Ma cosa sono lo gnosticismo e l’ultimo neo-gnosticismo rivoluzionario nonché immanentista: diventato nei secoli anche alquanto opposto a quello dei suoi inizi? Già quest’ultimo era «ereticamente interpretativo», fin dal secondo secolo dopo Cristo. E giunto al suo reale coinvolgimento totale nel modernismo – prima filosofico-positivista del Rinascimento e poi perfino interno al Cattolicesimo attuale – nel fondamentale tradimento della teologia e soprattutto della sua Dottrina. Non solo scolastica del supremo Aquinate!

Oggi anche Papa Francesco è definito neo-gnosticista incallito, da ben più di un ventennio di modernismo della “Mafia di San Gallo”, non molto lontano da un allora “prelato”, Valentino a capo dei valentiniani cristiani a Roma, della prima variante del Cristianesimo in cerca d’“interpretazioni”
La storia della Gnosi, dello gnosticismo e del neo-gnosticismo non è qui possibile, soprattutto per le mie incapacità, in special modo nemmeno sufficientemente conoscitive, se non in gran parte generali e sintetiche, ma non probanti per la santificazione… Il divenire delle cosiddette idee solo umane quindi non-rivelate mostra qui l’inconsistenza della loro fragilità, in prima e ultima istanza falsificatrice. La Verità è una ed eterna. Contrariamente alla credenza ormai comune che la “Verità non esiste” e che, invece, è il relativismo che è accettabile nella sua provvisorietà arbitraria, si è passati da un significato al suo apparente opposto. Allo stesso modo, del resto, per cui i comunisti erano prima del loro 1989-91, in cui la loro fede nel comunismo è stata ripudiata di fronte all’intero mondo (già a Mosca e a Berlino) per passare all’esplicito consumerismo edonisteggiante,  universalizzato e statunitense… Nell’immanenza però sempre rivoluzionaria di origine francese: con i suoi raggelanti antipodi immaginari, senz’alcun riscaldamento. La ricerca intelligente della Ragione non può partire che dalla semplicemente anche filosofica  Creazione, primo atto di Fede però nell’evidenza logica e anche esistenziale! Non per essere contraddetta, ma per l’approfondimento mai esaurible nell’antropologica e incessante ricerca. Altrimenti saremmo pure figli di nessuno, banalmente e in filosofia elementare positivista… cioè del solo caso, senza neppure la necessità.
La gnosi del primo gnosticismo già conteneva in nuce (come sempre nella filogenesi) la radice anche delle sue massime degenerazioni predestinate, pure le più eterodosse. La prima di queste è senz’altro quella che in filosofia immanentista è stata chiamata la “volontà di potenza” tutta originante dalla strana antropologia nietzscheana, quindi sia dall’umanità e sia dalla persona come individuo adamitico, sedotto da Eva e dal serpente eternamente diabolico e anti-trinitario. Tutte le regole arbitrariamente cambiate, nel corso non solo del Pontificato di Papa Francesco, sarebbero anche nell’ordine della loro accettabilità alle due sole condizioni eterne, cui il papato (solo ed unico istituto sovrano al mondo contro ogni evidenza!) è comunque sempre sottoposto. Si tratta della ponderata motivazione razionale ed espressamente divina, se nel caso, a ragione della quale il cambiamento dottrinario potrebbe essere necessario in nome della Verità. La quale sarebbe stata nel frattempo nettamente scoperta. La seconda motivazione riguarderebbe le ragioni, tutte le ragioni, ben approfondite per cui millenni di Tradizione si sarebbero sbagliate: al punto da rendere oggettivamente necessarie e indispensabili le innovazioni in questione.

Il modernismo supremamente analizzato da Papa san Pio X, all’inizio del ventesimo secolo, è quello della nostra era e quello esclusivamente antropologico nella sostanza: e sempre dannato!
Mai tali “innovazioni” moderniste e scandalose, soprattutto dell’attuale Papa, hanno rispettato queste due condizioni principali per essere applicate in modo ovviamente inconsulto e inevitabilmente in maniera assolutamente soggettiva o implicita. Come sola decisione pure pontificale di diritto assolutamente illegittimo, conseguente alla prerogativa più drammatica nell’umano e nella storia, senza possibilità d’impareggiabili uguali, riassumibile nel famosissimo e inviolabile “Non possumus!” pontificale. Il Papa, anche nella sua posizione d’infallibile solenne, chiaramente espresso e senza ambiguità o sott’intesi, deve prima essere perfettamente obbediente – ogni giorno – al primo dovere indefettibile di essere  perfettamente coerente col Magistero Trinitario e con la conseguente Tradizione ecclesiologica. Qual è questo primo principio di Verità a cui il Papa deve assolutamente essere sempre fedele? È quello della Rivelazione cristiana, tutta già completa: solo da approfondire arricchendola. La Chiesa del Pontefice deve solamente garantirlo con la sua missione eterna. Non altro, come minimo. Ogni tentativo d’”interpretare” contradittoriamente il dettato evangelico con la Tradizione ecclesiastica storica è ovviamente Apostasia! Cristo non ha fatto una Rivelazione solo iniziale o insufficiente: tutta la Sua esistenza descritta nelle sacre Scritture, la propria Passione di Morte e Risurrezione è già pienamente intera e definitiva: si deve solo capirla e argomentar ancor più. Tutta l’apologetica inizia qui! Al primo dovere indefettibile di essere  perfettamente coerente, nella Prudenza a priori frenata, col Magistero Trinitario e con la conseguente Tradizione ecclesiologica. Se così non risultasse veramente (donde la necessità possibile della Rivelazione sempre più compresa, nell’ulteriore approfondimento alla Verità), il Papa deve prima a lungo e almeno spiegare al suo Popolo di Dio e naturalmente al suo clero, le possibili ragioni dottrinali dell’indispensabile cambiamento! Solo così potrà giustificare il primo suo dovere essenziale alla Fedeltà al non possumus: pena l’infedeltà alla Fede!
Un Papa che non rispettasse i due principi sommariamente esposti, e per molti anni, si esporrebbe al giudizio dei “suoi” fedeli alla Chiesa cattolica di Cristo, e veramente petrina, come inevitabilmente fedifrago. E almeno sguazzante nel dubbio razionale di ottemperare al suo mandato divino come Vicario di Crito: nel Cattolicesimo Mistico, appartenente unicamente alla sua Trinità!
Questa è la Ragione per cui essa si autosottomette alla Fede: l’idea di abbandonare la Sua Chiesa eterna è così anche impensabile. Naturalmente, essa ha tutto il tempo, i modi e le opportunità divine di permettere a Dio di far correggere gli errori e le eresie doverosamente (!) denunciate (con rispetto e sempre puntualmente) da ogni suo battezzato! Seguendo il più possibile e con ancor maggior impegno fedele gl’insegnamenti (non quelli detti solo teologici) ma ben dottrinali del Magistero storico della Chiesa naturalmente cattolica. Situazione, questa, altamente drammatica che solo la preghiera, la negletta DSC (Dottrina Sociale della Chiesa) e la frequenza ai Sacramenti nella Liturgia possono permettere di superare. Papa san Pio X, nella sua enciclica Pascendi del 1907, ad esempio, ha analizzato al livello più alto il modernismo, come eresia di tutte le eresie, comprendendole tutte (perfino quelle allora non ancora manifestatesi) come le attuali trans-umaniste!

Tentare di opporre o di mescolare la teologia con la filosofia umana? L’umanesimo è autonomo in  esclusività ma non indipendente: esso ha solo da sottomettere la Sua Ragione alla Verità divina
L’impermeabilità della Fede nella Dottrina eterna della Chiesa, anche e soprattutto quella Rivelata evangelica e sociale, oltreché storica tramandata dalla Vita vissuta della Civiltà cristiana, non può essere sottoposta all’opinionismo di un Papa o di una tipologia di una società epocale. Foss’anche quella inscritta nella legge ovviamente civile e nelle Costituzioni. Anzi soprattutto in questo caso.
Che esplicitamente fanno tutto dipendere dalla cosidetta “Sovranità del popolo”! La quale non è sovrana per niente! Non solamente di fatto, in quanto la cosiddetta democrazia è solo formalmente proclamata, ma esercitata implicitamente ed economicamente (con l’asservimento dei media e delle istituzioni anche internazionali come Davos). La cosiddetta sovranità  popolare è una “grossa cagata”, direbbe volgarmente Fantozzi, anche e soprattutto sul piano teoretico. Come può l’opinionismo umano costituire da base per una qualsiasi Autorità? “Tot capita, tot sententiae…” (Tante teste, quante idee…) dicevano già i Latini. Sott’intentendendo che il 99% potrebbe al limite imperversare nell’errore e un solo uomo potrebbe possedere la vera Autorità sovrana! Rarissimo?
Ma realissimo, parlando da uomini, cioè ra-zio-nal-men-te. Non esiste niente di più irreligioso e di inaccettabile del neo-gnosticismo, anchesì papale al servizio della “sovranità del popolo” della democrazia e delle sue leggi. Ne abbiamo avuto un esempio nella Settimana dei Cattolici!
La cosa poi, non solo nella Chiesa (cattolica) è ancora più evidente in quanto è solo Dio che è veramente sovrano, cioè non sottoposto ad altro potere. Del resto, perché allora si cambierebbero le opinioni personali e non solo? L’Autorità non può essere sottoposta all’arbitrio opinionistico quotidiano. Essa è eterna o non è, ovviamente. L’autorità in minuscolo è quella per cui le maggioranze delle popolazioni non vanno a votare e sono perdipiù divise in moltissimi partiti e culture anche antagonisti, con facoltà di coscienza individuale inviolabile, peraltro. Il fatto di costituzionalizzare i cosiddetti principi antropologici mostra poi anche la coda di paglia anchesì infiammata degl’ignorantoni nostri politicanti politicisti. Della stessa risma quindi, degli “intellettuali borghesi” filosofi che, già nel l’Umanesimo rinascimentale, si erano dedicati al positivismo razionalista (non razionale e sempre anti-cattolico) senza poi quasi mai fermarsi. Per affermare la primazia esclusivista del pensiero antropologico neo-gnostico del “cogito ergo sum” (“penso quindi sono”, per esempio di Cartesio…). Da mezzo millennio, la filosofia moderna (detta modernista) sguazza così speculativamente (a volte con genialità maldestinata e adoprata) nel falso del chiamato ora neo-gnosticismo: per definizione sommaria ma pertinente riguardo al frutto della sempre provvisoria conoscenza senza Verità…

Il neo-gnosticismo attuale è, allo stesso tempo, molto differente e analogo a quello iniziale (pare ci  fossero già più di duecento sette) tutte “fondate” su una “fregola interpretativa”: come l’attuale in atto, anche detta “cattolica”. Ovviamente irrispettosa e indifferente alla sua Dottrina di Roma
Il centro dell’ideologia è generalmente la totale mancanza moderna del – per utilizzare un’espressione ormai di altri tempi – “timor di Dio”: concepito come semplice creatura di fronte al proprio Creatore. Veramente amorevole e misericordioso, ma solo nella contrizione sincera e naturale e  nel Sacramento della confessione, dell’uomo nel suo peccare… Altrimenti, l’”inferno sarebbe vuoto”, come dice incredibilmente l’attuale Pontefice, parlando molto spesso (e non modernisticamente sempre) della scemenza cosiddetta di… Dio rispetto all’esistenza degli “Inferi”, dissennatamente ribelli! Solo la mitezza e l’umiltà sono le virtù che fanno la grandezza umana, la quale diventa gigante nel suo sovra-umanesimo divino. Soprattutto oggi, era del cosiddetto trans-umanesimo arcobalenista. Ora dopo l’irreligiosissima cosiddetta “scienza psicologista e psicanalitista”, da Freud agli attuali ciarlataneschi pontificanti nella continuità alla televisione massificata, il senso del Sacro della Vita è stato completamente polverizzato. E messo nei cassonetti della spazzatura a fianco della Verità ormai indicibile. Altro che danni del materialismo!
Lo psicologismo oltretutto da marciapiede e il sociologismo “usa e getta” nel politicismo imperante (anche personalmente!) costituiscono i soli criteri di “analisi” contro l’eternità della Verità del Peccato originale. C’è così da sentirli i “grilli parlanti” degl’inconsapevoli pretunzoli di parrocchia, fino al sommo Pontefice, che chiosano nelle omelie come nei talk show, con un linguaggio sfuggente,  ambiguo e sentimentaloide. A partire dal prefisso “psi”, giustificazionista della sparizione, non del peccato ma della sua possibile esistenza! Non a caso, anche il liberale Benedetto Croce è sempre stato contrario all’introduzione delle facoltà psicologiche nelle ex-gloriose università medievali cattoliche. Si capisce così l’affermazione per cui si ripete che sia stato lo stesso Cattolicesimo ad introdurre… lo gnosticismo nella storia. Ma allora, quid del concetto di Logos e del Prologo nel Vangelo dell’Apostolo san Giovanni, eliminato verognosamente dalla Liturgia di ogni Santa Messa rimasta Sacra solo o quasi per il suo Canone?
Non prorio per il fatto clamoroso che non ci si rivolge più al Creatore, ma ovviamente all’”assembea”, spesso sacrilegamente festanteggiante nell’inutilità, in luogo di rimanere concentrati nella sacralità del Sacrificio eterno e reiterato, con i fortunatamente rivolti sempre a  Gerusalemme!
Preghiamo ancor più intensamente.

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