La prima confusione linguistico-culturale è che la politica è autonoma ma non indipendente dalla religione, come la Ragione lo è dalla Fede, che sola, stranamente, le conferisce l’autonomia!
Il reale e vero dogma laico, corrente e progressivamente in atto da circa mezzo millennio, è che la politica non abbia nulla a che fare con la religione! Anzi, più precisamente con le religioni, assurte sempre più relativisticamente a paritarie del Cattolicesimo: unica e vera religione! E questo, apparentemente e secondo la “logica” erronea di siffatto razionalismo, si annuncia come degradazione della razionalità da secoli, a seguito dell’infiltrazione della filosofia immanente e fedifraga anche nella teologia “cattolica”. La cosa si presenta, ingannevolmente, in antagonismo tra i concetti di autonomia e dipendenza. Alla deteriorata e fatiscente filosofia ateista detta moderna, non solo è parso sapiente riferirsi, dal cosiddetto Rinascimento in poi, al suo “oggettivismo” mutilato e solo antropologico, ma sua preoccupazione continua è stata di penetrare anche nella teologia cristiana. Con l’attiva collaborazione esterna dei protestanti scissionisti, soprattutto luterani e anglicani! Ma anche quella degli stessi Cattolici, “interni”, soprattutto con il loro clero. I quali, tra veri grandi santi personali e movimenti rigorosamente ecclesiali oltre che petrini, si sono lasciati inoculare, anche volontariamente, lo stesso virus razionalista. Cancellando così progressivamente la trascendenza verticale della realtà e del pensiero! Fino alla teologia immanentista rahneriana e sangallista dell’attuale “cattolicesimo” modernista e pure maggioritario: a intermittenza, anche da parte del Pontificato di Papa Francesco! Il tutto, assumendo come modello di riferimento – più o meno coscientemente – quello neo-cinese, detto capital-socialista dal controllo sociale capillare e totalitario. La vittoria delle destre non è così più remota. Essa è costituita da una prima reazione a siffatta tendenza storica ancor più funesta. E questo, mentre il processo sul piano religioso di “modernizzazione eretica” si va così compiendo, in sovrappiù, con l’attuale fase sia sul piano ancora parzialmente liturgico che su quello sociale, esistenziale e teologico della Chiesa romana ufficiale: sempre alla rincorsa, da almeno sessant’anni, dell’approvazione del mondo diabolico! La cosa, particolarmente durante e dopo il Concilio Vaticano II, già definito in modo eterodosso in anticipo, “solo pastorale” da Papa Giovanni XXIII, canonizzato. L’apparente contraddizione paradossale è così data dalla presunta opposizione tra le parole dipendenza e autonomia, nella loro contemporaneità operativa. In realtà, siccome la politica non dispone, nella sua struttura intellettiva e concreta interna, dei fondamenti che la possono sorreggere al di fuori della sua attività tecnica, deve ricercare continuamente i suoi principi indispensabili alla sua “retta” esistenza, in quelli eterni e religiosi. Quelli cioè, all’occorrenza pure simili alla suprema Rivelazione, con i suoi riferimenti sempre primordiali: senza i quali non è nemmeno possibile che la politica stessa si realizzi compiutamente, anche solo sul piano fattuale!
La politica, nella sua autonomia-dipendente, è fondata sulla morale che è un valore superiore alle sue tecniche, altrimenti fatalmente politiciste. Cioè, se anche orfane della religiosità e dell’etica.
La reale mancanza di superiori criteri e metodi – ecco l’attuale anche seconda confusione – propri dell’autonoma politica spontanea, nella sua fondazione funzionale, che richiedono non solo di sempre includere Dio razionalmente, storicamente e filosoficamente, nel suo quotidiano e pubblico estrinsecarsi, ma devono ricercarne le finalità morali del suo efficiente scopo, pure nella continuità. Altrimenti anche la sua attuabilità concreta viene sistematicamente ostacolata e messa in discussione: fino pure alla sua completa paralisi. Senza la disponibilità della coerenza tra i mezzi di funzionamento e i suoi principi vitali di sussistenza, compreso il suo principio autoritativo (!), non è infatti possibile sfuggire alla forza centrifuga dell’individualismo! La politica, si sa in questi casi, non può che entrare continuamente in crisi verso la sua degradazione e al suo fallimento anche fattuale! È quanto avviene, con inutile sorpresa generale, nella drammatica continuità inefficace dei vari Paesi detti democratici moderni e definiti laici. In realtà sempre teleologicamente laicisti: non è mai veramente esistita la nozione di “laico” se non in senso strettamente cristiano! Una volta che il ragnetto, in effetti, come ha descritto Chesterton nella sua famosa metafora, taglia il filo di agganciamento e sostegno alla sua tela, è fatale che il tutto si raggomitoli soffocando l’ingegnoso animaletto nella sua stessa costruzione impazzita… L’ultimo esempio è quello ancora inglese, con il governo appena fallito dopo un mese dalla sua istallazione… L’autonomia della politica non è possibile senza la dipendenza dal suo sostegno fondante, del filo trascendente. Infatti, essa dipende a priori e sempre dal “bene comune” che ne è lo scopo permanente e Rivelato. Il quale, anche storicamente, ne è un valore tipicamente cristiano, quindi ad esso esterno, trascendente e superiore!
La prima dimenticanza filosofico-teologica è costituita dal fatto che la laicità è inevitabilmente obbligata alla sua degradazione laicista, quindi anti-religiosa, in quanto è così destinata a diventare fatalmente “nuova religione” nello “Stato assoluto”, che nega sempre il Dio trinitario…
In pieno sviluppo rinascimentale, l’inglese Hobbes diede origine allo “Stato Assoluto”, privo di detti riferimenti religiosi indispensabili. Da allora, si continua a ripetere che la “democrazia moderna” (compresa l’equivalente monarchia costituzionale) è l’unico regime politico accettabile e praticabile… In realtà, essa ha prodotto nei secoli due ideologie che sono identificabili in una sola e unica. In quanto già la seconda, quella social-comunista, si è auto-esclusa come fallita nel 1989-91, al cospetto di tutto il mondo (apertura anche del Muro di Berlino)! In realtà, essa non è per niente fallita, ma solo trasformata in collettivismo sempre più statalista. Il quale, prodotto e governato grosso modo dal declinante liberalismo – cioè l’ideologia politico-economica rimanente in carica nominalmente quasi dappertutto – ingenera inevitabilmente, sempre e fatalmente l’ideologia materialista e amputata di tipo modernista e pseudo-edonista. Essa è quella che il Nuovo Ordine Mondiale, dello sharing Davos, sta continuamente organizzando e riorganizzando il mondo, con la sua egemonia sempre sconosciuta o indiscussa. E che questa epoca sta aprendo ai suoi prodromi post-umani (ormai da più di un secolo). Una volta che il comunismo sociale e politico sia in via di sparizione dal mondo, o all’incirca, rimane pur sempre il collettivismo statalista, ancora più grave e solo antropologico, detto avveniristico e moderno. Il quale già all’origine significa senza Dio e pure anti-cristiano. Naturalmente infondato, anche se ora sembra totalmente vincente, ma in netta decrescenza sulla Terra, nella sua strategia fatalmente nichilista e totalitaria, come l’aveva di fatto immaginata lo scientista Hobbes. In modo ritenuto “perfetto”. Si potrebbe quindi dire, fondando la nuova religione immanente e naturalmente totalitaria, cui oggi tutte le cosiddette democrazie hanno aderito o stanno aderendo allegramente nella loro sventura! La legge del vuoto considerato oggi ideale, del senza Dio, è così riempita dallo statalismo cui anche la Chiesa cattolica, in modo naturalmente alquanto contradittorio, sta aderendo col modernismo pseudo-religioso. Anche se intermittente, ma continuo e sistematicamente rinnovato nel suo inganno permanente. Proprio come le profezie l’hanno sempre descritto, in modo anticristico e massonico: fin dall’Apocalisse! La gravità dell’eresia modernista nel Cattolicesimo consiste nell’ormai sempre più perfetto allineamento con l’ideologia altrettanto scientista, detta ottusamente dal mondo “laica”. Salvo l’opposizione papale e popolare sommaria (soprattutto contro l’attuale guerra in Ucraina: ingiustificata ma ben motivata da otto anni di terrorismo finanziato e militarmente organizzato dagli USA, ai confini (!) russi con molte migliaia di morti). Opposizione anche se tardiva, molto tardiva: dopo decenni di sostegno ai guerrafondai Usa di sinistra “liberal” e all’Unione Europea, sempre in guerra (alla lunga pure molto stancante)…!
L’altra dimenticanza è costituita dal meccanismo per cui solo una politica dipendente dalla religione è veramente autonoma e laica: altrimenti diventa politicista e pure incapace di compiersi! L’attribuzione alla sola politica della prevalenza nella dimensione pubblica su quella privata e intima (la religione ridotta così a un fatto privato o personale!), produce, come già accennato, la vanificazione della sua applicabilità anche puntuale. È per questo motivo che il modernismo globale, civile e filosofico, oltre che errato sul piano religioso e teologico, non potrà che fallire. A meno che non ci porti tutti alla catastrofe finale di annientamento totale con una guerra nucleare: anche accidentale o diabolicamente preordinata! Il paradosso per cui il Cattolicesimo tradizionale rivendica la primazia della Fede sulla Razionalità, notoriamente anche se – sola! – inaccettatamente, spinge quest’ultima al suo destino di compiersi come operativa, è sempre di versa e reale attualità. La cosa dipende, ovviamente, dalla retta volontà degli uomini – oggi purtroppo e apparentemente persa, almeno pubblicamente –, se cioè seguire o meno in politica i principi e le Leggi del Dio trinitario! Occorre per questo, che avvenga però una conversione maggioritaria oggi profondissima in grado di affrontare e sconfiggere il razionalismo politicistico. Al fine di giungere alla razionalità della Legge trinitaria cattolica, riconosciuta logica, eterna e salvifica in Tutto. Nel lungo e prevedibilmente difficile cammino per cui, i Cattolici petrini cominciano ora ad astenersi dal voto così motivato e non più solo condannabile per inciviltà. Pur sostenendo, naturalmente, le attuali opzioni di destra. Come cioè indispensabile “sale della Terra” testimoniale, necessariamente avanguardistico. Dio, sul piano pubblico, non ci chiede altro! La secolarizzazione, cioè l’imperativo della cosiddetta “neutralità dello Stato”, è quanto si cerca di dimostrare salvifica al mondo da parte di tutti i partiti politici, veramente tutti anche tendenzialmente quelli di destra e detti “liberali”. Pure se incomparabilmente più vicini alla Verità rispetto ai partiti diabolici di sinistra (o cosiddetti del mitico centro inesistente, per essenza e definizione anche grafico-politica)…
Siccome tutti i partiti, oggi sul piano anche internazionale, sono soggetti a queste due confusioni e due dimenticanze più o meno sistematiche, occorre iniziare a testimoniare che il Cattolicesimo è altro da quanto descritto o si immagini. Tanto più che il Nuovo Ordine Mondiale (da Davos!) ha potuto dichiarare che chiunque vinca, tra destra o sinistra, è indifferente ai suoi piani dominanti…
Ecco così presentata l’astensione dal voto, da parte dei Cattolici petrini! Pure per recuperare la parte dei “non votanti” tradizionali, tanto vituperati abitualmente, per quella parte giustificata dal fatto che l’offerta politica non è per niente adeguata o completamente inadeguata alla domanda anche intuitiva e popolare. E al di fuori dal consueto giudizio abilmente appioppato, inaccettabilmente o imperdonabilmente. Il problema, se mai, è sempre quello tipicamente e radicalmente religioso cattolico: del suo riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa nel valutare l’effettiva e totale ispirazione cristiana della politica, da parte almeno di un partito in gioco e da scegliere! Del resto, non si osserva quasi più la caratteristica essenziale dell’uomo che, anche nel suo processo cognitivo primordiale e spontaneo, non segue affatto il metodo ormai abituale e razionalista di porsi prima fatalmente le domande per poi trovarne le “adeguate” e predeterminate risposte! Sarebbe… “logico” procedere in questo modo, se non ci si accorgesse della mistificazione colossale propria del siffatto razionalismo imperante e riduzionista, rispetto alla semplice razionalità. Quella cioè di osservare sempre il Vero, essenziale e immediato nella sua percettibilità a ogni uomo anche incolto, grazie alla sua semplice affinità alla sostanza naturale e ontologica delle cose e della Vita. Così come l’ha ancora ricordato e fatto osservare, nei suoi libri e conferenze, il genio religioso di Stefano Fontana, con astuziosa e diretta elementarietà. La quale innanzitutto costata sempre l’essere della realtà. E poi, di conseguenza, si pone in grado di rivolgere o di rivolgersi le vere e buone domande! Il razionalismo, invece, procede in modo opposto e intrinsecamente erroneo nella sua tragedia corrente. Contando nell’inesistente e razionale capacità supposta dell’uomo nel rigorosamente rispettare la corretta naturalità delle cose e dei fenomeni vitali… L'”idea” filosofica deteriorata, in questo caso, consiste ad esempio nella clamorosa erronea affermazione di Rousseau. Per cui l’uomo sarebbe “buono” in natura ma corrotto dalla sua società…! Cioè contro la Verità ontologica e anche cristiana per cui è il “Peccato originale”, che è alla base dei processi operativi cui l’uomo è sempre sottoposto alla menzogna. Ma contro la quale egli può liberamente opporsi attraverso la santificazione sacramentale di Dio nella Chiesa cattolica e petrina del Corpo Mistico! Si tratta del concetto semplicemente di Salvezza divina! L’essere della realtà non può così che condurlo alla Verità totale, con naturalmente la Grazia di Dio che gli permette di poter scoprire l’Essere supremo e veramente logico del Tutto! Vale a dire il monoteismo con poi la Rivelazione trinitaria del Cristianesimo, col suo Cattolicesimo… L’uomo, privato della sua razionalità vocazionale attraverso la degradazione dell’ideologia razionalista sempre ingannevole – di cui la politica s’è fatta principessa – s’imbatte inevitabilmente col suo conseguente modernismo edonistico ormai straccione, nei meandri infiniti della falsificazione della realtà e della sua stessa unica identità individuale. In tal modo, fatalmente, tutta la politica continua a necessitare sempre i suoi principi escatologici, eterni e presenti che la legittimano nella sua essenza mancante. La quale risulta oggi più o meno sempre alterata, snaturata e contraffatta dalla descrizione monca di tutti le organizzazioni politiche cosiddette moderne, tutte ideologiche, in varia misura. A partire dal loro detto principio per cui l’Essere supremo, cioè il Dio Creatore, è reso estraneo al suo fondamento anche politico e pubblico. Ci si ricordi del Cristo Re dell’Universo! Chi allora lo dirà ai partiti, tutti i partiti politici contemporanei, anche quelli di destra detti ormai conservatori parziali, molto parziali, dei valori della civiltà cristiana? I Cattolici petrini non hanno altra scelta che astenersi oggi – e per il momento – dal voto annunciandolo e preannunciandolo sempre motivatamente. E questo, molto prima di accingersi a fondare un partito detto cattolico, evidentemente immaturo e oggi nemmeno testimoniale. Soprattutto ancora inevitabilmente gnostico!
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