Per i partiti politici rivoluzionari, è più importante lasciar fare la predazione e la mondiale disinformazione, che difendere gl’interessi dei lavoratori italiani: sempre poveri e pagatori
Lo scopo dei partiti, ossia di tutta la politica “di parte”, non è il Bene comune di cui si vantano continuamente, ma la conquista in ogni caso coatta del “Potere pubblico”. Il loro metodo? Semplice: l’ottenimento anche se anti-democratico del consenso popolare, foss’anche fallace: si ricordi il principio machiavellico immondo del “Fine che giustifica i mezzi”… Dal secolo diciottesimo, dell’Illuminismo filosofico e dalla sua conseguente “rivoluzione”, sanguinaria esportata dappertutto da Napoleone. Anche nel metodo politico agnostico, con la violenta degradazione che ha tutto trasformato in politicismo pure idolatra, senza gli autentici corpi democratici intermedi fondati sulla Proprietà e sulla Famiglia iniziati a essere eliminati!
Metodo ancora in pieno uso e auto-legittimato solo all’ottenimento del nuovo potere politico sempre più statalista, oggi detto pure “liberal-democratico”. Trionfo dunque dell’attuale cosiddetta mistificatissima “democrazia liberale” propria dell’ottocentesco Montesquieu? Macché! Gli ultimi avvenimenti relativi alle vittorie “inutili” delle destre europee contro l’ideologia si “sinistra mondialista” e imperante da decenni – in quanto proclamate arbitrariamente e politicisticamente “fuori dell’arco democratico detto costituzionale”, con paralizzanti alleanze di puro impossibile potere. Gli esempi, sia francese che rumeno, nonché quello generale relativo alle elezioni europee (tutte nelle politiche 2024!) ne sono pure la dimostrazione lampante. Compresa quella “imposta”, ancor più inquietante emanata dirigisticamente e in modo soprattutto come ormai al solito-perentorio economico, dall’ormai emblematica Davos. Che lo ha già prefigurato in un presente e futuro prossimo, come surrogato dell’inutile resa “capricciosa” democrazia ormai totalmente demagogica. Le prime due potenze potenze europee, di Germania e di Francia, completamente immobilizzate. Perfettamente in modo prevedibile, quindi sostituibile e “precettabile efficacemente” pure da un semplice algoritmo dell’IA (Intelligenza Artificiale) fatalmente prevista e preordinata dalpotere mondialista in auge. Anche se attualmente stravolto da una prima reazione opposta altrettanto mondiale nelle ultime eletzioni planetarie, comprese attraverso le sue guerre caotiche e significative. Anche la Chiesa cattolica e petrina, l’attuale notoriamente ultra-modernista e ufficiale, si è dichiarata implicitamente e di fatto sostenitrice a siffatta “infondata democrazia” solo di tendenza ma ancora caotica, che ha abolito con la rivoluzione francese tutta quella società, strutturata organicamente con il sistema medievale dei corpi intermedi socio-economici. E sostituita dal comporativismo statatlista dello “Stato moderno” gnostico e materialista, concepito acriticamente dai teorici anglo-sassoni del Seicento e accettato dal giacobinismo napoleonico vintore internazionalmente, anche se finito a Sant’Elena!
Ovvero continuata e giustificata, malgrado la Verità ontologica, sull’irrazionale maggioranza massonica e cosiddetta sociologica elettoralistica ormai mistificata e imposta con le armi della guerra per due secoli. Tutto questo, ovviamente, anche all’interno della stessa Chiesa apostolica romana, vittima dello “scisma interno” ufficiale, consumato già dal modernismo hegeliano (sia di destra che di sinistra!), almeno da dopo la comparsa pure del marxismo ottocentesco. Scisma eretico, iniziato mezzo millennio fa con i fenomeni protestanti, vigilati dalla sempre Vera Chiesa di Cristo, detta petrina e tradizionale romana. La quale non fa che riaffermare che la Verità è una sola (e non relativista) e che il Dio trinitario è sempre il Re unico dell’Universo! L’idolatria dell’ideologia del politicume mondialista, ateo e massonico, solamente antropologico, anche se domina oggi – però zoppicante vistosamente – nel mondo perfino all’interno della politica ecclesiale divenuta sostanzialmente eterodossa. Sia dalla politica di destra che da sinistra, che non fanno altro che tradire la sua eterna, ben che residuale Verità salvifica.della supposta “governance” sempre anti-hegeliana universale!
Chi paga – come sempre – i costi escatologici – sia economici, politici che morali – di cotanta scempiaggine? Ovviamente sempre le cosiddette classi dette marxiste e, correntemente ancora pochi anni fa, strategicamente proletarizzate atte al fallito di fronte al mondo intero del comunismo reale ma in via di lenta e antagonista coscientizzazione.
È molto più proficuo tenere ignoranti le masse lavoratrici sulla “causa politica”, sia della disordinata svendita anonima (ad esempio della FIAT), che sull’economiche conseguenti crisi. La cui causa è nella stessa concezione filosofica e del moderno Stato totalitario
Lo scontro ormai planetario tra destra e sinistra, si esprime oggi perfino in continue guerre, sempre assurdamente fratricide, nella politica e sull’orlo dell’ecatombe nucleare finale, fa notare con evidenza e a volte una crescita accelerata di una certa consapevolezza del reale. Ossia, approssimativamente vicino al centro della vera e propria scemenza, divenuta fatalmente cosmica, pretesamente predatoria e subordinata, per vari miliardi di anime.
Lo scopo dichiarato, ormai completamente in modo dissennato e in falsa coscienza pseudo-escatologica (!), è quello di non solo combattere la civiltà cristiana, massima cocchiera universale dell’umanità da millenni anche Rivelata, ma pure di partorire una nuova era trans-umanista. In cui la cosiddettta “IA” guiderebbe, sempre mistificando, nell’imposizione di una visione spacciata per “razionale”, ma realmente incoerentemente razionalista.
E ovviamente anti-umana: senza il riconoscimento della superiorità del divino è ineluttabile che anche l’immanente materiale fallisca. A favore di una ristrettissima troppo sazia e sempre famelica sedicente “aristocrazia” elitaria: sempre più esplicitamente predatrice e infinitamente schiava delle sue passioni così ovviamente perverse dall’ateismo pubblico anti-Cattolico.
Come del resto pensano acora i grandi centri di potere, sia privati come quello di Davos che pubblici, secondo l’ONU o quanto detto da quello europeo (in realtà solo dell’aggressiva politicista Unione Europea attuale). Di poter cioè pervenire oltre e al di là dell’attuale progetto – come ricorrente “pensiero unico” da sue secoli! – oggettivamente infernale finanche sanguinario e riducente (come sempre ribadito) dell’esistenza dei popoli, alla metà quantitativa della sua attuale portata. Donde l’accettabilità ideale e agghiacciante, per questi trans-umani diventati acefali: pure di quattro miliardi di morti! Sì, sì, non di meno rispetto agli attuali otto!
Attraverso la cancellazione totale della Verità divina propria della Creazione divina, dell’Incarnazione con la Sua Rivelazione cristiana e con l’istituzionalizzazione della Chiesa cattolica, col suo Papa supposto Vicario di Cristo! Unica fonte, questa, rimasta critica (molto parzialmente attiva a causa dello scisma eretico modernista). Ma inflessibile con la nota tradizionale Sapienza petrina e romana dell’eterna Chiesa. Oltretutto storicamente sempre dotata del progetto contro quello diabolico antropocentrico, sempre immanentista e riduttivista. Sia filosofico del pensiero esclusivamente umano, che veramente religoso e supremamemente cristiano. Ossia quello sintetizzante tomisticamente la piena Ragione sottomessa alla divina Fede eterna. Sul piano prettamente tematico.
E qui, in questo caso da me scelto relativo alla Fiat, quello cioè economiso e politico della nostra ex più importante impresa nazionale – ora venduta all’estero in Francia, con sedi fittizie e ipocritamente opportuniste uffiali, oltreché fiscali, ad Amsterdam e Londra… Con la metodologia abitualmente utilizzata: quella della falsificazione propagandistica nella sempre contraffazione ideologica manipolata della stessa Fede unica e vera: quella cattolica!.
Tra l’ideologia capitalista (detta anche “democratica” di destra) e quella social-marxista (sempre di sinistra iper-statalista), non è mai nemmeno citato il “Distributismo” cattolico
Due sono le grandi ideologie dominanti da almeno due secoli nel mondo: l’una di destra (fondamentalmente, sul piano teoretico, dal diciottessimo-diciannovesimo secolo secolo via vari filosofi soprattutto anglofoni) e l’altra di sinistra (fondamentalmente a partire da filosofie marxiste e dalla visione illuminista e atea uscite dalla rivoluzione francese, nel secolo detto stupido, soprattutto nella filosofia in Germania).
La seconda sempre reattiva ai guai provocati dalla prima e dalla sua intrinseca ingiustizia primaria e irrealista principalmente incardinata sulla divisione tra Capitale e il Lavoro. Strutturalmente “fondata” su una concezione generale antropologica e suprattutto anti-cattolica. A vantaggio, evidentemente del capitale-denaro e, concretamente, dei padroni anche i più “illuminati”, delle prime rivoluzioni industriali. Ovvero, tra la classe dei capitalisti (gli eterni proprietari) e quella dei lavoratori, condannati a rimanere sempre privi del diritto alla Proprietà, relativo al detto capitale economico. E sancito da tutta la Storia religiosa dell’Umanità.
Quindi, l’intera categoria resa “classe”, grande quantitativamente e completamente costituita da estranei ai “mezzi di produzione” (vale a dire le fabbriche fino alle attuali moderne “imprese” alienate di fatto a tutti i lavoratori). La classe dei padroni, dunque, irriducibilmente antagonista all’altra detta degli operai e dipendenti vari, a causa della cosiddetta e scontata “lotta di classe”. Intrinsecamente instaurata e sviluppata in modo infinito dai secondi, fino all’instaurazione del “regime comunista”. Quella irriducibile elaborata da Marx ed Engels, verso la metà del diciannovesimo secolo e negli anni successivi. Ma le due ideologie restano contrapposte e inflessibilmente rivali, ancora inesorabilmente ai nostri tempi, fermo restando la separazione delle due componenti strutturali della produzione di ricchezza: il denaro per l’installazione dei mezzi di produzione innovanti e il lavoro attivo degli operai, detti proletari in quanto proprietari, solo ai tempi (purtroppo), dei soli figli.
Sul piano strettamente filosofico, la destra e la sinistra – come teorie politiche tronche in quanto prive strutturalmente e ontologicamente di principi morali – derivano entrambi dall’idealismo molto erroneo e ottocentesco: malgrado il loro indiscusso successo ben separato e rimasto opposto, dal pensiero di Hegel. Questo pensatore di grandissima stazza ha generato (non a caso) ambedue le tendenze che continuano apparentemente a separare, sempre radicalmente in modo opposto, le due tendenze nascostamente riunite teoreticamente dalla grande mistificazione sofisticatissima, di provenienza hegeliana. Cioè dalla falsa opposizione “dialettica” dei due inconciliabili termini diventati famosi, con la loro in sovrappiù denominazione anti-logica ma affascinante. Dal finto sillogismo “tesi, antitesi e sintesi”!
Ne abbiamo già parlato in questo Blog, ma ne riparlemo ancora, vista la sua importanza fattuale nel divenire, ancora attuale, della cosiddetta filosofia moderna trasormista ora pure nel wokismo, anche molto pratico. Detto dell’inevitabile del pensiero gnostico e molto apparentemente speculativo.
Come al solito, il pensiero molto specularmente fallace non solo di Hegel (peraltro rimasto sempre sconosciuto alle masse divenute moderniste), ovvero la nuova filosofia è diventata quasi totalmente dominante nel mondo. Si tratta del massimo guru rimasto attuale, malgrado i fenomenologisti e gli heidegerriani fino agli attuali pensatori intrinsecamente quasi sempre narcisistiaa noi contemporanei, soprattutto per la visione depravata e idolatra della politica detta moderna e scellerata. Perfino la Chiesa cattolica, nel corso della seconda metà del secolo scorso, dopo Papa Leone XIII e, particolarmente, dopo la morte di Pio XII, non ha resistito alle sirene del canto seducente della cosiddetta unità degli opposti, inventata furbesamente dal filosofo idealista tedesco, eterno scapolo…
Questa è la ragione di fondo per la quale il “Distributismo”, cioè la nuova teoria cattolica e economico-politica scaturita dai tre geni britannici (Chesterton, Belloc e McNabb), secondo la sintesi di tutta la geniale Dottrina Sociale di Papa Leone XIII, all’inizio del seolo scorso, è rimasta quasi negletta. Essa non è stata mai presa nemmeno in considerazione dal clero, da ben più di cento anni. Attualmente, solo il movimento Distributista Italiano, l’Associazione chestertoniana, Radio Maria e, naturalmente, l’Osservatorio per la Dottrina Sociale Van Thuân, se ne occupano intensamente e in piena missionarietà.
Il perno centrale ed essenziale del Distributismo è giust’appunto la “Proprietà privata”, liberamente per tutti: di cui il“Capitalismo” ha defraudato e vuole eliminarne pure il senso! A profitto (se così si può dire) dell’oligarchia mondialista sempre predatrice e totalitaria
Troppi capitalisti nel mondo? Troppo pochi, rispondono sempre i non molti distributisti di sempre. I quali riaffermano subito la Verità dell’indispensabilità della riunificazione concreta tra il Capitale e il Lavoro: come principio fondatore della diffusione senza limiti delle due componenti essenziali della produzione di ricchezza, sia economica che spirituale. Di ogni società naturale. Dalla Famiglia al più grande Stato nel mondo. Come pre-condizione essenziale della Salvezza escatologica e materiale dell’uomo. Ovviamente, tutte le tendenze filosofiche moderne – seguendo le loro tendenze antropocentriche, immanentiste e moderniste tutte eretiche – non mettono nemmeno in dubbio l’impostazione anglo-sassone materialista della separazione fondante tra il capitale e il lavoro vero e proprio!
Compresa la stessa Chiesa cattolica che, sebbene come ultima, ha di fatto accettato supinamente, quasi sempre per semplice crassa ignoranza superficiale, questa dannata visione moderna e (astutamente nel tempo) handicappata, dopo la concezione pre-rivoluzionaria e terrificante francese. Il dirittto naturale lo prescrive contro ogni concezione sovversiva e insurrezionalista, di separazione produttiva senza scampo della divisione fondamentale per cui il capitalismo, apparentemente razionale, ma in realtà razionalista, opportunista e tirannica, separa mortalmente i capitalisti (quasi totalmente non veri lavoratori) dagli ahimé subordinati, e di fatto sempre schiavizzati componenti la “classe operaia”. Dai manovali ai grandi manager delle imprese! Anche la stessa organizzazione del lavoro nei Paesi del social-comunismo, malgrado il fallimento mondiale in modo clamoroso, nel 1989-91, si è allineata adattandosi su questo punto essenziale nella gerachizzazione prepotentemente sfruttatrice, anche sul piano culturale e affettivo (massificato!). Della produzione di ricchezza detta del PIL, come in Cina dagli anni ’80 del secolo scorso, col capialismo massimamente di Stato (sommando il counismo alla solita dittatura culturale e politica collettivista … Il disastro completo quindi, in mancanza pure di critica alternativa, perpetua la disgrazia di un mondo senza Salvezza, neppure minoritariamente libera di esprimersi. Nemmeno l’oligarchia totalitaria e sfruttatrice a suo esclusivo favore, sempre più sproporzionatamente (da cui l’origine di tutte le guerre, dal più politico legale al più nucleare), può realmente considerarsi “salvata globalmente” dalla menzogna numero uno del mondo, così irreligiosamente concepito.
Come dicevano i primi distributisti di un secolo fa: “la servilità” di non essere proprietari, oggettivamente resi tutti opposti alla responsabilità costituisce il Male, ossia l’assenza di Bene dell’umano.. L’uomo distributista, sempre mortale e passeggero su Terra, non può infatti che considerarsi provvisorio. Pur nel diritto naturale e inviolabile alla propria eredità ben conquistata “col sudore” del suo Lavoro.
Con il “Diritto alla proprietà”, che il mondialismo vuole cinicamente sopprimendo, si risolvono tutti i problemi sociali e personali. Compresi quelli vocazionali per ognuno
Senza nemmeno chiederne “democraticamente” il permesso (in quanto idea assente e ignota da ogni programma politico proposto su tutta la Terra), tutte le decisioni dette progressive e ormai gabbate come “sicuramente” avveniristiche (nel pensiero unico e fluido del capitale esclusivita e sempre padrone mondialista), il potere mondialista sta già agendo con decisioni tutte apte a eliminare perfino il contante dall’uso comune. E sostituirlo col denaro elettronico. Allo scopo di poterlo togliere, privandolo totalmente perfino della sua proprietà (!), con solo un indiscutibile click. L’inalienabile e l’inaudito non solo è già stato così concepito dal potere mondialista, con la propaganda dell’impensabile furto abominevole e ripugnatemente odioso, ma tutto è previsto per rendere anche partecipe il consenso– come del resto abitualmente per tutto – pure entusiasta dei popoli manipolati col razionalismo surrogato per razionale. Invece assolutamente irrazionale. Già una deputata danese del cosiddetto deleterio e impotente Parlamento della ora travagliata e quasi perduta Unione Europea, ha guidato l’iinizio di detta infernale campagna con lo slogan “Non sarete più proprietari e ne sarete felici”!
Il principio “non negoziabile” e ontologico della proprietà onestamente conquistata col Lavoro e con l’uso del proprio talento nell’eterna Famiglia, è già stato preannunciato con l’inverosimile assurda predazione sacrilega per tutti i beni anche personali. Diventati, ipso facto, solo per ora, potenzialmente affittati anonimamente nella possibile continuità…
È forse questa la misura limite, per ora solo congetturata in modo massificato, dalla follia post-umana del vero e molto sconosciuto potere contemporaneo. Le ultime elezioni in Europa e negli Stati Uniti hanno dato forse il primo stop a tale deriva propria della scemenza autolesionista dell’umanità. Dal gennaio prossimo il repubblicano Trump ha stravinto, come inizialmente in Europa (soprattutto della sinistrosa Francia, Germania e… Italia), inducendo un grande opposto voto di destra politica che, per essere totalmente vero, deve diventare non solo anti-elettorale ma religioso globalmente e veramente maggioritario.
Come giustificare che il Distributismo, sempre sperimentato e vissuto naturalmente in tutta la civiltà giudeo-cristiana plurimillenaria, non sia stato percepito come ovvia soluzione al problema principale della Salvezza economica e governativa dell’uomo Libero nella sua esistenza? Ecco che si sta presentando, con l’attacco impensabilmente strabiliante del neo-gnosticismo contro la Creazione del Dio unico e trinitario, negato e quasi ostracizzato al di fuori dello spazio pubblico. Di fronte alla consapevolezza almeno iniziale, il lavorio secolare del dannato ed eretico modernismo, proprio della “ribellione delle masse” moderne (si ricordi il libro dello stesso titolo, negli anni ’30, di Ortega Y Gasset!), è molto all’opera.
Rispetto all’Ordine divino del Re dell’Universo, esso è ancora molto lontano dall’aver svelato le implicanze di Libertà insite nella religiosità del Cattolicesimo eterno e Rivelato!
E nel Distributismo di cui tornerò non so quante volte per poterlo presentare ancora di più. Anche in relazione alla vocazionalità della conseguente consapevolezza alla proprietà e alla vera “democrazia” strutturata in tutto l’arco della vita sociale e familiare, all’interno del mondo intero. Come nelle gilde composte dalla vita associativa delle Famiglie nel mondo cristianizzato. E tolte di mezzo dalla rivoluzione francese. Sul modello di tutti gli esseri umani che, nell’aver sperimentato la propria incapacità d’intraprendere la creazione di una nuova impresa (economica o culturale, sul piano soprattutto spirituale), possano sempre vaccinarsi contro la malattia mortale dell’ideologia liberticida e colettivista della sacrilega, irrealistica e sempre incendiaria “lotta di classe”.
Nel frattempo preghiamo intensamente perché almeno la Chiesa cattolica si ri-converta totalmente, fino al suo vertice santo papale, nel suo Destino salvifico ed eterno.
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