L’ontologica Verità unica, eterna e divina viene così sbeffeggiata al posto di essere sempre affermata: contro la caricatura razionalista (mai razionale!), piuttosto che farla sempre prevalere sull’odio contro il suo paradossale “dogma di Fede cattolica”. La mia tesi!
Il razionalismo è il più grave misfatto moderno: non fosse che per la semplicissima ed evidente mancanza di logica formale e, per assurda abitudine non solo pubblica, come menzogna manipolativa della realtà, fino a convincersela come “vera”. Piuttosto che costatarla! Soprattutto con i media asserviti attivamente al potere: la filosofia, sterilmente anche irrazionale o razionalista, continua così a inventare fallacemente la realtà. L’illogicità formale, abituata per abitudine a mentire pubblicamente, continua a stravolgere l’informazione tutta.
La falsificazione della Vérità ha così bypassato anche l’evidenza del Creatore, a partire dalla stessa Creazione, negata attraverso l’artificio, pure dall’odore nauseabondo, del tecnicistico e incerto “Bing-bang”. Senza mai sfiorare l’esistenza finalistica e semplicemente logica dell’istante ad esso appena immediatamente precedente… “L’esistenza dell’universo (o come diabolicamente lo si voglia chiamare, per esempio, con “multiverso”) è sempre ovviamante esistita”, affermano proditoriamente i moderni illuministi e razionalisti. Onde per cui, sarebbe superfluo porsi il problema del Creatore come causa dell’effetto nel mondo… “Che ci si occupi scientificamente dei suoi primi istanti – ripetono reiteratamente le legioni di forsennati neo-gnostici attuali (ben perentoriamente distrattivi!) – del cosiddetto Creato. In effetti, il mondo è sempre esistito automaticamente – insistono acrobaticamente! – senza così perdere tempo in astruserie, vanamente oziose e intellettualmente viziose, oltreché metafisiche…”!
La tesi generale di questo mio post, nei tredici suoi capitoletti, emerge da mie scorribande, ora doverose, tra fatti, interpretazioni e mistificazioni proprie degli avvenimenti storici già catalogati nella memoria generalmente massificata. Del resto, come essere diligentemente sistematici, a difetto di genio, nel caos concettuale, filosofico e teologico-dottrinale del politicismo tutto infondato di oggi? Caos costituito dalle due perpetue e strategiche opposte visioni finalistiche dell’esistenza (escatologiche potremmo dire per utilizzare la sua classica definizione), che da sempre hanno sovrastato l’umano. L’una salvifica et religiosa (ma ridotta a quasi niente!) e l’altra nichilista e immanentista. Le stesse che hanno diviso nel passato prossimo.
Dappertutto in una perenne guerra, apparentemente multipla e diversa nella sua particolarità ed ora contabilizzata pure dagli attenti geo-politici in un non meno di una cinquantina di conflitti! Tra grandi o piccoli, vicinissimi o remoti e anche sconosciuti. Ma tutti legati, anche intuitivamente, al punto da essere praticamente percepiti non lontani da una deflagrazione più che possibile nucleare. E in mai così provata rapidità d’attuazione. Anche quella, in apparenza solo culturale come l’aborto. Tutte però denotano il tragico sigillo dell’irriducibilità… Ma il cuore della mia riflessione non può che soffermarsi sull’inconsapevolezza, allo stesso tempo tragica e totale, dell’incapacità politica di risolvere la questione molto più profonda – e più semplice – di tutti i fattori costatabili anche più prodigiosi dell’umano. La contraddizione specifica è costituita così dalla inferiorità incommensurabile di riflettere, generalmente e in modo appena intellettivo, non solo operativamente ma anche sul piano analitico e cognitivo: relativi al punto lancinante e inevitabilmente trascendente. Tutto ora indica che si è giunti di fronte al problema, senza ancora abbastanza anche solo vederlo. Perché assolutamente ormai pochissimo comprensibile di crederlo come “solo strumento”. La politica infatti, che non riesce più a risolvere veramente alcunché, se non la si comprende nella sua natura limitata alla strumentalità, e non di più, diventa sostanzialmente acefala o arbitraria. Cioè, prendendo atto che è priva di principi (superiori) che possano permetterle di diventare veramente funzionale nella cruciale Verità. L’umanità sembra ora essere accecata in questa profonda inconsapevolezza di “religare”, di comprendere e riunire strutturalmente la realtà tutta, allo scopo di renderla anche solo intellegibile. Prova ne sia il semplice travisamento di miraggio irreligioso, per cui potrebbero sempre essere sufficienti invece le banali due esclusive sue ideologie generali orfane di riferimento: per la grandissima maggioranza internazionale. Quella cioèdel “social comunismo” (a sinistra) e del “democratico-liberale (a destra). E questo, per risolvere i problemi pubblici di tutto il caos attuale nel mondo!
Già lo stesso stravolgimento aveva fatto tradire gli zeloti, con in testa Giuda Iscariosa, persino Gesù. Infatti, non esiste ora internazionalmente nessuna istituzione e nessun partito politico con la coscienza anche minima di poter far fronte alla natura globale dei problemi posti: a causa di aver escluso il Dio trinitario dall’agone almeno pubblico, su praticamente tutta la Terra. Continuo a rifletterci, ma l’aver deciso già da più di due anni, di non più andare a votare motivatamente, pare che resista ancora oggi. Ne riparlerò presto…
La fatale logica della scaduta finalità della NATO, dopo la fine della guerra fredda, invece è stata rilanciata all’offensiva non solo verso l’Europa del’est. Essa obbliga da anni a far sempre mentire i suoi media e a totalizzare la vita dell’Occidente sempre più dittatoriale
I Francesi ne sono per ora certamente i campioni mondiali insuperabili, già dal secolo diciottesimo dell’allora brillantissimo ed eticamente immorale Voltaire, soprattutto personalmente. Oggi però contestatissimo ora nella sua vasta patria stessa, a cultura francofona (soprattutto da parte della sua scrittrice Marion Sigaut). I neo-gnostici, non solo originariamente esagonali, sono generalmente molto più radicali degli attuali statunitensi detti “liberali e democratici” (soprattutto di sinistra): che, quantomeno, si dichiarano non solo ufficialmente deisti, sebbene ideologicamente spesso panteisti piuttosto pagani. E pubblicamente, pure piuttosto cristiano-protestanti, in genere e in modo ereticamente ultra-modernista. Ci vuole, tuttavia, un certo autismo generalmente tipico, come l’oltr’alpe loro presidente Macron, per celebrare la legalizzazione solenne del delitto di massa, nemmeno inimmaginabile all’epoca della strage degl’innocenti (ben descritto nei Vangeli). Il cosiddetto grande passo “naturalmente rivoluzionario” moderno e modernista, nella Costituizione dell’aborto. Autorizzato non solo per legge ordinaria, ma addirittura nella perversamente intesa massima legge di riferimento, oggi già malignamente operativa (anche se, abitualmente solo sempre provvisoria)… Con la stessa sopraggiunta demenza con cui si giunge a provocare il paradossale e di fatto… affidamento in Putin, anche se per il momento solo a parole. Ma è quanto basta per ingenerare perfino la fiducia nel leader russo, demonizzato sistematicamente ogni giorno, da molti anni in Occidente. Il quale leader politico, comunque formato dall’ex KGB (!), appare invece, dal suo nuovo dire e dai suoi comportamenti pubblici pure “religiosi” (almeno sul piano politico e pubblico!). Il quale comunque si è convertito formalmente al cristianesimo ortodosso. Seppure senza l’illuminazione del faro della Dottina Sociale della Chiesa cattolica: peraltro fondamentalmente mancante in totalità, ora pure all’Occidente. E alla stessa Cattolicità, almeno da più di mezzo secolo, in modo progressivo! Ossia, si deve oggi sperare, paradossalmente, piuttosto nel leader russo e in tutta la politica dell’ex-sovietismo – fino pure a quello altrettanto nuovo cinese, ancora però massimamente totalitario. E ora sempre più cosiddetto “libertario-comunista” sul piano però solo economico di puro arrembaggio anche nel mondo. E tutto questo, per una maggiore sapienza e saggezza moderata (che ricorda la classica “temperanza” cattolica!) rispetto a quella arrogantemente provocatoria della NATO e dei suoi membri militari e nazionali, nostri occidentali!
Si tratta di quella prudenza che invece manca completamente al nostro schieramento.
In realtà a tutto l’Occidente e alla sua politica reale di costante aggressività, tronfia da moltissimi anni. Quella affermata ossessivamente dai media a sostegno delle orrende politiche nazionali (soprattutto dell’attuale UE). Fin dalle fallimentari guerre: dal Vietnam, all’Afganistan e sino all’Ukraina: da parte soprattutto della NATO e, ovviamente, degli USA.
La guerra nucleare diventa così molto vicina, anche per il cosiddetto diritto criminalmente affermato, per esempio, all’aborto ora pure “costituzionale” in Francia, a modello ormai anche internazionale come consueto, sempre “supposto e imperativo diritto”.
Senza però il riconoscimento pieno ed esplicito dei previ e relativi doveri corrispettivi che ne fondano il concetto stesso di legittimà morale. Negando, per analogia spettrale, e sempre molto nascondendo perfino l’evidente disfatta dell’attuale guerra contro la Russia: rimuovendo clamorosamente che il possibile invio di soldati “occidentali” (e francesi!), ora pure clamorosamente solo annunciati in teoria dallo stucchevole Macron, come effettivo combattimento diretto, non farebbe altro che ingenerare l’auto-distruzione planetaria!
Ma peraltro, chi sarebbe pronto a partire veramente ancora in guerra – in Europa come già in America settentrionale – , se non rari “guerrieri” mercenari ideologicamente patologici?
La cosa, che inevitabilmente produrrebbe il rischio della… fine almeno dell’umanità, anche se non dell’universo, è stata del resto puntualmente già smentita da tutte le cancellerie dell’Occidente. Santa Teresa di Calcutta l’aveva letteralmente profetizzato all’ONU, nel suo famoso discorso a partire dalla strenua sua giusta lotta contro l’orrore mondialista abortivo.
Lo stesso destino è già ora in corso, ovviamente, per l’eutanasia umana!
Tra la cinquantina di guerre causate prevalentemente dall’Occidente, quella mediatica è giunta a voler capovolgere, pure irreligiosamente, le responsabilità contro la Russia
Basterebbe guardare e non dimenticare rapidamente almeno i grandi avvenimenti – come faccio spesso da Bruxelles dove vivo da 47 anni in famiglia, con doppia nazionalità italo-belga – per rendersi conto del livello supremo di razionalismo irresponsabile degli tardo-illuministi francofoni. E dominanti “nuclearizzati francesi”. Il tragico è che se questi sono i primatisti ideologici iridati, i suoi alleati non sono meno ipocriti nell’invio di armi alla guerra ucraina. Giunta pure alle soglie dell’impotenza, con gaudio degli Americani, pronti da molto tempo opportunisticamente a venderne di sempre nuove. Si ha poi un’immagine del livello elevato della demenza occidentale, se si osserva il totale antagonismo della stretta di mano del presidente americano Bush-junior con quella di Putin a Pratica di Mare, nel 2002. Sotto gli occhi sorridenti dell’allora factotum, ancora illuso idealista e naïf (!?) Berlusconi…
In un Occidente e con una NATO che ora non sanno neanche riconoscere pubblicamente, con l’Ucraina, di aver perso la guerra! Che ha distrutto interamente il Paese ex-sovietico, diciamo europeo e ora disfatto (in procinto di divenirlo ancor più), avendolo smembrato nel suo popolo residuo trapassato o in fuga (ben più che solo femminile): anche se inutilmente eroico…
Cosa evidente già dal primo giorno e tuttora quasi impossibile da ammettere facilmente, data la massificata auto-propaganda di tutti i media mondialmente mistificati dell’Occidente, ormai stagionati nel loro mostruoso abbrutimento. Senza dimenticare il tempo delle molte elezioni nel 2024 che esigono, diciamo, di non perdere troppo la faccia ai politici guerrafondai… Per cui, come vedremo, le guerre non sono mai inevitabili. E soprattutto con una guerra maggiore che, come al solito, non si svolge nella patria promotrice statunitense: con costi minimi e profitti previsti indebitamente massimi…
Il tutto, avendo completamente rimosso, però cinicamente e di continuo, che la cosiddetta “invasione” in Ucraina non è iniziata da parte dei Russi in febbraio 2022, ma da parte militare della NATO, molto prima con il colpo di Stato di piazza Maidan, già prima del 2014!
Per cui il governo ucraino, allora appena eletto – come al solito “con sospetto e molto poco democraticamente” nei Paesi ex-comunisti, non molto avvezzi al metodo anche greco-antico – fu liquidato sùbito (come progettato) senza troppi complimenti. Il putsch militare, finanziato e organizzato ovviamente in modo “rivoluzionario” anti-démocratico (!) dai Paesi occidentali con la NATO e, dopo più di otto anni, con l’ennesimo massacro soprattutto nelle zone russofone est ukraine di confine con la Russia. Con ancora vittime tra i quasi 14.000 morti (!) di russofoni e pochissimi di ucraini, da otto anni prima della cosiddetta invasione di Putin,…!
Ci si ricordi pure dei cecchini ukraini che sparavano per anni ai bambini che andavano a scuola… E non ci si dimentichi poi delle cronache televisive occidentali dell’epoca, che parlavano ancora di “forze insurrezionali (sempre poi sottaciute) di natura e origine… nazista”: secondo i molti monumenti attuali del suo “eroe nazionale” nazista Bandera: nemico acerrimo dei russi e russofoni (abbastanza sconosciuto, non a caso, in Occidente).
Lo dico anche per conoscenza in causa, avendo avuto una sede in franchising della mia azienda nella città russofona dell’est Ucraina, a Kharkiv…
Chi vince la guerra? Già dalla vigilia del suo inizio, si poteva trovare invece un ragionevole accordo tra Ukraina e Russia, concedendo l’annessione agli ex-sovietici già respinti incomprensibilmente dall’Occidente, dei territori russofoni già ora riconquistati
Alla lista delle qui ovviamente ridotte cose sopra dette, si deve anche aggiungere l’accertato e veramente imperdonabile tradimento (!) da parte dei Paesi firmatari occidentali, con la controparte russa, negli accordi di Minsk in Bielorussia. In cui era stato fissato che la NATO non avrebbe inglobato le ex-nazioni del Blocco comunista di Varsavia: allo scopo di creare un consueto cuscino di zona neutra ai confini con il nuovo Stato russo ex-sovietico. Prima accolto e poi ben respinto dal G7 et 20 occidentale nelle braccia dell’estranea Cina (ora nella fiorente e galoppante associazione mondiale BRICS, che raccoglie già una buona metà dell’umanità)!
La cancelliera tedesca Merkel aveva ammesso pubblicamente e criminalmente, con falsa ingenuità (!), che gli occidentali avevano firmato l’accordo col…“solo scopo di prendere tempo e cominciare ad armarsi…“ (sic, letteralmente!). Mentre la NATO aveva già incamerato, con naturalmente nuove sue basi missilistiche (!), almeno le prime tredici nazioni, come nuovi membri ex-comunisti, anche a breve tiro di schioppo da Mosca, tragicamente vicinissimi…
Rimaneva da “sistemare” in effetti solo la vasta confinante… Ucraina.
Con la cosiddetta invasione russa all’indomani di un ennesimo ultimo, in sovrappiù, massacro nel Donbass provocato dalle milizie di sempre, definite da Putin – non senza motivo – “naziste”, sulle popolazioni e i territori di confine. Quelli stessi che sarebbero stati agevolmente negoziati in un semplice accordo concesso prima della sventurata e inutile guerra, dall’esito già scritto nel cielo. E nel referendum di proclamata indipendenza soprattutto dall’Ukraina…!
Amici miei ciellini – rimasti tali dopo la mia separazione nel 2007-08 da Comunione e Liberazione, già psico-modernista senza freni dopo la morte del fondatore don Giussani, mi avevano sùbito chiesto chi avrebbe vinto la guerra appena iniziata in Ucraina (se lo chiedevano tutti, ovviamente). La mia risposta, senza nessuna esitazione, fu naturalmente: la Russia, come già lo pensavano moltissimi nel mondo contrario al mainstream. Sia per ragioni di potenza militare che di giustizia socio-storica. La cosa ancora oggi non è ancora ammessa globalmente dai politici stralunati (soprattutto per non svergorgnarsi di tutti gli atti bellici e non economicamente gratuiti perpetrati!), al potere in Occidente, nei Paesi NATO e in Europa con la perfida e oggi traballante Unione Europea.
Si ha ora dunque la follia, nonostante la distruzione del Paese invaso inizialmente, ma non da chi si continua a dire ossessivamente. E le regioni russofone già riconquistate da Mosca, maciullate però da più di un decennio anche con privazioni inaudite: perfino con la soppressione generalizzata dei partiti di opposizione (!) e delle… pensioni di sostentamento per tutti gli esplicitamente pro-russi (come nella loro cultura linguistica)!
Senza poi contare l’avvenuta (non solo all’orizzonte), scarsità o mancanza di fondi in tutto l’Occidente in crisi economica, a causa del suo solito colossale e ormai atavico indebitamento collettivista, sulle sue future generazioni… A carico dei suoi propri figli e ormai pronipoti: vale a dire che gli Stati detti “liberali” e “democratici” occidentali hanno vissuto a credito per più di mezzo secolo, pur di alimentare il proprio modello statalista di Stato perversamente burocratico e pleonastico, di tipo clientelare e impossibile pseudo edonista… L’argomento in surplus semplicemente scandaloso è stato poi l’ingerenza, cogli interventi da parte della famiglia corrotta internazionalmente dell’allora già vice-presidente di Obama, il cosiddetto “liberale di sinistra” Biden, nei (loschi) affari ucraini di grande corruzione… Con anche l’interventismo politicista (non politico) e militare inauditamente degenerativo e sedizioso, pure economico e finanziario (che sarà a breve giudicato negli Stati Uniti)… Per non parlare, in fine, dell’idea per cui la “guerra inevitabile” non esisterebbe e la cosiddetta “resa”, anche di fronte alla sconfitta e all’impossibilità di continuarla, non è neppure pensabile per l’Occidente. Dogma questo paradossale nella “cultura anti-dogma religioso”, pure di fronte al barlume di pacifismo dello stesso globalmente alleato Papa attuale!
L’aver abusivamente e ateisticamente attribuito alla politica la facoltà di disporre – al suo interno! – del principio fondante la sua sussistenza veritativa, ha generato l’idea erronea e mostruosa che il relativismo antropocentrico sia l’unico valido, anziché falso!
La ragione è stata e sempre rimane quella per cui tutto l’Occidente è obnubilato in una posizione perfino anti-democratica e ipocritamente aggressiva (perlopiù anche senza troppo saperlo generalmente, con il parziale bemolle repubblicano e cattolico molto petrino).
In sovrappiù, il declino apparentemente irreparabile, progettato dagli Stati Uniti e con la sottomissione volontaria dell’Unione Europea, detti democratici, già segretamente e non troppo condannata dagli stessi Americani, è di origine teoretica, religiosa e dottrinale. Tutti questi tre fattori di fondo sono dipendenti dalla cosiddetta crisi, pure secolare e originaria, della Chiesa cattolica. In realtà la crisi non è veramente della Chiesa eterna e romana: la sua Dottrina non è per nulla in crisi. La Verità, Rivelata da Cristo con la Sua Incarnazione fino alla Risurrezione, e la storia della stessa Chiesa, nell’autentica Tradizione Mistica globale, non può che riconoscere la sua Fedeltà petrina, fino all’attuale Pontificato.
Il problema è che oggi, come da almeno il Concilio Vaticano II, si sia formata sempre più una maggioranza di detti Cattolici modernisti residuali che si è piegata all’ideologia dominante nel mondo, chiamata “modernismo filosofico”. E definita già da Pio X più di un secolo fa. Essa era già in via di giungere, ora totalmente col Pontificato attuale di Papa Francesco, che ne ha ormai confermato ed esteso clamorosamente la suaApostasia. Praticamente esplicita nei suoi primi undici anni di dannoso ed eternamente inutile regno, sebbene nel Mistero. Con un clero acquiescente ai suoi princìpi detti sangallisti prevalentemente immanentisti e già affermatisi, del resto nella devastazione generale dotrinale. Quella detta diabolicamente “oggettiva”, dal teologo eretico, naturalmente gesuita tedesco, Karl Rahner. Ideatore satanico del detto “Cristianesimo anonimo”! Mentre il gesuita ribelle aveva sospeso anche il suo sacro dir Messa, contemporaneamente alla tranquilla convivenza, mai condannata e sanzionata ufficialmente, con la sua amante coniugale in more uxorio…
La sua teologia è quella in realtà orizzontale, “utilmente teista” e liturgicamente protestantizzante. Cioè tendenzialmente in un processo sacrilego, “in divenire” sempre più avanzato e ”praxista”, di oggettivizzazione della cosiddetta salvezza: secondo una visione della Dottrina tutta da adattare alle di fatto debolezze comportamentali umane e moderne!
Tendenze, queste, eretiche – come diceva rettamente ma piuttosto anche progressivamente inascoltate, Papa san Pio X – che pure avevano costituito già l’agenda della “Riforma” della Chiesa cattolica tridentina. La quale avrebbe imperativamente da “aggiornarsi”, secondo i neo -modernisti attuali, al suo modello che scaturisce dal basso e non dall’alto. Vale a dire dalla sua esperimentalità evidentemente… democraticistica, ben opposta – si sa! – alla metodologia divina cattolica! Cioè fondata piuttosto dai suoi vizi e non dalle Virtù teologali (oggi pure sinodali) sempre insegnate da Mater et Magistra, costituente la Tradizione della fedele Chiesa Mistica. Così anche la Chiesa bergogliana si sta plasmando in una cosiddetta fede che non insegna più petrinianamente l’eterna Verità della sempre condizionata Libertà per l’uomo. Ma nell’insegnamento di una Chiesa che diviene discente e non docente (almeno nell’ormai consueta prassi apparentemente rispetto al mondo). La Parola di Dio, del Suo Logos cristiano, non è più il riferimento creatore ma è l’”esperienza” non ontologica. E subordinata all’orizzontalità con cui l’uomo vive il suo rapporto con il cosiddetto svuotato “trascendente”. Un vero e proprio rovesciamento, in una parola, “rivoluzione”, desunta dalla sua etimologia laica e fatalmente laicista. Nonché illuminista francese, giacobina e napoleonica!
La determinazione a escludere, dalla dimensione pubblica dell’eterna Verità naturale del testamentario “Non uccidere”, è pervenuta ovviamente al gran galoppo di ritorno nell’orrore del delitto disumanamente fissato e ipostatizzato al massimo grado: l’aborto!
Le nuove leggi dette laiche dell’esistenza acriticamente concepite, secondo criteri solo o prevalentemente umani e che devono informare e formare non la Dottrina di Dogma, ma la teologia e la cultura riferita al mondo. Per dirla secondo il vescovo emerito appena morto, storico massimo giussaniano, Luigi Negri, vale a dire una delle più alte espressioni cioè della religiosità visibile dei nostri giorni, pure se per certi versi pedagogicamente criticabili di don Giussani, a causa di una sua malintesa orizzontalità…
“Una Fede senza cultura è ridicola” (aveva dichiarato così il più valente e fedele dei giussaniani in una delle sue ultime catechesi). Il cuore della Fede cattolica è così ribadito con il suo rapporto con la verticalità sempre splendente sulla Croce, all’incrocio del suo braccio verticale con l’orizzontale. Ma avendo ben chiaro – don Giussani mai l’ha dubitato! – che è in ogni caso e sempre il verticale a subordinare l’orizzontalità. Sul problema, tornerò presto.
Per esempio, si ha l’attuale e incontrastato ora statalismo per cui Dio e la Sua Trinità sono innaturalmente esclusi e ostracizzati dalla dimensione politica e dalla vita sociale. Esclusione che costituisce la dimensione più irreligiosa che si possa immaginare nella mistificazione dell’esistente. Quella che porta con sé il peggiore dell’indifferentismo, del materialismo e dell’edonismo poveraccio o straccione, dominato dal cosiddetto piacere sempre illecito. Mentre la pienezza esistenziale può solo essere dipendente dalla santificazione piena, cristiana e cattolica. Dove la Fede deve ispirare o pure dettare la Vérità perenne della Bellezza divina nell’universale. La dinamica di una siffatta scelta non può portare, a sua volta, che a una post-umana e anti-umana “spiritualità”. La vocazionalità dell’uomo non può infatti che essere invece divina, in quanto la sua natura è a “immagine di Dio”. Questo significa “cultura cattolica”!
Del resto e come sempre, è la Rivelazione evangelica che può sostenere il piano di salvezza sociale e individuale. Il che, ovviamente, dipende dalla Regalità di Cristo nel mondo e dalla pratica ininterrotta dei Sacramenti contro, fondamentalmente, il diabolico statalismo ateo.
È solo la Vera ed esclusiva religione cattolica, petrina e romana, a permettere l’autonomia veramente razionale della Ragione anche politica: quella che però si è volontariamente subordinata alle leggi del Dio vivente, che le contiene intrinsecamente e tutte le invera
È il filosofo-teologo cattolico petrino Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio della Dottrina Sociale cardinal Van Thuân, ad aver riproposto, e solo volontariamente approfondito, il principio supremo tomistico, illustrandolo ampiamente, con la sequela dei sui molti libri e innumerevoli conferenze. Nell’autonomia della dipendenza della Ragione in rapporto subordinato e inscindibile con la Fede eterna. In perfetta relazione corrispondente tra la sempre limitata umanamente libertà con l’altrettanto Mistero della Fede sistematicamente emanato e Rivelato nell’Incarnazione. Così il nostro forse più grande teologo vivente ha così rimesso a giorno la nozione inscindibile tra ragionevolezza e credenza divina. Prodotta dalla sua preziosa auto-consapevolezza di Grazia. E, soprattutto, ne ha rienucleato il funzionamento con mirabile semplicità: quella stessa di un don Cornelio Fabro o di un Étienne Gilson… Dove l’autonomia esclusiva della Ragione, della ricerca intellettiva, è resa libera solo dalla sua prioritaria accettazione delle subordinazioni incondizionate alla Fede! Ogni altra strada comporta l’eresia, come fa il modernismo contemporaneo. Essa ha coltivato l’illusione da parte dei suoi stessi autori del pensiero irrazionale e relativisticamente infondato (quello cartesiano, per esempio). Quella che aveva erroneamente attribuito, anche metodologicamente, l’unica Verità esclusiva alla pretesa del pensiero solo soggettivo e immanente. Vale a dire quello del suo famoso “Cogito ergo sum” (Penso dunque sono: dove l’Essere è ridotto al pensierino dell’omino…).
Tutta la filosofia detta moderna si è incatenata tragicamente a questo falso principio cartesiano esagonale e soggettivistico che ha sempre fatto segnare il passo ad ogni possibilità di veroavanzamento nella sua ricerca essenziale, detta laica. Fino al dubbio perfettamente legittimo, non molto prima di morire all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso, del più grande e solamente filosofo contestatissimo e mai maggiormente celebrato, con il modello modernista anche di “ateo-cattolico”: Martin Heidegger.
L’Autorità suprêma del Papa cattolico come regalità perpetua su Tutto nell’universo: nel mondo umano del Creato dal Dio trinitario nell’ordine stupefacente della divina Salvezza
La Chiesa cattolica, da par suo, ha sguazzato, a partire dal mostruoso accordo concluso con l’allora Unione Sovietica. Alla vigilia del Concilio Vaticano II tramite i religiosi ortodossi russi e il cardinal russofono francese Tisserant, a Metz nel 1959. Fino a inglobare il falso insegnamento filosofico moderno nei seminari, al posto della filosofia-teologica suprema di san Tommaso d’Aquino (sostituita da quella di Rahner, il nuovo cosiddetto astro della salvezza coatta)!
La teologia, che era diventata Dottrina per molti secoli, aveva assimilato, illuminandola completamente nel Cristianesimo romano, la filosofia pre-cristiana solamente razionale del relativamente supremo Aristotele… Spalancando così le porte, già socchiuse da alcuni secoli dalla filosofia solo antropologica, attraverso le ideologie fondamentalmente protestanti.
E questo, nel grande equivoco eretico che ancora attanaglia oggi pure la Chiesa romana e apostolica, chissà ancora per quanto tempo nella sua falsa concezione della Salvezza eterna, che comincia qui e ora!
Non sarebbe comprensibile la spiegazione della ribellione pubblica (soprattutto durante e dopo Il Concilio Vaticano II), di cardinali come il bruxellese primate Suenens e il fiammingo Danneels suo successore, all’enciclica chiara e rigorosissima “Humanae vitae”, di Papa san Paolo VI nel 1968. Quanto meno all’utilizzo dei principi esclusivamente della filosofia umanistica nella teologia e nella Dottrina così violata. Basti pensare a qual era la natura anche quantitativa della mancanza di Autorità e dell’ignobile baratto pure asimmetrico di Metz. Essi sono stati generati da parte dell’allora Stato-guida comunista alla vigilia diciamo del suo auto-fallimento dichiarato mondialmente nel 1989. Consistente nel far partecipare a Roma, con un permesso ritenuto “speciale” (!?), qualche chierico ortodosso come osservatore del Concilio. Ma con l’obbligo di assicurare da parte dell’eterna Chiesa apostolica, vergognosamente e nel silenzio totale nel corso della sua massima Assise, sulla Dottrina atea e espressamente anti-cristiana marxista dell’epoca (oggi ancor più maggioritaria nel mondo)!
In cosa consiste oggi l’Apostasia della Chiesa, non solo ora gerachica e ufficiale? Nulla di nuovo se non quanto già plagiato progressivamente da dopo il Medio Evo. Da quanto descritto mirabilmente nella “Pascendi” del 1907 di Papa san Pio X sul “modernismo”
Il compito principale e precipuo di ogni Papa è di garantire, sempre intrinsecamente e sopra ogni altra cosa, la fedeltà alla Verità totale della Fede. E del Deposito cumulato dalla sua eredità petrina ed ecclesiale: quella che giustifica l’appellativo di “Mater et Magistra” della Chiesa.
Che ne fa anche tutta la sua originalità, nonché esclusiva e veritativa rispetto alle altre religioni, più o meno tutte considerabili false. È solo la verità eterna del “Non possumus” (Non possiamo, col l’immancabile plurale maiestatis in latino papale) a vincolare il primo finalmente unico ed essenziale motivo che incatena i Pontefici al loro indispensabile compito. Il quale marginalizza e naturalmente mette in evidenza la vanificazione anche di tutte le altre religioni volontarie!
E rende sempre infallibile il Papa nel Mistero insostituibile nella sua dimensione divina come Vicario di Cristo in Terra, però nella fedeltà es “Ex cathedra”. Nelle mani, naturalmente, sopra naturali della Trinità. Per cui mai e poi mai un Papa può dimissionare dal suo incarico funzionale, una volta accettatolo dopo la valida elezione nel suo Conclave. Nessun’altra ragione può essere interposta alla sua permanenza sul seggio di Pietro, fino pure alla sua morte o al suo personale Martirio. Perpetrato da parte di suoi più mortali nemici!
Ecco quindi, anche il motivo della vanità di tutte le discussioni sulla validità o meno legittima (o apparentemente astuta dei vari Cionci) delle dimissioni del pur grandissimo teologo nella Tradizione, Papa Benedetto XVI, cosiddetto e sedicente Papa “emerito”. Altrimenti è il relativismo assurdo e orribile rispetto alla Creazione amorevole del mondo.
Ci si memori anche dell’uomo eletto, fin dalla sua propria Creazione, come “cooperatore dello stesso Dio”, nella sottomissione intelligente alla Verità ontologica della sua eterna concezione.
Ad essa e in essa comunque sovrano (non naturalmente come nelle Costituzioni sempre provvisorie e trasformabili a capriccio). L’illimitato è peraltro una categoria che può solo essere attribuita ed esclusivamente al divino del Dio Trinitario e non alla finitudine tipicamente umana!
L’ideologia neo-gnostica del cosmo senza quasi Dio nella filosofia modernista del detto Rinascimento. Anche nel Cattolicesimo ormai percepito sempre più contaminato
Tutto il resto è così sotto l’ala protettrice e intrinsecamente misteriosa del Dio trinitario: “le forze del male non prevarranno”! Figuriamoci poi nell’ipotesi a causa di una sempre e a priori minore ideologia mondana, propria del cosiddetto supposto “divenire”, incerto e provvisorio del modernismo filosofico, cosiddetto umanista. Ecco, quindi, il modernismo, l’idolo del nostro tempo: per cui il Cattolicesimo di sempre e petrino sarebbe obbligatoriamente da… modernizzare, da cambiare e da adattare. Quando, in realtà, esso è l’eterno Assoluto (eventualmente solo da approfondire, senza però alcuna contraddizione con la Sua essenza).
E il Papa ne è il guardiano imperituro e solenne, però esclusivamente nella Verità.
Anche all’interno del caos politico, nella finitezza dell’esistente, nella relatività dell’opinionismo e nella molteplicità dei suoi principi, pure fondatori però non nella perdizione. L’incomparabile ed esistenzialmente incommensurabile Assoluto non puó che sorgere e risorgere ogni mattino… Il problema del modernismo oggi predominante è invece il fatto che, non solamente l’ateismo sguazza indisturbato a tutto quanto gli è ontologicamente sovrastante, ma l’indifferentismo soffoca nell’individualismo fino all’asfissia. E diventa masochista, e oltre.
Dove l’oltre è materializzato ormai dall’evidente follia anche psichiatrica ed endemica (la scemenza!), almeno a partire non solo dai nostri governanti, ben visibili e angoscianti. Ma esso proviene dalla stessa deviazione teoretica a monte, dalla pretesa arrogante quanto alla “ribellione delle masse massificate” che stanno auto-distruggendo pure l’ormai già fragilizzata Famiglia, come prima e ultima istituzione naturale. Anticipatamente rispetto al mettere in gioco l’auto-distruzione totale e impossibilmente cosmica, soprattutto nell’ipotesi, detta francese, pure massimamente ideologica oggi e generalizzata per la residua umanità.
Del resto, anche la Gran Bretagna non sembra essere da meno con il resto del mondo e una buona metà almeno dell’America anglofona… Si pensi all’abominio ripugnante da attribuire sul piano storico, ossia il fatto già dimostrato meticolosamente che è invece, in quanto a numero globale di vittime, l’incredibile primato praticamente equivalente (per entrambi) a livello mondiale: essi hanno superato largamente il mezzo miliardo di uccisi complessivamente, in modo agghiacciante nel pur breve lasso di tempo di circa un secolo!
La vera questione intellettiva umana non è quella dell’attuale IA, ma – come sempre nella Libertà! – dell’intelligenza sua ontologica! Ossia di quella di intercettare naturalmente la grandiosa e gloriosa condizione di amorevole riconoscimento del Dio Creatore continuo
Vale a dire la capacità di ben cogliere e sviluppare diligentemente – cosa non necessariamente da filosofi eruditi, ma da semplici esseri umani anche incolti – la vera natura reale dell’universo e della Vita. Nella loro genesi semplicemente logica: così come la si è del resto scoperta, dopo essere ovviamente nati, con lo stupore però sempre dei bimbi.
Di fronte poi all’implacabile processo d’instupidimento massificato nella sua capacità intellettiva, c’è la fatale alienazione rispetto alla sua vocazionalità. In tal modo, il riconoscimento della sua prodigiosa e, allo stesso tempo, modestissima posizione subordinata nella finitudine, oltre che limitata nella posizione creaturale e perennemente provvisoria (si deve morire!)… E però sempre libera anche se arbitraria.
Questo è chiamato, e lo si è scoperto pure nell’esistenza reale , il “Senso religioso” di appartenenza. Ecco la definizione dell’autentica intelligenza! Il tecnicismo invece asettico del IQ (il cosiddetto quoziene d’intelligenza “scientifico”, che non finisce mai d’impallidire al confronto della semplice sapienza religiosa…). E non si può non stupirsi che si parli anche di “IA” (Intelligenza Artificiale) nell’universo infinito del naturale che, originariamente, incontra sempre il pensiero imprevedibile nella realtà dell’esistenza. Il problema suo più importante sul piano strategico, sembra così sia stato generalmente ancora molto poco sfiorato nella sua origine realmente generativa. Ambedue le ideologie dominanti nel mondo, la democrazia liberale e il social-comunismo (ora socialisteggiante dappertutto) sono in fondo gemelle: nate una dopo l’altra, in consecuzione anche causale. La democrazia cosiddetta sovrana del popolo è falsa: solo Dio è sovrano! E il social-comunismo si è pure mondialmente auto-proclamato totalmente fallito nel 1989-91. Si è così capito, anche con tutta la codesta descrizione narrativa ancora corrente, che per la cosiddetta misura dell’intelligenza, hanno preferito bullonarla alla “secolarizzazione” della Costituzione (pur provvisoria!): notando però che essa non corrisponde assolutamente mai, nemmeno al semplice reale più costatabile…
Il rapporto con la realtà dell’eterna Salvezza, come criterio del fondamento veritativo: alla base della osannata politica falsamente eletta a panacea risolutoria del Tutto!
“In telligere” significa in effetti situarsi “dentro” e non “fuori” (per esempio, dal reale peraltro tutto da scoprire “scientificamente”). Esattamente quindi il contrario di quanto la cosiddetta ”artificialità” dell’intelligenza – come del resto la sua simmetrica, originale e diffusissima “deficenza detta naturale” – è sempre ideologica intrinsecamente, se pensata ateisticamente.
Così essa conduce a perseguire una scemenza colossale e deleteria… Verso in sovrappiù a un inevitable falso edonismo, pure alquanto straccione, modernista e sempre più erroneo. Dipendente cioè dallo stesso ostracismo già comminato a Dio e alla sua vera religiosità (o con il Suo allontanamento neo-gnostico), in modo esplicito e come al solito modernista.
Quello che indica inevitabilmente la precisa ed errata direzione nella quale inoltrarsi tutti, secondo la follia tirannica del potere. Quindi si ha la sapienza millenaria trascendente propria del “senso comune” chestertoniano, e non l’opinionismo cosiddetto abitualmente del diffusissimo “buon senso”. Solitamente e tragicamente conformista e scontato nel non-senso. Esso è infatti concepito dallo stesso ovulo teoretico da cui scaturiscono il pensiero liberal-democratico e il social-comunista, sul piano politico. Anzi sempre politicistico!
Del resto, ci si ricordi semplicemente che il nazismo si chiamava “social-nazionalismo” e che il fascista Mussolini era originariamente – e per lungo tempo – ben “socialista”… L’errore radicale e filosofico inizia da lontano! Purtroppo siamo remotissimi dal poterne non solo uscire, ma neppure entrare nel suo problema concettuale. Internazionalmente!
Non a caso l’umanità vive oggi sull’orlo di una guerra civile (e nucleare), mondiale e incompresa, quanto tragica e irriducibilmente nella partigianeria talebana, tra partigiani prestabiliti. E che sola è in grado di produrre il miracolo della conciliabilità: con la Legge sopra naturale, ben lontana dalle due sorti di concezioni globali anche se subordinate eternamente, oltreché apparentemente antagoniste. E con una “religiosità” divina e naturale, ben risolutiva, invece posta à priori agli antipodi e, soprattutto, negazionisticamente al di sopra. Generalmente incomprensibile all’attuale pochezza dell’intelligenza umana, così orrendamente devastata e ridotta. In una parola, come esattamente gli attualiinnumerevoli completamente neo-zeloti!
Oggi spadroneggia il relativismo regressivo “politeista”, per cui la Verità non esiste, ma solo operano le sue pseudo-versioni. Così la suprêma unica intelligenza della religiosità, nella Incarnazione risorta del Dio trinitario, deve rimanere inutilmente assente e silente
I principi fondatori non meno che Rivelati, sul piano concettuale e divinamente Incarnati, sono stati tutti già dati e ben trasmessi all’umanità. Entrambi però percepiti come “tifosi” fondamentalisti ultracocciuti. Le due principali parti schierate opposte del mondo sono così impegnate ideologicamente e strenuamente, mentre sono inconsapevolmente (la vera ignoranza!) prive strutturalmente di sussistenza, anche filosofica autonoma e logica. In quanto ogni teoria politica non dispone mai a sufficienza – come abbiamo visto – di propri principi razionali interni, semplicemente indispensabili per la propria fondazione veritativa. Le due così forzate et fatalmente coatte ideologie dette e ripetute, come sempre irriducibilmente antagoniste, se non all’esclusione della Legge divina, costituiscono le due facce della stessa falsa medaglia. Ora anche paradossalmente fuori corso! Propria della inevitabile alienazione politicistica di fronte all’Assoluto, in cui il Dio trinitario è stato assurdamente messo al di fuori della possibile dimensione pubblica e pure ragionevole.
Tenuto relegato, quando non completamente negato, nella sfera residuale privatistica e politicamente in quella ormai folle modernista e razionalista. Non meno che demente!
Ragione per cui avevo deciso due anni or sono, che non sarei più andato a votare, dichiarandolo e motivandolo ogni volta anticipatamente, per distinguermi, con molti altri simili soprattutto cattolici petrini, dai qualunquisti superficiali e irresponsabili astensionisti, cercando di iniziare a ricondurli sulla buona strada dei futuri non votanti ormai già ex-relativisti. Validi però, razionalmente e politicamente, nel processo di coscientizzazione rispetto al reale. E alla Transcendenza responsabile della Tradizione religiosa. Visto che i partiti contemporanei, dappertutto internazionalmente, non sono semplicemente ancora mai votabili (almeno finora nell’era moderna), sia a destra che a sinistra. Per non parlare del sempre teoreticamente inesistente centro politico, in quanto geometricamente derivato in modo sistematico dai due altri schieramenti opposti.
Si governa politicamente piuttosto al centro e si viene scelti fondamentalmente per ragioni globalmente politico-religiose (“religate” a destra o a sinistra). Per i cattolici e non solo, ovviamente, in modo orientativamente non gnosticamente e irrazionalmente a sinistra…
Mai come oggi, dovrebbe apparire come veramente unico e ragionevole, il voto per il salvifico Cattolicesimo, con la sua Dottrina Sociale della Chiesa. Sempre solo di Cristo e petrina, naturalmente!
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