Non esiste la possibilità di partiti politici e cattolici che non sia fondata sull’opposizione irrevocabile all’attuale abnorme statalismo dello Stato già assoluto e pubblicamente irreligioso!
È fatale e sempre in via di avverarsi che, da una posizione detta “laica”, si cada nel laicismo anche estremo “neutralista” e sistematicamente gnostico, sul piano pubblico! Il modello statalista di quattro secoli fa dell’inglese Hobbes ha totalmente vinto nel mondo, fino a concepire lo Stato sedicente moderno, completamente estraneo alla religione e globalmente annichilito dall’ateismo filosofico e politicista! Anche la parola “laico” è mistificata nella sua accezione mondana che non ha mai avuto alcuna radice reale e razionale, se non solamente ideologica: col suo significato originale di ecclesiale. In effetti, è unicamente nel senso legato direttamente al Cattolicesimo e in opposizione a “ecclesiastico”, che il termine” laico” sarebbe giustificato. La filosofia del secolo illuminista, soprattutto francese, s’è appropriata indebitamente di questa nozione, che non dovrebbe esistere nel senso attuale corrente. Essa è inevitabilmente e intrinsecamente legata a ciò che laicismo vuol dire e fatalmente diventa nella realtà. È nella sua dimensione opposta al religioso che la parola “laico” può, in effetti, sussistere filologicamente e in modo realista. Oppure meglio, è solamente nel suo senso irriducibilmente antagonista derivato da laicismo, vale a dire in negazione completa della trascendenza e del suo significato autenticamente religioso che l’accezione che gli si attribuisce abitualmente assume un senso appropriato. Infelicemente, ci troviamo così di fronte a una grande ambiguità storica voluta. Che cioè la diabolica cultura contemporanea ha prodotto appositamente, con la funesta “rivoluzione protestante” del sedicesimo secolo, l’anomalia linguistica: quella immediatamente precedente l’era pseudo-filosofica dell’illuminismo. Il quale ha prodotto – va da sé – l’orrore della ghigliottina a gogò come motore dell’atroce e socialmente inconcludente rivoluzione francese. Quella stessa concepita come grande e prototipico modello del solo principio fondatore attuale, sebbene apparentemente non crudele, della politica rinomata comunque come… moderna. E alla quale i partiti politici contemporanei continuano a realmente inspirarsi, di fatto e più o meno consapevolmente, anche per incultura. Ragione per cui, non solamente tutti gli sconvolgimenti antipopolari e putschisti, sia di sinistra che di destra, si siano poi ispirati e scolpiti. Tutta la politica corrente persiste così ad avere sempre la necessità critica di richiamarsi, nella sua definizione superiore e per indispensabile logica, a un principio ad esso pertinentemente esterno, in quanto non disponibile direttamente. Vale a dire, che bisogna sottomettersi a un principio trascendente per giustificarsi, motivare e legittimare tutta l’attività politica: in pratica, si tratta del molto detto e ripetuto “Bene comune” solamente mistificato! La politica con i suoi partiti è così restata interamente orfana di tutti i suoi essenziali valori ideali che dovrebbero veramente fondarla. Senza i quali essa diventa assolutamente folle e anche inefficacemente probante, in quanto quasi sempre contraddittoria con sé stessa, oltre che caotica.
Il Cattolicesimo è destinato a regnare – dopo il Vangelo e la DSC (Dottrina Sociale della Chiesa) – “in Cielo come su Terra”, per la Salvezza eterna (dunque immediata) degli uomini di “Buona volontà”.
Non esiste dunque una politica laicamente “moderata e buona” (come si dice di quella americana); e una “cattiva ed estremista” (come l’attuale europea), particolarmente di origine francese. La loro differenza è solo quantitativa, apparente e transitoria, molto transitoria… La prova, ora e da almeno più di due secoli, è costituita dal fatto che quasi tutta l’Europa – non solamente l’attuale Unione Europea – è totalmente subordinata a ciò che viene chiamato pudicamente l'”Occidente atlantista”. Da più di un secolo, in effetti, il continente europeo – dunque con la Terra tutta intera, che l’ha spesso seguita anche spontaneamente a breve distanza – si è ribellato alla civiltà cattolica divenendo antropologicamente protestante in tutto: vale a dire conforme all’attuale modello politico ed esistenziale occidentale, edonista e gnostico massone. Durante più di un millennio, l’umanità ha cercato di costruire continuamente la civiltà del Regno dei Cieli, all’interno del mondo dominato, comunque in parte e in principio, dal “Peccato originale”. Poi, la filosofia diabolica antropocentrica ha preso progressivamente il dominio generale del pensiero, per poi giungere al modernismo attuale, specialmente sangallista e ranheriano! Il quale sta impadronendosi, non senza una grande resistenza universale, anche della Dottrina della Chiesa cattolica, soprattutto con questo Pontificato immanentista. La sua missione è invece, già dalla sempre quasi umanamente incredula e gloriosa Risurrezione del Cristo, di regnare al Cielo come in Terra, dunque a fondamento del “Bene comune” della politica, per tutti gli uomini avendo – si sa – lo stesso destino divino per tutti. In conseguenza e peraltro, non si può occuparsi veramente e legittimamente della politica senza conoscerne la DSÉ (Dottrina Sociale della Chiesa) che le è propria. La quale regola e sostanzia il rapporto del Cristianesimo (cattolico) con l’orizzontalità umana e terrena!
La creaturalità, cioè la coscienza permanente di essere stati creati da un Creatore che s’è Rivelato nella storia con il Cristianesimo, è il criterio politico umano indispensabile per produrre anche il “Bene comune”, principio essenziale e sempre vitale preventivo alla stessa politica.
Chi sono gli “Uomini di buona volontà” e il “Bene comune” della politica tanto proclamata? Sia i destinatari che l’oggetto non sono stati precisamente definiti dalla stessa politica (è paradossalmente il meno che si possa dire), anche dai partiti che si presentano sui nostri “mercati” politici attuali. Non è un caso! Si tratta infatti di due concetti tipici della civiltà cristiana in gran parte rimossa che il mondo moderno, tutto il mondo moderno e non solamente una parte che si è posta ora anche il “cancel culture“, realizzando l’annullamento di tutta la cultura di quello che viene chiamato “il passato”. L’abbattimento di statue e di simboli della civiltà occidentali, non solamente negli USA, dei principi gloriosi nella Verità (per la quale il sangue d’innumerevoli è stato versato anche con il martirio), è lo stesso sport preferito praticato da un mezzo millennio dalle classi intellettuali e borghesi progressivamente dominanti. Quelle che hanno essenzialmente ridotto tutta l’umanità a una sostanziale classe ideologica di “piccoli borgesi dal pensiero unico e massificato”! L’obiettivo sarebbe di sostituire tutta la civiltà, che ha potuto realizzarsi comunque nella storia come ancora umana, ha potuto essere raggiunto grazie al Cristianesimo. Quello che si è concretizzato anche nel sociale, unicamente a partire dal piano sovrannaturale. Che era ed è il suo specifico, in rapporto a quello della semplice natura: non è possibile realizzare un piano, così “impossibile” possa apparire come quello del Cristianesimo, se un principio superiore e pertinente come il Cristianesimo, nella continuità sovrasensibile di religiosità, non lo nutre a fondamento e nella sua continuità. Non s’inventa nulla di una nuova civiltà – sempre che questo sia un obiettivo improbabile del “cancel culture“… – con un bricolage “do it yourself” esclusivamente antropologico! In effetti, è la creaturalità, vale a dire la coscienza evidente di essere stati creati dal Creatore Rivelato all’anno zero, la cui data, gli uomini stessi hanno ben voluto contabilizzare come inizio significativo del calendario della storia, con solennità. A partire dalla negazione di questa semplice verità umana (e di molte altre importantissime e indispensabili), ormai incontestabili dagli stessi ex-ateisti, qualsiasi altra perversione filosofica e fattuale si è potuta aprire alla mistificazione del razionalismo. Con il supplemento galoppante della demenza disperata, individualista et ultima. Quella che si può costatare spessissimo, sia nelle relazioni private che politiche.
Così sul piano privato e intimo, anche la politica cattolica, fondamentalmente pubblica, è sempre strutturata sul principio supremo di Autorità: Cristo al centro dell’Universo!
La dimensione pubblica induce sempre ripercussioni sul piano privato e pure sulla vita intima. Molto raramente succede il contrario. Eppure, nella realtà quotidiana oggi si vede continuamente accordare un’importanza che privilegia l’opposto: soprattutto sul piano della valutazione della validità personale dei leader di tutti i partiti politici. È il cavallo di battaglia non solo dei catto-comunisti: si vota per un partito ideologico (dunque “fondato” sulla falsificazione) che è stato anche condannato e pure scomunicato da Papa Pio XII nel 1949. Quello giustificato dalla propria scelta sulla “probità” cosiddetta caratteriale, di coerenza culturale e personale attribuita, per esempio, a un grande militante che ha scelto detto partito ideologicamente falsario, anche ateo o gnostico! Il Papa attuale Francesco è, ad esempio, amico personale del presidente pure guerrafondaio, detto cattolico americano Biden, che è favorevole politicamente all’aborto! Così si dimentica il piano principale per avvantaggiare, illusoriamente, quello del giudizio individuale e opinionista, nella classicamente falsa doxa. Si tratta di uno dei criteri della “Nuova Chiesa” del sofisticato, troppo sofisticato antropologicamente Ranher, utilizzato da Papa Francesco, dal suo clero e, in molta larga parte, dalla grande maggioranza ormai del popolo di Dio detto “cattolico”… Si dimentica che ogni essere umano è sempre più che sé stesso: è figlio di Dio a “sua propria immagine e somiglianza trascendente”. Allo stesso tempo, si fa interpretare anche che la nozione di “pubblico”, vale a dire la dimensione principale relativa alla scelta dei partiti politici, sia sottoposta al criterio solamente soggettivo… come supremo! E la politica, come lo Stato, soprattutto lo Stato moderno e modernista assoluto, sono pure e imperativamente opposti antagonisticamente alle Leggi naturali di Dio! Alla sua Autorità in sovrappiù sul piano morale e gerarchico, inviolabile e implacabile. Il “Bene comune” non scaturisce dal solo naturale! La funzione della DSC, nuovamente ridenominata da Papa Leone XIII è quella che deve ricordarlo continuamente a tutti. Qual è il partito che oggi, proclamandosi “cattolico” o persino rispettoso della Dottrina della Chiesa, si sottopone esplicitamente agli insegnamenti della DSC in modo preventivo? Nessuno, a livello internazionale e in modo integrale! In effetti, si tratta di partiti protestanti in tutto (rivoluzionari!). In quanto il principio conduttore e ontologico del Cattolicesimo è, si sa, quello dell’Autorità. L'”Uomo di buona volontà” non è altro che quello che riconosce di essere una semplice e meravigliosa creatura che necessita vitalmente di Autorità nella sapienza divina: e non tanto per solo obbligo alla sedicente unità senza Verità dei Cattolici benpensanti… Quello cioè invece che, per tutta la sua vita, cerca senza soste o finalmente la sua appartenenza al Creatore e alle sue leggi escatologiche, dunque salvifiche! È la distinzione originaria degli uomini che, anche se mai hanno incontrato Cristo (ma chi può oggi veramente affermarlo?) è situato tra la scelta cosciente di quelli che possono essere salvati e i volontariamente dannati nell’eresia: nonostante ciò che asserisce il teologo eterodosso, gesuita tedesco, Karl Ranher per cui la “sua dottrina totalmente erronea, vede l’uomo immancabilmente [!?] salvato” sempre da Dio, indipendentemente dalla sua libertà. E, per completare il quadro, a proposito della sua favoletta sull’inferno… assolutamente vuoto. Ecco il senso anche della preghiera pure per i nemici del Cattolicesimo, considerati nell’inaudito. Preghiamo, dunque in comunione, con la sola possibilità legittima in Autorità orto-pratica totale: con l’Osservatorio della DSC, fondata dall’arcivescovo Crepaldi della diocesi di Trieste, perfettamente interna oggi alla Chiesa cattolica in apostasia: malgrado il profondo dissenso con i suoi vertici ecclesiastici. Certamente fedele à l’approfondimento mai antagonista al cristocentrismo del Cattolicesimo, cioè il Corpo Mistico veramente e sempre moderno, in quanto perfettamente Tradizionale e già istituzionalizzato. Si tratta della principale raccomandazione prescritta anche dalla grande e suprema Autorità universale cattolica e petrina: l’arcivescovo Viganò! Il suo rigore quindi di una pastorale indefettibile (tra quella di molti cardinali, vescovi, semplici sacerdoti e suore consacrate) e la sua notorietà di consenso internazionale la più vasta. Esse gli permettono di essere anche di autorità anche teologica massimale, per Grazia di Dio!
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