Le immagini della madre americana di Baltimora, mentre dava una battuta al figlio adolescente che manifestava in tenuta da violento spingendolo verso casa, hanno fatto il giro del mondo.
Poi le sequenze dei milanesi che ripulivano e rimediavano alle devastazioni degli stessi black bloc (soprattutto europei) che hanno cercato di distruggere, in piazza a Milano, con l’immagine dell’EXPO universale le vetrine dei commercianti, hanno pure riempito i giornali, gli schermi e i social network del mondo.
Si potrebbe dire che le opinioni pubbliche stanno cambiando radicalmente. Di fronte alle volontà velleitarie dei violenti di una certa gioventù dorata, attivamente parassitaria e sterilmente ribelle, un mondo adulto e soprattutto giovanile non accetta più di restare silenzioso e inerte. I rituali inutili e decadenti dei sedicenti “giovani alternativi” che non rivendicano praticamente nulla, che non si presentano nemmeno con ideali (pretendutamente) “rivoluzionari”, hanno finito per annoiare anche la piccola borghesia metropolitana. Questa, a sua volta, si rivolta ai ritualismi veramente nichilisti, alimentati dai falsi e cattivi maestri pseudointellettuali relativisti e di sinistra. In effetti, essi non fanno che perpetuare l’esposizione di una ignoranza ostinata, sempre più scandalosa in quanto ostentata contro, oramai, l’evidenza anche storica. Si sa, les violenze abbrutite dei manifestanti hanno almeno sempre una origine intellettuale e teoretica.
Uno degli utimi post illuminanti del giornalista Antonio Socci (il cui link è su questo Blog, Lo Straniero), è per l’appunto una requisitoria implacabile, con dimostrazione puntuale e precisa, piena di dati, contro l’ideologia detta anticapitalista e ecologista. Questa ideologia è ripetuta ciecamente e pedissequamente da parte di questi intellettualoidi che si compiacciono – soprattutto alla televisione ruffiana di audience – a ripercuotere i luoghi comuni della cultura nichilista che non avevano fondamento già alla loro nascita. Al tempo, questo, in cui la verità della storia non aveva ancora distillato e dimostrato la loro inconsistenza stravolgente. La requisitoria del nostro scrittore cattolico mostra impietosamente l’inanità, le falsificazioni e le mancanze di base, anche fattuali, delle loro argomentazioni: per esempio, quelle dei maltusiani che affermavano e affermano, da più di due secoli, che la popolazione mondiale era, già e sempre, eccedentaria mentre non superava di circa il quinto quella attuale…
Il vero problema interpretativo di questi avvenimenti sociali è invece da ricercare nell’origine reale delle loro cause e motivazioni. A parte la considerazione psicosociologica, che qualc’uno ancora avanza come se fosse veramente credibile, secondo cui le ultime generazioni di giovani non hanno avuto la possibilità di sfogare in una vera guerra i loro eccessi di vitalismo ormonale, bisogna ricercare nella denatalità mondiale, e soprattutto occidentale, la vera causa di tutti i conflitti e ribellioni contemporanei. Il grande ideologo Karl Marx lui stesso non farebbe altro di meglio che mettere in evidenza le “basi materiali” della crisi economica che imballano ogni fenomeno dei nostri giorni. Dopo gli anni ’60, vale a dire dopo l’utilizzo massivo della pillola e della banalizzazione, anche legislativa, dell’assassinio con l’aborto nelle pance delle loro madri di parecchie centinaia di milioni di bambini, il totale di circa 1 miliardo e mezzo (!) di culle vuote hanno fatto crollare la domanda interna che ha provocato – senza troppo comprenderla veramente – la crisi economica. Che non ci si inganni: tutti gli annunci, puntualmente delusi, di ripresa conclamati da politici e economisti (ormai diventati prudenti, dopo innumerevoli false previsioni) non sono altro che l’arresto naturale delle recessioni mostruose che hanno devastato il nostro mondo: si è, in ogni caso generato circa la metà dei bambini che si dovevano far nascere! La piccola iniezione, alla fin fine quantitativamente marginale, degli extracomunitari è molto lontana dal poter risolvere il baratro spaventoso, immorale e molto lungo da risalire della denatalità: anche a causa dello stato economico e culturale, improduttivamente sproporzionato e miserabile per molto tempo di questa invasione d’immigrazione.
Chiudo rapidamente questo post prima che non debordi dal suo formato breve: ci ritornerò. Soprattutto che non c’è ancora quasi nessuno che parla di questa causa, così importante e macroscopica oltre che principale, quanto sconosciuta (o messa sotto il silenzio ipocrita del nostro tempo).
I giovani smarriti, e obnubilati altrettanto quanto i loro genitori incoscienti dalla loro volontà di potenza (illusoria) contro la loro stessa creaturalità, sono da considerare – in ogni caso – come vittime e non come veri autori di questo disastro totale. E colossale di cui le due ultime generazioni (alle quali appartengo) si sono rese colpevoli. Tanto più che abbiamo messo sul loro gobbone, grazie all’interventismo dello Stato statalista ma sempre sotto la nostra irriducibile responsabilità, debiti che bloccano ancora di più tutta l’economia. E che non siamo in grado di rimborsare: essi aumentano dappertutto ogni anno.
Anticipo solo il tema dei miei previsibilmente numerosi post che scriverò cercando di desrivere questa catastrofe non intercettata o inconffesabile: la rivolta narcisistica dei nostri contemporanei alle leggi naturali e vitali di Dio, soprattutto relativamente ai problemi della creazione della ricchezza materiale e spirituale.
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