La tromba per la sveglia al mattino del 10 giugno 2024, di tutti i veri europeisti da Lisbona agli Urali, è squillata un’ennesima volta, forse ancora invano, anche per i dormienti del nostro Vecchio continente: sempre avvolto nella surreale sonnolenza pseudo-edonista della Ragione in eclisse. Questa è stata resa razionalista (quindi non razionale!) da più di tre secoli d’illuminismo francese e non solo. Il politicismo attuale totalitario e immanentista, detto mondialista di Davos, non ha ancora finito di travolgere sia la sinistra socialista che l’”idealista” destra storica. La cosa era già scritta nel cielo della filosofia del troppo celebrato Hegel: la cui filosofia produce ancora sia il sinistroso collettivismo che le follie della vecchia destra: autodefiniti ora tutti come “neo-democratici liberali”. Nel più assurdo modernismo, grande infiltrato perfino nella Chiesa cattolica. La quale era l’unico baluardo nell’eterna ed unica Verità, sempre classicamente metafisica!

I risultati elettorali hanno esplicitato il caos culturale e politico, in cui l’Unione Europea ha confermato, dal suo Trattato di Maastricht e in modo sempre più intenzionalmente “definitivo”, l’oggettivo “Continente-madre” dell’umanità, dal mito di più di tremila anni
Non c’è nessuna ragione di spiegare o di obiettare che l’Europa sia, allo stesso tempo, la guida storico-millenaria del mondo intero e il continente più ideologicamente devastato della Terra. Se il mondo possa o meno pensare di uscire dal caos nel quale la stessa Europa l’ha sprofondata, negli ultimi secoli a partire dal cosiddetto Rinascimento, non si potrà immaginare altra vera soluzione che quella della cura radicale della sua malattia storica. E che le ultimissime elezioni europee, di decisa svolta a destra, sembrano aver salvato dalla catastrofe più che imminente. Senza Verità unica ed eterna perché trascendente, ossia fondata sulla Creazione divina, si giunge inevitabilmente al caos. L’idea salvifica insopprimibile generale non può scaturire che dalle certezze della civiltà cristiana e cattolica (ora ufficialmente degenerata ma pur sempre viva e veridica) che ha comunque influenzato e foggiato, anche in modo induttivo e tuttora ancora operativo, l’intera cultura umana. L’idea vivificante e comunitaria infatti sorge già in modo ambiguo, ma completo e simmetrico oltreché universale, da due concezioni opposte: l’una religiosa e l’altra gnostica. Vale a dire, modernamente sprigionata dai tre cattolici (Adenauer, Schuman e De Gasperi) e dall’ormai mitico antagonista comunista Spinelli: dal confino fascista di Ventotene. È quest’ultimo il vero tuttora vincitore della tenzone storica che ha attraversato il nostro Vecchio Continente. Nel quale, grazie soprattutto alla strategia progettuale a partire dall’”egemonia culturale” gramsciana, d’appena prima il secondo dopoguerra italiano e continentale, è risultata praticamente vincitrice a livello almeno ideologico e non solo . Fino ad essere impersonificata dal cosiddetto “liberale” gnostico ex-presidente francese, Giscard d’Estaing. Il quale si rese protagonista, in accordo con le sinistre (!), nella mancata Costituzione europea, però già privandola del riferimento fondamentale a Dio e alla storicissima nonché intrinseca eopulenta civiltà cattolica!

Un mondo senza Dio – ripeteva il massimo scrittore russo Dostoievski – permette ogni esito…”. Soprattutto produce dapprima il delirio della pazzia razionalista e politicista
Finalmente tra le due concezioni politiche, l’una identitaria religiosa e comunitaria e, e l’altra razionalista mondialista e elitaria materialista, la prevalente è ora totalmente predominante quella seconda gnostica e immanentista. Oggi in totale padroneggiamento, malgrado l’azione almeno bloccante degli ultimissimi risultati elettorali continentali: quelli della travolgente europea onda di destra. Il voto sconvolgente europeo ha infatti sostanzialmente bocciato (per motivi che qui vedremo), e in modo ancora molto in modo religiosamente inconsapevole, la deriva impazzita dell’anti-destino di sinistra impresso all’Europa fondamentalmente cristiana, diventata però anch’essa autoritaria e mondialista. Già dalla mitologia greca – in cui la procace e appetitosa fanciulla Europa attraversava tutti i suoi territori sconfinati e già pre-unitari continentali, in groppa al suo mitico toro travolgente e irrefrenabile – era stata intravista l’idea poi romana e soprattutto cristiana del Vecchio Continente (compresa oggettivamente (!) la Gran Bretagna stranamente in fuoriuscita preventiva). Ma la scemenza istintiva e bestiale, detta da sempre gnostica, ha prevalso fino a far credere alle cosidette sue élite intellettualoidi, ancora al potere politico continentale di sinistra e non solo (ormai caduto e scaduto). Mentre si è cercato e ancora si cerca di convincere, con la marxisteggiante “lotta di classe” sempre continua, l’ingiustamente riottosa e sempre ottusa opinione pubblica quasi vicina alla convinzione totale: che la ripudiata Russia sia ingorda (quando mai?) dei territori detti  occidentali: a cui essa appartiene strutturalmente e in modo pure piuttosto consapevole. E allorquando non riesce nemmeno facilmente a gestire, perfino a popolare adeguatamente, le sconfinate aree sue asiatiche fino a Vladivostok! Nonostante tutti i territori asiatici sterminati e preziosamente ricchi (anche di vari fusi orari). Malgrado si sia molto alimentata, nel cosiddetto Occidente, la paradossale idiozia politica caratterizzata da una quasi politicamente Europa monca ma detta completa. Divenuta infantilmente e apparentemente scimunita da idee anti-razionali, quindi anticristiane, da mezzo millennio. Rendendola succube di fantasmi pure irrealmente e concretamente impossibili da immaginare… Queste ultime elezioni hanno però iniziato a rimediarne i misfatti.

Il radicale inganno di fondo della lotta politica tra destra e sinistra (mondialiste e alla base del modernismo gnostico), continua ad ottundere, con il suo surrogato attivistico privo degli indispensabili “principi non negoziabili”, propri anche della vera religiosità cattolica
La mistificazione più colossale della nostra era è costituita dalla falsificazione più caratteristica provocata dall’ateismo di massa. Dostoievski aveva ber percepito le sue già tendenze storiche secolari, provocate dal modernismo solo illusoriamente antropologico. Quello che la filosofia borghese è riuscita anche a far penetrare nella Chiesa romana: con la collaborazione attiva d’innumerevoli prelati e teologi cristiani eretici, almeno negli ultimi più di tre secoli, con soprattutto la framassoneria e il  collettivismo marxista. Compresi tutti coloro che hanno collaborato attivamente agli scismi protestanti, concatenati anche ovviamente in serie infinita. Il problema principale, tuttora non veramente intercettato o compreso, è quello dell’esclusione volontaristica dei “princìpi non negoziabili” divini e, naturalmente, inviolabili. I quali sono stati dimenticati o, più spesso, negati in quanto innanzitutto, la politica ne è priva. Anche dei suoi concetti per definizione naturali. E, secondariamente, perché si concepisce abusivamente e generalmente la stessa attività politicante, come prìncipe con cui si deve perseguire la sempre agognata e ontologica salvezza dell’umanità: nella sua dimensione però tragicamente solo orizzontale, materialista e immanente. Fondamentalmente ridotta al personale maritainiano, nel senso però (spessissimo) individualista antropologico. Il tutto generalmente riconosciuto come attinente alla sfera falsamente sociologica e realmente anche intima.
Vale a dire contraria a quanto è sempre stata la religiosità vissuta dal Cattolicesimo. Anche quello  rivelato in tutta la sua Tradizione ecclesiale. Fatalmente, il risultato di tutto questo processo concretamente gnostico ha finito per secolarizzare tutta l’esistenza sociale, attraverso la dittatura dello statalismo ovviamente sempre più ipertrofico e totalitario (come concepito da Hobbes e Rousseau). Affermato pure come “principio” detto masochisticamente sovrano, proclamato anche come articolo principale ed esplicitamente ribadito in tutte le Costiruzioni politiche del mondo. E a fondamento – se così si può dire – della stessa attività politica, quindi destinata al politicismo.
Però ora sempre più disatteso dalle popolazioni che possono errare ma non persistere nell’errore in modo indefinito, anche se oggi ancora molto confusamente. Le quali masse popolari, sempre aumentando l’astensionismo, se ne ribellano “spontaneamente malgrado tutto”: a causa delle conseguenze catastrofiche più fatalmente materiali, causate dalla complessiva eresia mondialista anche economica. Così, paradossalmente, le popolazioni sono strutturalmente sempre più astensioniste, fino a mettere in causa anche l’intrinseca strumetalità della democrazia. In quanto la politica è anche ben altra cosa, naturalmente, che attuata essenzialmente con votazioni solo periodiche e “rappresentative”: ma concretamente nelle quotidianità organizzate della vita ontologicamente fondata (per esempio con la Famiglia, da molti decenni spappolata non solo dalle sinistre) e con i suoi articolati corpi sociali intermedi ormai quasi tutti degenerati… Sul tema politico sempre detto “distributismo”, del trio anglofono chestertoniano  – a me, non a caso, sempre molto caro perché decisivo – tornerò, ancora e più del solito, senza sosta!

La “democrazia liberale”, creduta come principio salvifico surrogato della persa vera religione trascendente e cattolica, conduce all’indifferentismo globale materialista
Siccome la natura ha orrore del vuoto, il rifiuto della Creazione divina (cioè dell’unico Dio trinitario e della religiosità permanente ecclesiale) la politica diventa non solamente quella pubblica ma anche la detta privata e comportamentale individualista. Essa ha surrogatamente rimpiazzato  la religione come weltanshaung: come visione del mondo, della storia e della vita. Quantificando vantaggiosamente a suo sfavore il generale Peccato originale. Così, la sua attività più quotidiana, in quanto defraudata artificialmente dei suoi principi morali, anti-cattolicamente di riferimento ora handicappata col suo riduttivismo antropologico, non può che produrre caos e falsificazione della realtà. È così la stessa visione della propria politica modernista (detta abusivamente moderna) ad essere stravolta dalla sua visione moncherina e predeterminatamente sfornita del principio oltretutto continuo dalla stessa Creazione.
Quindi dalla semplice cosiddetta libera e autonomia dell’uomo, proclamata dai politicanti dannatamente gnostici. Così tutte le Costituzioni, alla base delle democrazie o delle attuali monarchie, sono state concepite e mistificate esplicitamente sulle cosiddette “sovranità del popolo”. Le quali non possono mai essere… (va da sé) direttamente sovrane. In quanto la sovranità può essere attribuitita solo e unicamente al Creatore ovviamente divino: non solamente iniziale ma continualmente nell’esistenza quotidiana e perenne dell’uomo: naturalmente cattolica!
La qualcosa conduce inevitabilmente alla chiara falsificazione cumulativa della realtà – quindi dell’Essere stesso – per cui l’attuale indifferentismo delle popolazioni e dei singoli individui fatalmente inducono sempre più allo gnosticismo materialista e indifferente. Che peraltro il Cattolicesimo aveva sconfitto nella cultura classica e strutturale del politeismo antropologico.

Dall’edonismo straccione anche illusorio al rivoluzionarismo politicista anti-cristiano
Anche qui il surrogato (sempre fatalmente necessario!) è generalmente l’edonismo, o supposto tale, che ha continuato a lottare per affermarsi costantemente comunque sulla Terra per millenni. E contro cui saremmo oggi di fronte. Sempre in modo teoreticamente più misero e illusorio, ma tragicamente vittorioso in pratica, in quanto l’attuale ideologia dominante è conforme alla burocratizzazione eccessiva preconizzata pure dalle popolazioni d’accordo con lo statalismo. Destinata persino all’assurdo non-lavoro o a quello inutile proprio del potere, ma funzionale al suo potenziamento. Del resto il malthusianesimo, già dall’epoca della rivoluzione francese, aveva previsto la riduzione mondiale a metà (già d’allora a un miliardo di uomini): con la denatalità, epidemie, carestie e guerre! La motivazione razionalista era il calcolo erratissimo per cui la Terra era incapace di nutrirne di più. Duecento anni dopo nel 2015, la FAO stessa ne ha dimostrato la totale falsità, semplicemente costatando una produzione mondiale superiore a più di… quindici volte il ridicolo conteggio gnostico d’epoca dello scientista Malthus. I neo-maltusiani modernisti attuali di Davos sono rimasti ancora oggi sulle stesse posizioni ottuse (ma ora pure criminalmente!) confermando la stessa tesi: nel nuovo controllo sistematico dei comportamenti massificati di schiavizzazione soft moderna. Il tutto all’interno di una mistificazione ulteriore per cui il cosiddetto liberalismo democratico non farebbe che produrre vagamente (e impossibilmente) paradossalericchezza infinita. Con cui soddisfare un’idea di libertà anch’essa concepita in modo assurdamente infinito e “autonomo”. Cosa ovvia, esattamente contraria, alla realtà e, naturalmente, al sacrosanto principio religioso del Cattolicesimo petrino: il rapporto fondamentale con il realismo morale totalitario. E collettivistico (adottato pure dall’UE) che giunge qui al suo parossismo! Da cui l’attuale ribellismo diabolico e bellicoso continuo delle popolazioni, forsennatamente in guerra virtuale o pratica (comunque indesiderata e mai chiaramente sostenuta). Osannata dal cosiddetto “materialismo dialettico” elitario e intellettualistico dell’eternamente illusoria “lotta di classe”, oggi ancora marxiseggiante senza dirlo. Quella cioè del politicismo ora apparentemente in modo costante dominante nell’”arraffa arraffa” mondialista… Convogliato costantemente dalla falsa idea, divenuta corrente nella comune concezione politica universalmente abituale, di “rivoluzione pseudo hegeliana o indotta tale” (soprattutto a sinistra). La quale è stata generata e idealizzata dalla sua prima e primigenia, quanto storicamente inutile e teoreticamente menzognera rivoluzione francese.

La strumentalità della politica, dimostrata anche sulla geometricità artificiale dei posizionamenti dei partiti operanti: il tragico assenteismo al voto non gli è estraneo
Subito dopo essere stati a votare, domenica 9 giugno, per un partito detto sistematicamente “estrema” destra (mai capito veramente, se non per becera e pura propaganda di sinistra, il perché di estrema) siamo andati in famiglia alla santa Messa.
Prima però di proseguire qui nell’accaduto, è forse necessario charire il perché questa ideologia del cosiddetto anti-fascismo generale è d’obbligo da parte del mainstream mondialista di sinistra e socialisteggiante. Del resto, anche a destra c’è tendenza a qualificarsi assurdamente, nell’agone politico, rispetto ad un’altra sistematica destra detta “estrema”: per esempio l’attuale destra francese della Le Pen ha preteso (probabilmente o auguratamente in modo provvisorio) l’esclusione del nuovo importante secondo partito tedesco AFD (Alternative fûr Deutschland, Alternativa per la Germania), dalla sua naturale coalizione europea, adducendo la motivazione che è situato “troppo” nell’estrema alla sua destra: nella logica cioè di definirsi meno di destra di un altra. E questo, allo scopo di accontentare il cosiddetto elettorato ideologicamente catturato dall’ideologia ex-comunista mondiale iniziata da Gramsci e fondata sulla “egemonia culturale”: oltreché necessitata dall’esistenza di un nemico da combattere (anche se fantasioso e irreale nelle democrazie dette moderne)… Vale a dire che la politica concepita hegelianamente, in modo “dialettico” su altro da sé non realistico e diretto, ha evidenziato ancora di più, e sperimentalmente, la sua furbescamente razionalista e maniaca teoria del dialettismo materialista onnicomprensivo… Si tratta così della medesima concezione… apolitica (fondata sulla negazione dell’evidente Peccato originale) della stessa politica ufficiale, in quanto priva strutturalmente dei principi indispensabili che le sono però esterni. Principi non negoziabili, non si dimentichi, soprattutto se ci si riferisce ai cosiddetti Cattolici modernisti, spesso beotamente socialisti anche senza ignorantemente saperlo, non si sa bene se senza essere cattolici o senza essere marxisti gnostici dichiarati; e comunque sempre modernisti!
E per cui la politica diventa tragicamente politicistica. Stessa considerazione per l’inesistenza del cosiddetto centro politico e dei suoi partiti ingordi ovviamente di voti. I quali, puntando sulla confusione tra la lotta per la presa del potere e quella della sua inevitabile gestione piuttosto al centro, dopo la relativa conquista, pensano di situarsi in modo opportunistico, non rispetto a se stessi e alla propria identità programmatica, ma sempre solo in subordine rispetto agli altri partiti bilateralmente posizionati. Cosa che dimostra subito l’inconsistenza (non solitaria, del resto) del loro sempre ambivalente e falso posizionamento.

La Libertà cui è stata sottratta sistematicamente la Verità eterna diventa relativista e soggettivista: dunque illusoria e oggettivamente bellicosa, in quanto solo antropologica
La generale inaffidabilità dei partiti è testimoniata pure da quello che è giustamente considerato il punto centrale e conseguente alla crisi costruita nel loro rapporto storicista. Nonché primario, tra i due concetti vitali più centrali dell’esistenza stessa. Vale a dire il rapporto tra Libertà e Verità. Esso è diventato in modo apparente definitivamente relativista per tutta (o quasi) l’opinione pubblica internazionale. Non esiste infatti più la Verità unica ed immortale della realtà (sempre doverosamente possibile da approfondire, situare e argomentare). La Libertà altro non sarebbe diventata, per l’ideologia modernista corrente e mondialista, il libero arbitrio eterno cattolico, legittimo e validamente attuato, con al massimo il possibile limite allo scontro concreto con quello sistematicamente cupo altrui. Per cui si ha il fatale caos, in mancanza di un unico principio ontologico e morale superiore, dipendente dalla proclamazione di questi due purtroppo minorati valori pubblici esistenziali. I partiti, nella loro stessa definizione “fondante”, sono tutti concepiti sullo stesso criterio apparentemente destinato alla vittoria nel vocazionale immanetismo ateo del modernismo contemporaneo. Vale a dire, la stessa evoluzione del divenire trasformativo di ciascuna, nella sua esistenza, persona rispetto al dubbio sistematico verso la nostra tendenza partitica (oppure verso la loro intrinseca parzialità). La Chiesa gerarchica oggi cattolica è divenuta completamente e politicamente eresiarca nel collaterale ed esplicito sostentamento di questa ideologia. Posizionandola come un semplice e opinionistico ulteriore partito opinabile e, ovviamente, contestatissimo. Come è il caso permanente, con dichiarazioni praticamente settimanali di Papa Francesco o dei suoi dicasteri ufficiali. Come ad esempio l’europeo COMECE. Esso sostiene le posizioni riconosciute con l’ultimo voto continentale e condannate criticamente come deliranti : letteralmente il caos!
Rivendicare così la Pace, senza il rigore divino della religiosità petrina propria della Fede metafisica nella Rivelazione e nella Tradizione del Magistero ecclesiale, diventa vano e mistificatorio: roba da banale pacifismo anche ateo! Come lo è, del resto, di ogni non rivendicata e sistematica prevalenza della stessa Ragione umana sulla Fede. La quale non solo non le si oppone nella sua autonomia specifica (la scienza non può mai contraddire la Fede , ma la deve sempre riconoscere superiore e mai completamente penetrabile, non omogenamente paragonabile, nonostante le sue proprie permanenti e valide ricerche. La Fede, infatti, non può che inoltre “costringere” (se così si può dire) ad essere sé stessa la Ragione in quanto in ricerca perenne della Verità fattuale che la Creazione divina le ha assegnato intrinsecamente fin dalla sua prima ideazione e formazione creativa. Sottomesse queste, sempre al Mistero incommensurabile e mai addomesticabile (autenticamente antropologizzabile) della stessa stessa Fede. Oggi invece l’apparente vittoria dell’ateo storicismo, cosiddetto evolutivo, sul creazionismo divino, porta inevitabilmente alla paradossale assolutizzazione della ragione scientifica snaturandola a livello della sua trasformazione in… dogmatica. religione fatalmente scientista!
Come potrebbe evolvere un Ente se non prima esistente e, quindi, Creato? I sostenitori scientisti della prevalenza scientifica sfuggono sulla cosa inevitabilmente e reiteratamente nell’obbligo di rispondere alla questione riguardante il Mistero dell’Universo e della Vita. Che rimane sempre sull’orizzonte dell’uomo senza concreta e tangibile dimostrazione fattuale. Se non, ovviamente, metafisica, teologica e logica. Donde l’eterna Speranza cattolica!

La liturgia della terza domenica dopo la Pentecoste tutta concepita (in modo fortuito) con la vera ed eterna soluzione salvifica e petrina del Dio Re dell’Universo cattolico
Riprendo qui il tema sospeso prima, nell’andare a Messa in famiglia. Non conoscendo ancora realmente i risultati ottenuti nelle urne europee (come al solito frequentate ben al di sotto della metà percentuale dei votanti, anche “obbligatoriamente” come in Belgio dove avevamo scelto di andare a votare i partiti candidati), abbiamo seguito ancor più attentamente la liturgia festiva della nostra celebrazione dell’eterno Mistero. In rito tridentino e in latino naturalmente. Da “buoni e doverosi Cattolici” ci siamo attivamente sottoposti alla ritualità cultuale della Messa liturgica festiva. In quanto la liturgia non è una cerimonia formalistica ed esterna alla fenomenologia costante degli avvenimenti esistenziali anche quotidiani! Essa è piuttosto la traduzione costantemente eterna della manifestazione ontologica, sempre naturale, dell’essenza eterna della vita immutabile dell’uomo. E della sua umanità trascendente. Tutta la Rivelazione della Salvezza umana è celebrata nella Santa Messa di sempre, dalla prima confessione di esseri limitati e peccatori, fino alla sovranità divina, sola attribuibile al sacrificio estremo di Cristo sulla Croce. E sulla Risurrezione concretizzata anche nella Comunione finale dei fedeli… Così abbiamo potuto ascoltare e leggere (in latino e francese) le temporali e sorprendenti indicazioni, sebbene precisissime e pertinenti, pure della Lettera del culto domenicale. Tutta la liturgia della Messa, nel giorno in cui l’Europa (ancora provvisoriamente e limitatamente dall’UE!) sembrava essere scritta, nella sua essenza come sempre, relativamente alla reale condizione perfino favorevole, dei più di almeno 300 milioni di uomini solo continentali. Dunque, dalla Lettera di san Paolo agli Efesini:
Fratelli, a me il minore di tutti i santi, è stato accordata la grazia di annunciare tra i Gentili le ricchezze incomprensibili del Cristo. E d’illuminare tutti gli uomini di fronte alla dispensazione del mistero nascosto, già dall’inizio dei secoli, in Dio creatore di tutte le cose; allo scopo che i Pricipati e le Potenze che sono nei Cieli conoscano oggi, vedendo la Chiesa, la saggezza multiforme di Dio, secondo il decreto eterno che Cristo Gesù nostro Signore ha realizzato. Per cui la fede in lui abbiamo l’ardire di avvicinarci a Dio con fiducia. Ecco perché piego il ginocchio davanti al Padre di nostro Signore Gesù Cristo, da cui ogni paternità fa discendere il suo nome…”.
Ecco il profondo e perenne messaggio cristiano da cui ricavare il principio fondamentale che tutte le cosiddette vittorie anche elettorali, pure le più radicali e insperate, non potranno mai essere anteposte al primo e principale loro perseguimento che l’umanità dovrà sempre celebrare. Altro che “sovranità popolare”: occorre piegare sempre il ginocchio prima di tutto e coerentemente di fronte al Dio eternamente vivente!

La decisione di ritornare a votare, per scacciare dall’Europa gli eretici razionalisti e politicisti dell’UE, rimane sempre valida. Anche dopo aver cominciato ad arrestare il totalitarismo dato dal tradimento neo-gnostico nei confronti dei suoi fondatori “cattolici”
La geniale paradossalità del grande Chesterton potrebbe solo sollazzarsi della decisione, sempre viziosamente strumentale anche dell’attuale presidente illuminista ed enarca Macron. Salvini l’ha definito con sprezzante definizione, anche se con ben fondata ragione non lungi dalla metafora, “il bombarolo” francese, nel tentare di rilanciarsi nella sua inenarrabile stoltezza razionalista, speculativa molto diabolica e reiterata. Peraltro, non mancano oggi i purtroppo negletti o marginalizzati, veri protagonisti del vero futuro cristiano dell’Europa quindi dell’Universo. I quali hanno ormai sciolto i molti vincoli borghesi per cui sembra che non si debba insultare pubblicamente un “grande” esponente politicante. Anche indirizzando all’attuale presidente francese, ritenuto ormai dannatamente irrecuperabile almeno alla ragionevolezza, dopo anni d’inutile contestazione (come non solo in Francia con “gilet gialli”).
Allo stesso modo, lo si fa oggi abbastanza comunemente in modo abusivo, anche in quasi tutto l’oltralpe occidentale e in televisione, apostofrando detto presidente come perfino “sposato con sua… madre-professoressa, infantilmente terrorizzato patologicamente dai suoi fantasmi (ovviamente inventati anche da parte di tutti gli altri analoghi politicanti occidentali), di conquista territoriale occidentale a profitto dei Russi. Cosa palesemente infondata e intrinsecamente pure possibilmente infruttuosa e incredibilmente irrealistica … Perdipiù, relativamente a uno schieramento occidentale, per cui il cosiddetto ‘invasore’ dell’Ucraina aveva pure inutilmente e legittimamente postulato – vent’anni prima! – affinché si riconoscesse il suo grandissimo Paese, se non proprio già completamente integrato in modo politico, in stato molto avanzato da farne anche importante ed umile parte”!
In questa località del nostro glorioso mar Tirreno, nel non lontanissimo 2002 a Pratica di Mare, Putin in persona si era umilmente recato, nella sua funzione acquisita da anni in cui la Russia aveva riconociuto, davanti al mondo (!), il suo fallimento storico risoltosi nel default di non più essere in grado di pagare nemmeno i suoi debiti di Stato (fino alla tragica carenza anche di grano per il pane quotidiano, poi formito dal Canada…)! Lo stesso Putin, che quotidianamente doveva essere diabolizzato faziosamente dai politicanti e intellettuali occidentali, era giunto, ben pubblicamente convertito e non più… ex-KGB, a chiedere modestamente che si reintegrasse la sua vecchia ex-URSS al probo Occidente! Allo scopo di associarsi, rispettosamente e pure modestamente, all’accordo mondiale dei suoi massimi leader: avendo anche stretto lì la mano anche del presidente americano Bush-junior, sotto lo sguardo compiaciuto dell’amico gnostico finto cattolico integrale Berlusconi!
Non si può quindi derubricare il fenomeno del sempre più maggioritario non-voto delle popolazioni, nelle démocrazie dette liberali, in semplice menefreghismo politico ed edonista d’origine individualista… L’idea della vana, anche se vaga, inutilità del voto democratico si è progressivamente evidenziata e sviluppata anche a livello di massa (pure se molto incline alla smemoratezza politica e non solo)!
Il pensiero unico modernista e i centri di reale potere ideologico-politici, nonché economici e mondialisti, acquattati in passato dietro il Club di Roma o gli organismi come il Forum di Davos, si è via via affermata sempre più pubblicamente, malgrado l’omertà anche volontaria del sistema: asservito e segretistico della comunicazione pubblica completamente manipolativa, detta moderna. La Verità per cui il politicismo assoggettato ai poteri forti, anche del deep state (stato profondo) internazionale, non ha nemmeno percepito l’apparente incolmabile distanza abissale che il razionalismo filososofico e politico aveva già scavato nei confronti della Trascendenza e della metafisica. La cosa è divenuta tale, per cui è ora inimmaginabile che si giunga presto allo stato di grazia di un’autentica veridicità almeno pubblica. Le popolazioni internazionali sono ben lungi dal capire veramente anche i contorni della questione tanto vitale. Basta però, per il momento, l’aver raggiunto comunque l’obiettivo di averne, almeno in parte, ottenuto il blocco delle sue derive deliranti. Sia ringraziato l’Onnipotente!

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