I cattolici e i laici razionali europei “a sostegno della Vita e della Famiglia” cominciano a svegliarsi in gran quantità: già sedici paesi hanno aderito a One of Us, la Federazione continentale che mostra che la testa, e non la coda, del nostro Vecchio Continente è costituita dai protagonisti che hanno approvato, per esempio, il divieto nell’UE del barbaro affitto dell’utero.

Le forze un po’ nascoste o addormentate a sostegno della difesa della Vita stanno attivandosi, dopo un troppo lungo sonno. E mostrano all’Europa l’assurdo inumano delle leggi gender e LGBT. Anche intellettuali e politici liberali o della sinistra marxista (comprese molte femministe) denunziano sempre più la devastazione antropologica che le leggi dette dei “diritti civili” stanno realizzando in tutta la civiltà occidentale. La quale, si sa senza soprattutto dirlo, è tradizionalmente e fondamentalmente cristiana!
Improvvisamente le accuse indirizzate agli ex dormienti di situarsi alla coda oscurantista del movimento detto “moderno e progressista” hanno già cominciato a cambiare direzione. Sono paesi come l’Italia –definita tradizionalmente “primus inter pares” – che hanno preso la vera testa del movimento europeo e  che stanno creando la reazione alla deriva, per esempio, dell’orribile denatalità, falsamente edonista (fino al suo livello straccione). E assassina nella banalizzazione del crimine eterno della contraccezione a gogo, dell’aborto e dell’eutanasia generalizzata. L’Europa, “la vecchia sterile” di cui ha parlato papa Francesco, pratica da due generazioni (dagli anni ’60) questa follia di comportamenti e di leggi contro natura che hanno creato l’attuale società liquida, mostruosamente soft-criminale e distruttiva dei fondamenti della civiltà. Il nichilismo della società detta dei diritti sedicenti individuali e civili hanno già portato ad una crisi endemica sul piano culturale. Essa si è progressivamente trasformata, in mezzo secolo, anche in crisi economica di tutto l’Occidente. Il miliardo e mezzo di non nati nei cinque decenni scorsi (tre volte la popolazione europea attuale!) hanno ingenerato il ben visibile vuoto innaturale di una mancanza di domanda interna ai paesi occidentali che non hanno fatto altro che sprofondare in una immensa recessione economica (da cui si è appena usciti ma per solo entrare in una depressione strutturalmente gigantesca). Non si cambiano artificialmente le leggi della Natura e quelle di Dio senza produrre catastrofi puntualmente conseguenti.
È così che One of Us, è stata fondata come federazione a livello europeo da non meno di sedici paesi. Essa  si pone come obiettivo (lo sono di già) di diventare la prima forza europea di difesa della Vita. In quanto è in effetti la Vita – bisognava forse pensarci? – da cui finalmente ogni fenomeno dipende. Comprese le   recessioni e le depressioni economiche, contrariamente a quanto pensano ancora quasi tutti gli “esperti” ideologici in materia!

All’eccellente notizia dell’One of Us, fondata però su due milioni di firme (!) che gli organismi europei avevano totalmente scartato con un rovescio della mano arrogante, si è aggiunta quella istituzionalmente ancora migliore della decisione di vietare a livello europeo l’utero in affitto: la Commissione Affari Sociali dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha bell’e ben votato, a Parigi, a favore di questa risoluzione. In sovrappiù, al Forum One of Us del 12 marzo, sempre a Parigi, c’è stata una partecipazione di più di 1.200 delegati, compresi quelli della Francia stessa rappresentata dalla gloriosa Fondazione Jérôme Lejeune. Innumerevoli ministri e politici dei paesi dell’UE si sono resi presenti alla prima manifestazione continentale: l’aria del tempo sembra essere dunque ben cambiata. Il programma riuniva tre temi i cui solo i titoli mostrano già la nuova tendenza in corso: “Lo scandalo del plannig famigliare”, “ L’eutanasia, minaccia o realtà per l’Europa” e “GPA, eugenismo, traffico dei gameti: il transumanismo in cammino” (dove GPA è l’acronimo di Gestione Per Altri, cioè l’utero in affitto).
Come prima rivendicazione One of Us ha richiesto di non più finanziare la ricerca sugli embrioni umani e i programmi di aborto. Infine una brezza di razionalità e di buon senso!
E questo mentre i laicisti, forsennati e scatenati, non smettono di preparare mostruosi e irresponsabili interventi nelle scuole, anche illegalmente, e che propongono continuamente nuove leggi scellerate. E contro la Famiglia, l’istituzione fondamentale delle nostre società già ben colpite da decenni. Malgrado che non si eviti di disarticolarle, esse continuano eroicamente a funzionare come ammortizzatori economici nelle recessioni e le depressioni che non smettono di imperversare.
Le famiglie, tutte finora 0.in silenzio continuano a far fronte, in ogni caso, ai loro ruoli naturali storicamente sacri di cellule primariamente umane.

È giustamente sul tema della Famiglia che il presidente di One of Us, l’ex ministro ben spagnolo Jaime Mayor Oreja, s’è intrattenuto in varie interviste d’occasione.
Ha dichiarato tra l’altro: “La nostra federazione è innanzitutto un movimento culturale che si propone di esprimere una opinione nuova in seno all’Europa. Fino ad ora il dibattito pubblico ha respinto le grandi questioni che toccano alla vita. Ora noi non dobbiamo accettare che le nostre convinzioni siano accantonate nel campo privato. Se crediamo che la famiglia, la vita, la dignità della persona umana, sono valori essenziali, dobbiamo difenderli pubblicamente”. È chiaro. Niente da aggiungere!
Tutti i cattolici che negli anni scorsi hanno continuato ad affermare in modo scervellato oltre che anticristiano che “in ogni modo le leggi gender e LGBT saranno sicuramente approvate dappertutto e che è più utile che ci si rifugi nella sola preghiera e autoformazione personale nelle comunità…”, sono così ben serviti. In Italia, la legge che il potere politico ha voluto ad ogni prezzo fare appovare (con la complicità scandalosa ancora di questi parlamentari cattolici alquanto lobotomizzati) è attualmente ancora in pericolo di non essere confermata (al passaggio nella seconda camera del parlamento). Il tutto dopo che  era stato previsto per una applicazione anche prima delle vacanze estive del 2015. E questo grazie all’azione politica e ben pubblica che un nuovo movimento cattolico sta producendo. La lotta continua ancora. E poi, anche se questa legge o altre fossero finalmente approvate, si sarà abbastanza testimoniato pubblicamente per continuare la lotta che solo la fede irriducibile sa sostenere in permanenza. Meglio: che la fede irriducibile deve, e sempre ha il dovere, di sostenere attivamente. In Slovacchia, per esempio, si è appena abolita per referendum (!) una legge LGBT.

Allo scopo di mostrare come le mentalità evolvono con l’indomita  testimonianza dei cristiani, anche e soprattutto pubblica, basta prender anche l’esempio al quale abbiamo assistito tutti appena qualche mese fa in occasione della prima e seconda manifestazione a Roma a favore della Famiglia e contro le leggi gender: il presidente di Comunione e Liberazione, monsignor Carron, dopo aver definito ogni manifestazione in corso “inopportuna” (malgrado il sacrosanto dovere di testimonianza e moltissimi dei suoi membri ci abbiano partecipato), ha anche dichiarato che esse “peggiorano piuttosto che migliorare i risultati politici perseguiti, come in Spagna”. Senza però dire che nel suo paese c’è ancora una Azione Cattolica parrocchiale spesso ancora imbevuta di cultura franchista, lealista e subordinata al potere, qualsiasi esso sia… Questo succede mentre, sempre paradoxalmente e appena la settimana scorsa, papa Francesco riceve a Roma una delegazione con alla testa Kiko Arguello, un altro grande cattolico spagnolo, fondatore dei Neocatecumenali. La ragione di questo incontro è stata la consegna dei crocifissi benedetti alle 270 famiglie (e più) e alla trentina di preti assistenti in procinto di partire in missione nel mondo intero: 57 paesi! Kiko Arguello e il suo movimento mondiale sono stati determinanti nelle due manifestazioni per la Famiglia e contro il gender LGBT a Roma!
Il resto è lavoro dello Spirto Santo.  

 

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