mediamente ridotto, nel loro numero, le popolazioni civili ed economicamente sviluppate. Questo crimine, del resto, provoca anche la spaventosa penuria di giovani che dovrebbero pagare detti debiti.  La falsa soluzione degli immigrati dal terzo mondo, tutti miserabili resi demuniti di tutto e da accogliere a gogo – avanzata dai nichilisti del pensiero unico  soprattutto di sinistra (e della Chiesa ufficiale) – rende tutta la cosa senza vere soluzioni attualmente possibili… In effetti, detto edonismo molto e troppo furbo oltre che progressivamente barbonizzante tutta l’economia occidentale, è diventato un modello truccato e dilatorio (non all’infinito, va da sé) fondato sull’irresponsabilità, praticabile solamente a termine e peraltro già scaduto.
La pletora del funzionariato statalista ne costituisce l’obiettiva nuova classe sociale indipendentemente dalle sue intenzioni soggettive e volontaristiche. Era duque fatale e scritto nel cielo che l’irresponsabilità operativa  avrebbe caratterizzato, anche moralmente, i costumi e i comportamenti sociali contro ogni etica. Allorquando si è evidentemente eccedenti in numero, è assolutamente prevedibile che le ingiustizie si moltiplichino – anche con l’arroganza totatiltaria – e che si giunga pure a… farsi regolarmente e facilmente timbrare il cartellino senza esserci: fatale!

A parte l’intrinseca et intolerabile immoralità di questi “furbetti del cartellino”, bisogna riconoscere che la mancanza di fondamento di tutti questi posti di lavoro inutilmente pubblici non giustifica per nulla di rendersi assiduamente tutti in ufficio o alla fabbrica statalista: per non farci che molto poco in funzioni ben ripartite con gli altri troppi funzionari in una “depressione sistematica” propria della job evaluation inevitabilmente improduttiva! Soprattutto rispetto alla produttività necessariamente forsennata e simmetrica dei veri lavoratori del privato sempre più contribuenti e supertassati (ed in costante rischio di licenziamento). Si è calcolato, per esempio in Italia, che sono almeno un milione gli statali sovrannumerari pagati con un costo insostenibile da almeno la fine degli anni ’60. E questo con la costatazione da parte di diverse inchieste obiettive, realizzate anche da organismi esteri. Del resto, è l’evidenza che è sotto gli occhi di tutti a ripeterlo instancabilmente. Si può trovare pure peggio (per esempio in Grecia) o meglio (in Germania), ma il dato di base è sempre identico: per lo stesso statalismo. Vale a dire, il burocratismo, il cancro politico più grave della nostra era, con i debiti pubblici stratosferici e l’orrore incommensurabile della gravissima denatalità.

Lo statalismo, in realtà, è soprattutto il peccato più diffuso contro Dio e la Sua razionalità in quanto afferma e pratica la priorità lobotomizzata dello Stato sul cristocentrismo trinitario! Tanto più che i politci, anche i più volontari, non giungono nemmeno a cominciare a risolvere questo tipo di problemi, sebbene solo sul piano limitato all’economico, e già da non meno di una quarantina d’anni: compito del resto impossibile per la sola politica. Siccome si tratta du un problema strutturalmente religioso, culturale e anche antropologico, si può risolverlo solo sul piano globale.
Ma, per l’appunto, ci troviamo di fronte a una società internazionale appiattita che non solamente rifiuta le leggi divine millenarie, ma si consacra, irresponsabilmente e irragionevolmente, sempre più al nichilismo ateo e laicista. A causa stessa dei problemi da risolvere.
Anche la Chiesa si è generalmente ritirata, passivamente nel silenzio opportunista,  casuista e nello spiritualismo astratto. Il tutto, mentre monsignor Paglia, della comunità di Sant’Egidio e plurincaricato con prestigiosi titoli, tesse l’elogio storico del super radicale ateo e militante abortista, Pannella. Senza che papa Francesco si strappi la pianeta e  scomunichi il potente prelato.
Preghiamo!

Commentaires

  • I metodi alquanto di castrazione dell’imperatore cinese non sono putroppo (???) applicabili ai nostri giorni.
    Del resto, non sono stati molto efficaci e risolutivi se ancora oggi gli innumerevoli “gialli” vivono sotto il tallone della menzogna e del riduttivismo politico-religioso!
    Oggi è la concezione… eunuca – e non (solo) fisica – ad essere tragicamente in piena azione nelle nostre democrazie. Su tutti i campi e in modo anche totalitariamente arrogante. Che fare? Preghiamo!

    Franco Troiano8 mars 2017
  • … è colpa degli eunuchi…
    Durante il dominio dei Song, dinastia Han che precedette quella degli Yuan, gli eunuchi ebbero un ruolo decisivo negli affari di governo; Hongwu ne ridusse il numero e vietò loro di maneggiare documenti di Stato, li lasciò privi di istruzione e liquidò quelli che si intromisero negli affari di Stato. Aveva una pronunciata avversione verso gli eunuchi imperiali (una corte di servi castrati al servizio dell’imperatore) ed un’iscrizione nel suo palazzo proclamava: “Gli eunuchi non possono avere nulla a che fare con l’amministrazione.” Durante il regno del suo successore, gli eunuchi iniziarono a riguadagnare la loro precedente influenza…

    gl7 mars 2017

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