Critica alle prime quattro motivazioni (delle nove) per rifiutarsi di partecipare alle manifestazioni pubbliche contro il Gender da parte di diversi movimenti ecclesiali. Ovvero, l’orrore per la politica vista come politicismo e l’amore per lo spiritualismo colorato di mistificazione dialogica.

Continuo con questo post ad analizzare le posizioni religiose, culturali e politiche che ho delineato su quello del 30 giugno. Ho l’intenzione di riprendere in esame i nove punti già identificati. Ed altri corollari propri del mondo cattolico che ha deciso di non aderire alla manifestazione del 20 giugno a Roma per la difesa della famiglia e dei figli dall’attacco internazionale del Gender.
Ricordo prima, solo che il rifiuto di sostenere l’evento da parte dell’Azione Cattolica,e di movimenti come i Focolarini, Rinnovamento dello Spirito e perfino Comunione e Liberazione, non significa che i loro militanti non abbiano partecipato, in varia misura, al gigantesco avvenimento di Roma. Parrocchiani di tutta Italia fino a un numero impressionante di ciellini sono venuti a Roma malgrado le direttive delle loro dirigenze. Solo CL aveva impartito, oltre all’ordine ufficiale di non partecipare, quello di ammettere che, personalmente, suoi membri potessero essere presenti… Il che già la dice lunga sulla certezza e sulla coerenza dell’atteggiamento intrapreso nei confronti della protesta. Lo stesso principio di Autorità, sacrosanto punto sorgivo nella concezione stessa della comunità cristiana, è così stato deliberatamente attaccato nella sua univocità intrinseca ed intangibile. Il cristianesimo è uno e trino ma mai diviso: la libertà del cristiano si gioca sempre nel “sì sì o no no” e non nel “sì sì e no no“. Altrimenti come verificare l’inevitabile unicità di verità nella realtà proposta? Non può esistere una dualità di direttive sulla stessa opzione. L’obbedienza stessa del cristiano e soprattutto del cattolico, il suo sottoporsi filiale e creaturale all’amore del Padre può essere possibile solo col porsi valoriale unico dell’Autorità. Al di fuori di tale univocità direttiva – bisogna ammetterlo – c’è solo il soggettivismo del nichilismo proprio al “politically correct”. Vale a dire l’inferno diabolico dell’arbitrio individualistico: forse il cancro più irreligioso e tendenzialmente in metastasi della nostra era. Cosa mistificante, al massimo livello, del concetto di libertà, anzi di Libertà.

Riprendo qui le prime quattro motivazioni che mi sono state suggerite – anche separatamente – da cinque miei amici cattolici italiani e belgi appena incontrati, a giustificazione della loro non adesione alla manifestazione romana.
La prima e la seconda appartengono alla stessa tesi di fondo e possono essere valutate insieme. Infatti, tre miei amici partono dall’idea che il nichilismo mondiale ha già vinto e stravinto con le sue ideologie Gender e che, in tutti i Paesi della civiltà occidentale, le sue leggi inumane e transumane sono già applicate: mancano le ultime che pure stanno per essere inevitabilmente approvate. Si tratta dunque di una inutile battaglia di retroguardia… Il cristianesimo deve ripartire da zero.
Prima di tutto, non è vero che il nichilismo ha tutto già stravinto! Già solo quattro giorni dopo la manifestazione, Nonni2.0, l’Associazione di cui faccio parte, ha pubblicato sul suo sito web (www.nonnipuntozero.eu) le notizie di due parlamenti, quello austriaco e quello brasiliano, che hanno appena bocciato leggi Gender. Quello che è vero è piuttosto che il nichilismo è ora dominante culturalmente in un mondo in cui l’assurdo ideologico LGBT, con le sue leggi atroci e innaturali, comincia ad apparire in tutta la sua estrema minoranza. È piuttosto l’auto-laicsmo imbelle e vigliacco delle immense forze cristiane – in quanto espressive di tutta la civiltà occidentale – a dare per vincente una ideologia che non solo non lo è ma che, se appena denunciata, nemmeno lontanamente può diventarla: la stragrande maggioranza delle popolazioni, la loro quasi totalità, è in radicale opposizione anche ontologica alle cervellotiche e pur sempre solo ipotesi assurde del Gender.
In secondo luogo, quand’anche queste leggi contro natura divenissero applicate, come pensare di contrastarle e di farle abolire (come lo è stato per la schiavitù, per esempio) senza una denuncia anche da una posizione minoritaria? Del resto, quando mai il cristianesimo è stato maggioritario? Esso è universale, cattolico, e solo per conseguenza con vocazione maggioritaria. Gesù è morto in croce condannato da quasi tutti! È la Sua divinità che ha permesso la Resurrezione. L’idea dunque della “battaglia di retroguardia” è un non-senso molto anti-cristiano tipico dei cattocomunisti che ancora sguazzano nelle culture eternamente dossettiane di sinistra e estrema sinistra. La loro è una vera e propria ideologia del successo completamente estranea e opposta al cristianesimo del Risorto. La Madonna, san Giovanni e la Maddalena erano sotto la Croce, sul Golgota, e non a casa a piangere o crogiolarsi solamente!

Giungo rapidamente al terzo e quarto punto suggeritimi soprattutto da amici cattolici belgi. Questi sono naturalmente stravolti dalla legge approvata nel 2014, unica al mondo, per eutanasiare anche i bambini. Si tratta della strategia generale delle catacombe volontarie e del cosiddetto dialogo coatto. “Inutile affannarsi – ripetono questi cristiani che se la son fatta addosso di grosso di fronte all’aggressività degli invero non molti militanti Gender –, bisogna ritirarsi e attendere tempi migliori per un dialogo costruttivo e testimoniale”.
Perché ritirarsi nel sottosuolo delle piazze pubbliche? Per evitare le grida! E perché non gridare anche dai tetti e con potenti amplificatori allorquando le leggi proposte prevedono fino a quattro anni di galera se solo si pronuncia pubblicamente una idea contraria ai 58 gender inventati da americani lobotomizzati? Siamo ritornati al delitto di opinione! E perché non urlare di fronte all’inaudita arroganza molto illegale dei LGBT di insegnare ai bambini, anche all’insaputa dei genitori unici titolari della loro educazione per Costituzione (!) un’assurda sessualizzazione non solo precoce ma collettiva e indifferenziata?
Ritirarsi volontariamente nelle catacombe postmoderne per – ripetono questi cristiani intimisti, psicologisti e spiritualisti – per costruire comunità di veri cattolici non politicisti e autenticamente ecclesiali. E in che cosa il fatto di testimoniare pubblicamente in piazza creerebbe impedimento a questo obiettivo perennemente valido di educarsi all’integralità e alla globalità cristiana? Come può pensare un movimento ecclesiale come l’Azione Cattolica, come quello dei Focolarini o anche di Comunione e Liberazione, di educare i suoi cristiani privandoli della dimensione orizzontale e sociale? La sola tensione verticale, trascendente ed intimistica, può solo strapparli dal mondo rinchiudendoli fatalmente nel microcosmo comunitario del loro movimento. Anche se il cammino verso il Cielo è la vocazione primaria dell’uomo che si abbandoni al Quaerere Dominem, alla ricerca di Dio, la sua orizzontalità esistenziale non può diventare estranea e avulsa da questa ascesi costante ed essenziale. La religiosità, vale a dire la ricerca del religare tutta la realtà alla globalità escatologica della vita, coincide col coniugare ed inchiodare il verticale all’orizzontale. L’anima e il corpo devono ritrovare l’unità che salva tutta l’esistenza nel segno primigenio della Croce… La Bibbia, i Vangeli e gli Atti sono totalmente degli atti pubblici di migliaia d’anni fa. Per non parlare di tutta la Tradizionecattolica: il cardinale Shönborn di Vienna ha, a questo proposito, ricordato la necessità di continuare a scrivere il seguito degli Atti degli Apostoli in ogni parrocchia o comunità… E poi, perché la nozione di testimonianza dovrebbe essere limitata a quella personale? E dove sarebbe finita la testimonianza della Chiesa e della Comunità? Non è da quella generale dell’Ecclesia tutta, che prende piede quella individuale detta privata?
Quanto al dialogo, noi tutti abbiamo sotto gli occhi da anni l’esempio supremo delle Sentinelle in Piedi che testimoniano in silenzio nelle cento piazze italiane, in Francia e in Belgio (con mia moglie abbiamo anche manifestato da Sentinelle davanti al parlamento di Bruxelles contro l’orrore dell’eutanasia ai bambini…). Leggendo un libro e resistendo passivamente alle provocazioni, oltretutto becere e superficiali, e alle violenze fisiche dei laicisti Gender, veri fascisti moderni totalitari e abbrutiti.
Altro che dialogo: solo a senso unico da parte delle Sentinelle!
Vien fatto comunque di pensare così all’atteggiamento costruttivo e ben visivile nei militanti de La Croce che cercano eroicamente di federare i cattolici oltre ogni apparente divisione per strappare dalla spocchia divisionista un movimento cristiano inconsapevolmente giganteso da decenni, malgrado tutto.
E questo, all’insegna del miracolo trinitario permanente che utilizza, spesso e sempre misteriosamente, anche gli errori diabolici per la salvezza eterna.

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