19 luglio 2024: il mondo è anche apparso chiaramente e radicalmente diviso in due parti totalmente antagoniste. Da un lato, in tripudio per l’elezione riuscita in un’Unione Europea politicamente sempre socialisteggiante (religiosamente neo-gnostica e totalmente ora incredula della Sacralità dell’esistenza); e dall’altro lato, nella molto probabile vincitrice futura presidenziale americana (generalmente credente in una religiosità pure se piuttosto modernista), anche in lacrime perfino nel ringraziamento a Dio per il “miracolato di un centimetro” Trump. Alla radice di queste apparenti e inconciliabili due culture agli antipodi, una sola strategia immanentista: prima centenaria con l’antropologismo filosofico dal Rinascimento, e poi divenuta pure politicista, nella cosiddetta “egemonia culturale” comunista (sì, sì, proprio così) di Gramsci. La vera vincitrice di fondo che identifica comunque le due culture, con diversa gravità ideologica

Si tratta infatti di un’apparente divisione, in quanto la separazione irreparabile è stata prodotta dalla stessa e medesima ideologia: quella hegeliana. La quale, nella sua primigenia visione, prevede la falsificazione, a livello mondiale ancora osannata, detta dialettica del Male e del Bene
Quasi contemporaneamente si sono svolti, nello stesso giorno e nella notte per l’Europa, i discorsi della Von der Leyn rieletta alla presidenza della Commissione europea dell’UE, e del “miracolato” Trump alla Convention repubblicana del Milwaquee. Tutto questo dopo il lungo intervento del nuovo giovane vice-presidente americano, anche lui candidato, recentemente convertito al Cattolicesimo appena dopo i suoi trent’anni. Così, mentre nei discorsi dell’UE si son sentiti ripetere quelli uditi, ormai sempre molto gnostici e solo antropologico-programmatici (già messi in atto inizialmente) e votati a maggioranza, negli Stati Uniti si è subito parlato di “Grazia del Dio Onnipotente“ e del Suo doveroso ringraziamento! I due universi religiosi ed esistenziali opposti – che già conoscevamo vagamente da molti anni, ma che sono completamente ignorati nel nostro Vecchio Continente della purtuttavia Civiltà cristiana – si sono talmente esplicitati nell’opposizione flagrante che è stato difficile ancora dissimulare totalmente, nella loro cosiddetta comunicazione mediatica e immanentista. Benché sostanzialmente piuttosto modernista, la visione del mondo detta occidentale, la “weltanschauung” comunque della filosofia tedesca, tra Europa e America del Nord è però fondamentalmente la stessa.
Quella americana, più esplicitamente ed anche pubblicamente celebrata, mentre quella europea (ormai anche delle repubbliche del Patto di Varsavia, completamente americanizzate o peggio, europeizzate all’occidentale e talmente agnostiche. Per cui le due ideologie, repubblicana di destra e democratica di sinistra, appartengono sostanzialmente alla stessa ideologia che le ha generate entrambi: quella ultra-statalista e antropologica hegeliana!
La filosofia di Hegel, osannata sul piano planetario, ha prodotto con la sua furbesca, ma sempre falsa dialettizzazione, la confusione del Bene e del Male: le due ideologie-matrici sia della destra e sia della sinistra mondialista. Con il suo idealismo, da una parte, e il materialismo collettivista, dall’altra. In Europa si è maggiormente radicato anche culturalmente il collettivismo, mentre in America del nord (e nel mondo anglo-sassone) l’equilibrio tra le due ideologie è rimasto efficacemente più incerto.

Si attribuisce non solo agli americani di Trump, nel loro repubblicanesimo, una giusta e più vicina intuizione prepoplitica e globale. Essa li avvicina alla Verità. La quale è validante come strumento per ogni teoria politica che non dispone all’interno dei principi che ne giustificano l’esistenza
Paradossalmente la cultura americana è più generalmente primitiva e meno inttellettualista di quella europea che, nel tempo, si è sviluppata anche esplicitamente atea e, in ogni caso, attivamente ostracizzante l’implicazione religiosa, almeno nella vita pubblica. Ossia, si tratta del totale antagonismo soprattutto con la Civiltà cristiana. Ragion per cui, se la Savezza potrà ancora ricomparire presso l’umanità in modo consistente (le Sacre Scritture l’assicurano!), essa potrà ancora appalesarsi presso l’umanità solo dalle viscere e dalla mente dell’Europa tutta. Da dove essa è sorta, coniderando che, fin dall’inizio ha trasferito il suo centro a Roma, con la Sua Chiesa petrina!
In sovrappiù, è il Cattolicesimo e non il protestantesimo verso cui la storia non può che rivolgersi, come del resto ogni anima vivente. L’America del nord (e non solo) è infestata dalle varie sette protestanti, tutte falsificate e falsifcanti la Verità: la sola Chiesa Mistica cattolica è l’unica vera nella sua Tradizione Rivelata e viva. Quindi è il solo, pure intuitivamente ma non in piena Verità, per cui gli Stati Uniti sarebbero più “avanti” ed efficacemente della stessa tronfia e attuale Europa: soprattutto quella politicista (non politica) dell’UE. L’idea, sostanziale e finalmente raneriana che giunge persino a concepire il Cristianesimo senza la sua Chiesa (!) fondata da Gesù stesso (con l’universo umano già pretesamente e “oggettivamente salvato” dal… solo buonismo antropologico) tenta di assicurare i gonzi per mano dell’eretico gesuita (convivente con la sua amante nella sua più “avanzata” e fedifegra pratica dell’Anticristo attuale). Donde la sua – anche se impossibile – opzione di Redenzione e Salvezza solo umana: essa disporrebbe sempre dei principi divini, benché praticamente rigettati, che potrebbero ricuperare la definizione stessa di politica da quella corrente di politicismo tragicamente antropologico in esclusiva (sia a destra che, molto più gravemente a sinistra). La Chiesa romana attuale ha incredibilmente abbracciato questa visione eretica e immanentista, propagandata specialmente dai gesuiti e dai sangallisti degli ultimi decenni.

Il politicismo di sinistra ha ipnotizzato , da almeno un mezzo millenio, le menti autodescritte come “autosufficienti” in pratica malgrado l’evidenza della Vérità, prima ed ultima, della Creazione
Il politicismo come degradazione della nobile politica attraverso la mistificazione del suo concetto, non disponendo all’interno delle sue tecniche di funzionamento, sempre più forsennate e stataliste, anzi avendoli stranegati senza alcuna e vera dimostrazione contraria, si degrada fino a raggiungere la pazzia endemica. Quella del razionalismo come opposto della razionalità. Non procedendo in modo razionale, il comunismo reale marxista europeo ma non solo è stato “costretto” – se così si può dire – per “coerenza diabolica” a dover partire dal cosiddetto concreto e materiale. Non potendolo fare dal riconoscimento della Creazione divina (pullulano le teorie della Creazione autonoma e spontanea, non finalistica e causale, dell’universo detto del cosmo e dell’umano), un marxista rinchiuso nelle galere fasciste, Gramsci, escogitò la geniale teoria dell’”egemonia culturale”. Che il marxismo doveva conquistare, prima di ogni altra mira, visto che era ancora minoritario.
Partire cioè dall’argomentazione del “materialismo dialettico” marxiano-hegeliano nelle motivazioni, se non dalle ragioni proprie alla Creazione e della sua razionale ragione. Così partendo non metodologicamente da Dio stesso Creatore, ma dal cosiddeto concreto anti-metafisicamente ed esclusivamente in modo antropologico, si è giunti, progressivamente, infine alla gramsciana “egemonia”. Quella stessa che, nel giro di trenta-quarant’anni di attivismo furioso marxista, ha conquistato tutta la cultura millenaria dell’Europa e oltre. Quella cioè che è alla base della cocciuta volontà anche naturalmente antidemocratica di non attuare la volontà politica chiaramente opposta a quella espressa nelle elezioni ricorrenti (la giornalista chiamata Spinelli, corrispondente de La Repubblica, ovviamente nella illuminista Parigi, lo aveva anche esplicitato senza infingimenti, avanzando chiaramente l’idea classica oligarchica, radicalmente anti-democratica del comunismo, abitualmente mistifcata. E a quella espressa nelle elezioni europee ultime, ossia nello spostamento radicale a destra di tutto il Continente! Tutte le compagini politiciste si sono assicurate, anche contro natura – per impedire, anche se democraticamente ma in modo solo formale – che la destra vincitrice non potesse pervenire ai sui fini legittimi di accedere al potere. Potenza dell’ideologia!
A Parigi come a a Bruxelles o a Strasburgo, tutti i partiti non di destra (opportunamente denominati anacronisticamente di “estrema destra”) si sono associati contro la destra vincitrice con coalizioni considerate immonde da tutto l’arco politicistico sinistreggiante, compreso ovviamente l’inesistente intrinseco posizionamento detto centrista. Anche paralizzando la vera sempre possibile politica: l’esempio più emblematico è il tradimento reiterato del Partito Popolare Europeo, rinforzato dai voti della destra, nelle stesse elezioni politiche e dalla sua storia berlusconiana. Esso ha sostenuto, ben ideologicamente ammaestrato dall’egemonia di sinistra gramsciana, attiva come una talpa per quasi un secolo, con il suo importante voto per la sempre totalitaria socialista Von der Leyen!

Il Peccato originale, a baluardo della Libertà dell’uomo, così creato amorevolmente da Dio, è stato contraddetto dalla cosiddetta autonomia intellettiva umana, che nasce, vive e muore nel Mistero
Per spiegare veramente i fenomeni, occorre sempre risalire alle ragioni primigenie che li hanno all’origine provocati nella loro esistenza. Perchè il concetto di Verità e di Libertà fosse reale e non fittizio fin dalla sua Creazione, Dio ha dovuto evidentemente tener conto almeno della possibilità da parte degli uomini di infrangerli, esercitando tutto il loro arbitrio. Questa attitudine essenziale è naturalmente e logicamente (dunque razionalmente) alla base di qualsiasi atto di Fede. E della stessa possibilità di Libertà. Un Cristiano, in effetti, non puó che rendersi sempre autentico come un Essere razionale. La sua Fede pretende che la sua ragione, solo antropologica, sia sistematicamente sottoposta alla priorità incommensurabilmente superiore attribuita alla sua Fede. In quanto non si può credere se non, in ultima analisi, al Creatore e al Suo atto amorevole e creativo.
Tutti gli gnostici si sono dedicati a dimostrare il contrario nella Storia. Specialmente dal post Medio-Evo e in corrispondenza, non a caso, del detto periodo pre-rinascimentale denominato “Umanesimo”. I più grandi filosofi si sono dedicati con varia fortuna e, finalmente, senza nessun successo logico-formale (quindi per l’appunto filosofico), a voler dimostrare la cosiddetta inconsistenza della Creazione. Del resto, come pensare di essere liberi e nella Verità, senza aver prima ammesso l’atto creativo del Creatore assoluto e necessariamente onnipotente?
Uno degli ultimi che ci ha tentato è stato il pur grande scienziato Hawking. Ma si è ridicolizzato argomentando la spontaneità della per lui inesistente Creazione con un motto, il Bing-bang molto fonetico quanto vuoto, escludente la logica universale creazionista all’ultima ipotesi anche forzatamente… evoluzionista dell’Essere. Forse accorgendosi delle fregnaccine sue pure semplicemente filosofiche, si è messo ad arzigogolare impertinentemente (anche profittevolmente) sui “buchi neri”… Tutti i grandi teologi dell’umanità, dagli inventori ebrei del monoteismo, ai filosofi greci, fino ai tomisti della Scolastica e a sant’Anselmo criticissimo, hanno dovuto sottoporsi alla cosiddetta spiegata e approfondita dimostrazione dell’esistenza di Dio. Il quale è l’Unico che non ne avrebbe alcun bisogno giustificativo e ontologico!
Solo lo gnosticismo originario si è abbarbicato all’impresa opposta, mai ovviamente riuscita, di dimostrare l’autonomia autosufficiente dell’uomo. In modo prevalentemente tacito, naturalmente.
È per oblio e per rimozione che l’umanità ha seguito diabolicamente la strategia oggettivamente negazionista di un Cartesio, di un Marx o di un Gramsci… I campioni più attuali sono riuniti a Bruxelles, a Davos, all’ONU, alla NATO e ovunque pullulino razionalisti e guerrafondai.
Tutta gente dedita, paradossalmente di destra come di sinistra, a reinventare una nuova sempre indispensabile religione detta assurdamente “civile” (solo antropologisticamente!), in quanto profondamente contraddittoria con la definizione stessa di religione vera, creativa e mistica…

La filosofia neo-gnostica e fatalmente materialista, come anche la politica – ora anche poco idolatrata – è stata falsificata concependo l’attività pubblica come fine e non semplice strumento
L’uomo moderno, in realtà modernista (non lo si dimentchi), è generalmente in modo reale tendenzialmente spoliticizzato, almeno nella sua cultura veramente politica. In effetti egli non è disgiungibile dal suo destino di peccatore: così ci é stato Rivelato dal Gesù trinitario, evangelico e Risuscitato. Il tentativo organicamente antropologico solo e innaturalmente esclusivo umano è sempre stato una costante diabolica del suo destino divino che il Dio Trinitario ha comunque promesso di salvaguardare. Da cui il Vangelo e la permanenza della Chiesa cattolica con tutti i suoi Sacramenti perennemente santificanti e destinati alla Salvezza. Questo sembra aver dimenticato l’uomo, anche per falso edonismo, a riguardo della sua attività iperdimensionata della politica concepita come toccasana di ogni realtà detta progressista… Secondo una metafora chestertoniana, concepita dal forse più grande scrittore cattolico al mondo, il ragno, dopo aver ben attacato al plafone la sua spira di base, ha tessuto ben assegnatamente la meravigliosa tela tipicamente produttiva sul suo piano vitale. Ma, colto da improvvisa follia, ha staccato con un morso il filo di sostegno della sua mirabile opera funzionale. Così, senza tirante di supporto, tutta la tela gli si è raggomitotalata fatalmente intorno e addosso. Fino a quasi bloccargli la respirazione…
La metafora non continua oltre, per la sua già evidente spiegazione. Ma l’allusione è molto chiaramente attinente perfino e sempre più all’attuale destino umano, dopo quasi un centinaio d’anni. La prima volta che l’ho scoperta è stato nella conferenza che don Giussani, una domenica mattina verso il 1963-64 a Milano (aspettavo di partire a militare), in una sua Scuola di Comunità in via sant’Antonio l’aveva presentata nella sua consueta analisi radicalmente vera del mondo moderno. Analisi, purtroppo ben abbandonata dalla sua Comunione e Liberazione, dopo la sua morte nel 2005… Non l’ho più dimenticata, al punto che l’ho segnalata in questo blog, alcuni anni fa, dopo una sessantina d’anni. E dopo aver ben apprezzato penso la più geniale interpretazione della gioiosa vocazionalità del Cattolicesimo, presentato nella consueta paradossalità del subime e immaginifico Chesterton. La sua metafora esprime la follia masochista della nostra epoca sempre più iper-politicista nell’aver completamente tagliato il suo vero e unico legame col Trascendente nella Verità. La pazzia asfissiante non poteva che seguire conseguentemente. Noi viviamo in un mondo completamente impazzito, o quasi. Che si pensi, ad esempio, alla follia masochista per cui tutti i politicanti politicisti non fanno che blaterare – con tutta la potenza, giorno e notte, dei media asserviti al mondialismo non solo di Davos, all’idea chiave e mai “pensata veramente”. Quella secondo cui la Russia non persegue altro che invadere tutti in Occidente per dominarci. Onde per cui il dovere (!) di farle guerra, con tutti imezzi e motivazioni costruite!

Chi potrà spiegare veramente agli abbrutiti politicisti politicanti, nostri eletti, che la loro immensa scemenza autolesionista è anche la nostra che si è privata della sua certezza ceaturale in Dio?
Mai e poi mai la Russia ha pensato di invader altre nazioni, nemmeno quando era comunista e invasa dalla sinistra missione di comunisteggiare tutta la Terra (si ricordi il “comunismo in un solo Paese di Stalin”!). Il suo problema centrale della nazione-continente, dal punto di vista demografico, è costituito da sempre dal fatto gigantesco di poter popolare –almeno adeguatamente – tutto il suo sterminato e ricchissimo territorio asiatico, di vari fusi orari fino a Vladivostok. È in fondo su questa opposta e ignorata falsa base che l’Occidente ha ripudiato il possibile matrimonio, già preventivato geograficamente e culturalmente da più di… tremila anni. Dal mito della stessa Europa dagli stessi Greci antichi fino al De Gaulle, con la sua estensione europea, almeno da Lisbona agli Urali.
A Pratica di Mare, poi, Putin stesso, già non più comunista e in via di conversione profonda al Cristianesimo ortodosso (almeno pubblicamente: dal punto di vista politico la cosa è fondante…), si era recato fino al Tirreno per farsi integrare col suo “regno” dell’ex-Unione Sovietica. Questa era divenuta “liberale” nell’89-91, anche “umiliata” di fronte al mondo senza più neppure frumento (in arrivo quello canadese-USA) per la pagnotta quotidiana della ex-Grande Madre Russa pure affamata). Stringendo le mani anche del preidente Bush-junior, sotto lo sguardo ovviamente felice di Berlusconi… Secondariamente, la consapevolezza nazionale ex-sovietica è oggi costituita, sul piano delle risorse potenziali, del gravissimo problema di come ottenere dette risorse (senza demografia sufficiente, figuriamoci per mandarli pure a morire in guerra anchesì incertissima, per non dire ultima per l’uomo!). E come vendere ai ricchi mercati liberi occidentali dette risorse: se in guerra con loro non è memmeno immaginabile di poter risolvere questa essenziale premessa economica, di cui la soluzione è concatenata all’altra. Come terzo problema, tra molti altri concomitanti e sempre apparentemente sconosciuti agli inutilmente terrorizzati occidentali (per propaganda e autoconvincimento razionalista), la guerra soprattutto di conquista e detta moderna, costa talmente che il popolo di ogni latitudine ne è sempre in piena opposizione in-sa-na-bi-le!
Come ulteriore problema, oggi impossibile a risolvere, sia immediatamente che a termine nella sua fase di gestione, è quello tipicamente della cultura non omologabile dei vari Paesi tutti particolaristi e non rettamente oggi amalgamabili. Al punto che anche il politicismo degradato ne è praticamente impotente… In sovrappiù, ci sarebbero molte altre argomentazioni militari di cui non mi occupo nemmeno ma che già sarebbero decisivi se solo confrontati rispetto ai due campi in lizza.
Peraltro, chi oggi tra i politicanti anche mondialisti e neo-gnostici sarebbe capace di contenere il pacifismo edonistico di tutte le popolazioni fondamentalmente massificate nel ribellismo rivoluzionarista, insofferente di un potere anchesì razionalista. E con la caratteristica inevitabile alla sua insostenibile costosità?
Non tocco qui la questione della deterrenza nucleare che pende su tutti i problemi qui solo accennati e che avrebbero risolto in modo definitivo il problema stesso della guerra, che diventerebbe ipso facto di annientamento non meno che totale e nucleare dell’umanità…
Questo per non essere ancora più impietosi rispetto ai guerrafondai occidentali. I quali, in modo pietoso, devono fondare sul senso di responsabilità… anti-bellicista degli irriducibili avversari da loro descritti indegni di essere annoverati nel genere umano!
Per cui continuano a provocare incidenti e rilanci guerreschi che solo la bontà naturale degli attuali russi (e cinesi) non trasforma in cataclisma apocalittico.
Rimane un forse grossissimo problema: come spiegare agli abbrutiti e demenziali nostri politici, abusatori del potere, che loro attribuiamo con le elezioni dette politiche democratiche, che il loro modo di pensare e dipingere gli avversari nemici in guerra sono, purtroppo, il frutto della loro nostra stessa concezione. Che siamo anche noi che continiuamo a coltivare il loro stesso politicismo degradato. A cui hanno privato il Principio dei Principi non negoziabile che è semplicemente il Dio Trinitario e Salvatore. Preghiamo!

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