La gravità del crimine di contraddire il Magistero della Chiesa, appartenente a Cristo, senza nessuna o quasi giustificazione dottrinale e razional-teologica, è pari solo all’indifferenza sempre ostentata riguardo all’eterna Verità del “Deposito della Fede” tradizionale. “Ma il Papa ne ha la facoltà anche esclusiva”, ribadiscono i papalini volontariamente coatti. I quali non si fanno sfuggire l’occasione per ricordare, però tifosamente e non razionalmente, che non esiste al mondo, una sola Autorità morale superiore (e giustamente non può del resto esistere) al Pontefice romano! Tuttavia, il popolo cattolico di Dio ha il dovere non solamente di non obbedire alle nuove direttive neo-gnosticizzanti e protestantizzanti del clero allineato, ma ha l’obbligo pure di denunciare pubblicamente ogni deriva antagonista all’insegnamento divino: pure in nuce! Questa è la tragica situazione caotica oggi della Cattolicità

Solo un possibile successore canonico del Papa può giudicare veramente eretica una sua posizione detta eterodossa. Nel frattempo, le discrepanze e gli antagonismi non possono che permanere nel Mistero, però solo nel razionalismo, tra la Chiesa ufficiale e quella Mistica da sempre eterna
È già successo altre volte nella storia ecclesiale, anche se la confusione attuale è ormai ancor più tristissimamente funesta, come non mai. L’autentico Cattolico ora anti-modernista è sempre invece lietamente realista. Cosa che attualmente è spesso percepita come pessimismo cosmico e persino nichilista. Il che spiega la scemenza radicale prodotta dall’idea che, almeno sul piano teorico, porta all’apocalisse distruttiva della Terra e dell’Umanità, tutte Redente dal Cristianesimo…
Ciò che ha sempre resa praticamente inespugnabile la posizione del Papa, in tutta la storia, da Pietro a Francesco: è il dogma mai sorpassato nella sua indiscutibilità incommensurabile ad ogni altra autorità umana. La sua vicarietà à Gesù su Terra è rimasta intatta pure nella prassi popolare, salvo nell’insensibilità mostruosa oggi della grandissima maggioranza umana nel mondo. Che, nonostante tutto, gli riconosce un enorme prestigio putativo! Cosa è successo, rispetto già a un mezzo millennio in cui, oltre alla molto limitata estraneità sul Pianeta riguardo alla questione, si è aggiunta la volontaria indifferenza propria del neo-modernismo immanente: della cosiddetta teologia eretica del gesuita tedesco Karl Rahner, fino agli osanna generalizzati indirizzatigli, pure dal Papa san Paolo VI, durante e dopo il Concilio Vaticano II. Tutto era partito dalla filosofia positivista nella sostanza (anche se non nella sua vissuta forma personale) dell’Umanesimo del primo Rinascimento. Centrato non più sul teocentrismo trascendente e millenario, ma sull’antropocentrismo molto materialista.
Con l’idolatria specifica del detto “pensiero libero”, inizialmente “protestante” sia luterano che anglo-sassone. Si è giunti così a una sorta di teologia raneriana pure “cattolica”, attualmente ormai forse maggioritaria anche nella Chiesa romana in cui, al meglio, si afferma che l’incarnazione redentrice di Cristo è tale che Dio è già presente nella vita di ogni uomo, anche non cattolico. Fino al punto da mettere in sequenza e in prospettiva la marginalità o l’inutilità della stessa Chiesa!
E, naturalmente di tutti i suoi Sacramenti… Per cui il neo-modernismo, vale a dire la rincorsa del Cattolicesimo verso la cosiddetta e approssimativa “religione civile”, detta “veramente universale non nel senso cattolico” ma relativista. E globale della secolarizzazione razionalista e massonica. Quella anche scaturita da tutto il movimento pseudo anti-religioso dell’ultimo post-Concilio, soprattutto con il cosiddetto “ecumenismo”. Vero atto praticato, da una cinquantina d’anni e ora esplicitamente da quest’ultimo Pontificato, di rinuncia totale alla “ Verità eterna ed unica del Cattolicesimo”!

Un Papa, custode della Fede in Terra fino a quando non viene canonicamente definito eresiarca dalla stessa Chiesa apostolica, può essere considerato al più “scismatico occulto” da noi Cattolici  esplicitamente Mistici: rispetto all’Apostasia interna, caotica e modernista, sempre però “parziale”
Solo dopo che insistesse testardemente nella sua eterodossìa rispettosamente imputatagli, il Papa potrebbe confermarsi veramente eretico e non più solo “occulto”. Anche se questo termine moderno, provvisoriamente attribuito anche in modo sinceramente vissuto, soprattutto antropologicamente “misericordioso e razionale”, non ha niente di nascosto e arcano: sia per lo stesso Papa che per i fedeli nel mondo che, ormai, ne sono anche piuttosto consapevoli.
Sono passati, infatti, più di undici anni, in cui tutta la strategia ecclesiale rahneriana si è manifestata pubblicamente con l’elezione all’attuale Pontificato sud-americano e bergogliano. L’adesione del nuovo Papa all’autodefinita “Mafia di San Gallo” dal suo stesso leader, cardinal Danneels di Malines-Bruxelles, rimontava già dall’inizio del nuovo millenario, e anche prima all’altrettanto eretica già condannata canonicamente “teologia della liberazione” (di origine tedesca e coltivata e sviluppata in modo approfondito nell’America Latina).
Ora che tutta la Chiesa Apostolica è stata “colonizzata” da cardinali e vescovi di nomina accuratamente selezionata bergogliana, si può dire, che la struttura maggioritaria modernista del clero è stata completata per essere “assicurata” nel futuro. Soprattutto a causa dei vecchi preti del “Vetus ordo”, quelli cioè appartenenti al “vecchio rito di sempre” prima della cosiddetta riforma modernista di Paolo VI, ora  quasi tutti morti… Ma la Chiesa di Cristo, apostolica e romana, quella del Corpo Mistico di Cristo, misteriosamente continua a esistere sempre. Soprattutto, nuovi preti giovani proliferano rigorosissimi nella Dottrica classica di san Tommaso d’Aquino e del Concilio tridentino, a salvaguardia della sempiterna Chiesa petrina e tradizionale! Il colossale inganno della nuova Chiesa scismatica interna e neo-modernista consiste oggi nella neolingua e nell’ambiguità linguistica con cui vengono definiti tutti i concetti manipolativi e anti-filosofici epistemici (oltreché anti dottrinali e teologici elementari). Qui siamo di fronte a uno scadimento inaudito cui la cultura morale, soprattutto dottrinale della tradizione educativa, è proporzionale allo scadimento dei costumi. Non si sa bene se a causa oppure a effetto. Si tratta in realtà di una ignoranza relativa al rigore, anche della Dottrina cattolica in rapporto ai contenuti sempre più sociali e politicanti nei comportamenti contemporanei largamente dettati e dittatoriali.

Certo esiste il famoso proverbio “Vox populi, vox Dei” (Voce del popolo, voce di Dio), ma è al giorno d’oggi  falso, nell’era modernista detta “democratica della sovranità del popolo”: nella politica e ora in Francia nella sua Costituzione cara a Davos, sostenuta pure dalla Chiesa cattolica!
La cosa è vera, soprattutto se si considera l’accusa al Papa e alla sua Chiesa, piuttosto tardo-illuminista quanto la politica d’oltralpe immanentista e europeista, alla maniera modernista e transumanista dell’Unione Europea attuale. L’ignoranza ha oggi due caratteristiche comuni e internazionali. Prima di tutto la falsità dei principi del funzionamento suo politico (diventato politicismo) del sistema dominante, che è sempre antropologico, notoriamente privo di moralità trascendente. E in secondo luogo, lo snaturamento dell’utilizzo sul piano linguistico di approssimazioni fatalmente divenute ambigue nella discorsività detta moderna: in cui la manipolazione narrativa è sempre riduttiva e cosiddetta “dialettica”. Per cui il provervio secondo cui l’opinione del popolo coincide con la “Voce di Dio”, è proprio di una piuttosto ormai sparita società, socialmente unitaria, appartenente ad una cultura integrata tra Ragione e Fede, tra cultura popolare e cultura divina, ormai solo come ricordo. Oggi si è sempre di fronte alla cultura di massa in cui tutto è riduttivamente appiattito sui luoghi comuni totalitari. Nemmeno il “senso comune” chestertoniano ha resistito alla normativizzazione volgare della supposta verità relativistica del “buon senso”.
Il quale, se una volta poteva essere utilizzato come sinonimo di “senso comune” sapientissimo, ora rappresenta la scemenza più diffusa dalla cultura detta anche “della mutua”, senza senso oggettivo.
E sempre soggettivamente nella sua primitività sbrodolatamente sentimentaloide.
Per esempio, si prenda il concetto di “sovranità”: la sovranità politica del popolo non è oggi vera (se mai potesse essere stata veritativa e reale). Essa è falsa sia teoreticamente in quanto la sovranità può solo essere del Creatore divino e non del popolo; oppure, ancora peggio, essa sarebbe intrinsecamente riferita dalla sua maggioranza. Ma essa lo è soprattutto fasulla in quanto praticamente raggirata manipolatamente nella prassi come, per esempio, nelle ultime elezioni europee in cui la vittoria delle destre è stata trasformata in quella, solo frenata, della sinistra…
La Chiesa Cattolica neo-modernista attuale, per l’appunto, sostiene tragicamente il processo ora al potere come prima, sia per la prima motivazione che per la seconda.

Cosa fare allora? Rimanere e mai sbattere la porta andandosene dal Cattolicesimo sempre di Cristo! Pregando ancor più nella sacramentalità personale affinché la Provvidenza trinitaria conduca – come  sempre – alla rettitudine della Sua Chiesa sempre salvata e redenta dal mondo
La Chiesa, si sa, è costituita da uomini possibilmente fallaci (sottoposti al Peccato originale) che ne possono alterare o apparentemente “interpretare” (anche molto negativamente) la natura, con  occhi miopi senza occhiali correttivi divini. Questi permettono di poter vedere nella storia anche errori, equivalenti in menzogna rispetto agli attuali. La Chiesa cattolica apostolica e petrina è sempre eternamente diretta da Gesù Cristo! Il Papa Vicario ne è, il solo al mondo, consueto custode (eccezionalmente erroneo) alla sola condizione che non ne garantisca la totale fedeltà.
Nel caso non lo faccia, oppure se non lo fa sempre, tutti i suoi membri – dai cardinali, ai vescovi e ai suoi più modesti fedeli – hanno il dovere di richiamarlo alla sua missione essenziale. Non gli vengono chiesti parcolari talenti teologici, di governo o di condottiero indispensabilmente riformatore.
Egli deve solo essere fidatamente baluardo irreprensibile rispetto all’ortodossiia della Fede petrina, anche fallace ma sempre petrina, pronto alla correzione sia personale che sociale.
Il Papa deve essere permanentemente sotto giuramento del “Non possumus” (Non possiamo) quotidiano di fronte all’assalto continuo e permanente di Satana, perché gode della facoltà e del privilegio supremo al mondo, soprattutto da parte dei Cristiani cattolici. Proprio nella sua  sovranità priva di carica  superiore sulla erra se non quella di Dio e della Sua Fede dogmatica di tutta la Tradizione che l’ha preceduto: nella stessa Dottrina!
Il suo personale contributo, se veramente necessario, non può scaturire anche con una minima contradizione con il Magistero Rivelato ed ecclesialmente storico: la Tradizione!
Il modernismo è invece fondato, innanzitutto, sulla fregola di voler riformare la Chiesa, abitualmente in modo rivoluzionario come metodo, e non razionale anche da un punto di vista dei contenuti.
Come approfondimento, sempre, della Verità evangelicamente Rivelata e naturalmente già confermata dalla storia ecclesiale che ha superato pure gli errori, sotto la regia divina, – i sempre passeggeri che la Chiesa Mistica, a suo tempo, ha permesso di capire e correggere sotto la non possibile più oculata stessa Trinità. Questa è pure la Ragione per la quale il potere del Papa è sacro e inviolabile nella Fede popolare: ma solo se dichiaratamente dogmatica e solennemente espressa… Cosa per cui egli è il Vicario di Cristo a vita e ad ogni costo!
Le debolezze personali, dopo l’accettazione della sua elezione divina, non sono ammissibili perché sottoposte all’aiuto indispensabile e comunque efficace del Dio trinitario. Ragione per cui le dimissioni di Papa Benedetto XVI non sono concepibili e accettabili. Ancor più e allo stesso modo delle reazioni del giornalista Cionci, fissato sul “pulsante canonico” più o meno “intelligentone” del suo codicismo cosiddetto. Oppure alle accuse anche di non riconoscimento “recente” del Papa Francesco, anche se perfettamente con la sua precedente analisi sul modernismo prtestantizzante salvo l’inaccettabile storiaccia, mai troppo chiarita, della sua cosiddetta “riconsacrazione a vescovo” (?!). Anatema! I Papi anche possibili eretici passano sempre (quanti ne sono già passati).
La Trinità e la Chiesa cattolica Mistica invece rimangono. Preghiamo.

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